Anche se recentemente non siamo più molto abituati, una buona notizia fa sempre bene.
Nel 2021 Le esportazioni di orologi svizzeri si sono caratterizzate per una forte ripresa rispetto al 2020, riportando il settore a livelli più consoni all’importanza che questo settore ha sempre riservato per il piccolo stato elvetico.
Il 2021 ha visto una ripresa più rapida del previsto per le esportazioni di orologi svizzeri. La performance è stata trainata da una crescita molto forte negli Stati Uniti, insieme a una costante tendenza al rialzo in Cina, mentre numerosi altri mercati hanno continuato ad affrontare difficoltà talvolta significative.
Il ritorno ai livelli pre-crisi già a settembre e la performance positiva nel quarto trimestre hanno prodotto il miglior risultato annuale di sempre per il settore, con 22,3 miliardi di franchi, il 2,7% in più rispetto al 2019 (+31,2% rispetto al 2020) e un miglioramento dello 0,2% rispetto al record del 2014.
Mentre la pandemia ha continuato a far sentire la sua presenza per tutto l’anno, le sue conseguenze sul mercato degli orologi si sono rivelate meno gravi. Nel complesso, i beni personali di lusso hanno beneficiato del forte aumento della domanda in Cina e negli Stati Uniti, delle opportunità aggiuntive create dalla digitalizzazione, dell’utilizzo dei risparmi accumulati durante le varie serrate e delle restrizioni più significative sulle esperienze di lusso, in particolare quelle legate al turismo.
Mentre il travel retail ha risentito del calo del turismo, un aumento degli acquisti domestici, il passaggio ai canali digitali e lo sviluppo del mercato duty-free di Hainan hanno compensato in parte le perdite.
Nonostante i risultati complessivamente incoraggianti nel 2021, esistono forti discrepanze tra i vari attori del settore del lusso e dell’orologeria svizzera. La crescita è guidata più da un insieme di marchi che da categorie di prodotti come avveniva nel passato, mentre altri hanno meno successo e in alcuni casi subiscono cali significativi.
La stessa polarizzazione si osserva nei mercati e nei segmenti di prezzo, come evidenziato dal calo dei volumi. Questo può essere spiegato in parte da fattori economici attuali associati alla pandemia – che sono per definizione temporanei – ma anche, in modo più preoccupante, da cambiamenti strutturali, ai quali il settore dovrà rispondere e adattarsi.
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ToggleOrologi Svizzeri Esportati Nel 2021
Le esportazioni di orologi da polso sono aumentate del 3,5% rispetto al 2019, a 21,2 miliardi di franchi. Il numero di pezzi, tuttavia, ha continuato a diminuire, a 15,7 milioni. Si tratta di un calo di 4,9 milioni (-23,8%) rispetto al 2019.
Gli orologi con un prezzo inferiore a 500 franchi (prezzo all’esportazione) hanno subito un forte calo, rappresentando oltre il 95% del calo dei volumi, con un calo del 25,1% del loro valore all’esportazione. Il calo del valore degli orologi con prezzo compreso tra 500 e 3’000 franchi è stato significativamente meno marcato (-3,5%), mentre gli orologi con prezzo superiore a 3’000 franchi sono cresciuti del 9,7%.
I gruppi di materiali che hanno visto il maggior calo dei volumi sono stati l’acciaio (-21,4%) e la categoria Altri materiali (-37,4%). Il valore è stato trainato soprattutto dagli orologi in metalli preziosi (+7,8%) e dall’acciaio (+2,9%).
Esportazioni Orologi Svizzeri 2021: I Mercati
Tra le principali regioni, l’America (+21,7% rispetto al 2019) ha registrato la crescita più forte grazie agli Stati Uniti, che ha assorbito il 17% delle esportazioni di orologi svizzeri. In Asia (+1,0%), la crescita in Cina è stata compensata da cali spesso marcati nella maggior parte degli altri mercati del continente. La sua quota di mercato è stata del 52%. L’Europa ha subito un calo generale (-3,4%), con una quota di mercato del 29%.
Gli Stati Uniti (+27,8%) hanno registrato una crescita notevole durante tutto l’anno e sono stati ancora una volta il primo mercato per le esportazioni di orologi svizzeri. La Cina (+48,8%) è arrivata subito dopo, grazie a una crescita costante. Questi mercati rappresentano il 27% del valore totale e sono responsabili della maggior parte della crescita osservata.
Hong Kong (-20,7%), Giappone (-11,9%) e Corea del Sud (-18,7%) hanno registrato un forte calo. Al contrario, Singapore (+0,6%) è tornato al livello del 2019, mentre gli Emirati Arabi Uniti (+6,4%) l’hanno superato.
In Europa, il Regno Unito (-2,4%) è andato meglio ma è ancora in calo e la Germania (-5,9%) ha registrato un calo notevole, mentre la situazione rimane difficile in Francia (-11,2%), Italia (-11,5%) e Spagna (-12,9%). I Paesi Bassi (+12,6%) sono cresciuti fortemente, probabilmente per ragioni logistiche.
Previsioni Esportazioni Orologi Svizzeri 2022
Nonostante la situazione sanitaria ancora precaria e le prospettive macroeconomiche meno favorevoli per i principali mercati, i beni di lusso per la persona dovrebbero registrare un uaumento della domanda nel 2022.
I forti risultati ottenuti lo scorso anno – e ancor prima, nel 2020, in Cina – creeranno tuttavia un effetto base leggermente sfavorevole. Alla luce di questi fattori e di un grado di incertezza ancora significativo, le previsioni per le esportazioni di orologi svizzeri si basano su un cauto ottimismo.
Opinioni
Numeri ottimi che fanno ben sperare per il futuro. La pandemia ha sottolineato ancor di più la debolezza dei mercati europei che hanno sempre basato le loro vendite sugli acquisti degli stranieri. In particolare l’Italia che però ha reagito ottimizzando i punti di vendita rivolti ai consumatori interni.
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Fonte della notizia: FH – Fédération de l’industrie horlogère suisse FH
Commenti
Interessante. Certo che qualche anno fa se non erro l’Italia era arrivata ad essere il quarto o addirittura il terzo miglior cliente dell’orologeria svizzera. Che scivolone..
Long life to the Crown…Oh yeah
Best Regards
Alex
E dici bene Gianni. Si sa che a parte in questi ultimi due anni la pugnalata di aver perso il “turismo orologiero” che veniva dalla Cina e prevalentemente dall’Est, un tempo specialmente per gli orologi di lusso il mercato italiano era configurato come un paese di passaggio: i numeri non erano pensati per un consumo interno, e nonostante appunto il contributo degli acquisti stranieri, ma come fonte di approvvigionamento e base di partenza per altri canali di distribuzione. Ultimamente questo sta cambiando e si sono visti importanti giri di vite da parte dei marchi. Di qui spiegata la significativa diminuzione dei numeri del nostro mercato. Grazie per il commento!
Grazie per il commento Alex!
Un pò dispiace che i nuovi mercati in cui credono gli Svizzeri, sia la Cina.
Mi dispiace, perchè pian piano questi si prendono tutto…. Basta girare nei nostri paesini, bar, negozi, parrucchieri, ecc.. sono cinesi.
Adesso anche l’orologeria, infatti già qualche Maison di grosso calibro (Blancpain, Panerai, Vacheron) fanno orologi apposta per il loro mercato (con appositi calendari)
Speriamo che non acquistino anche le Maison…..
Questo è il business, questo è il mercato e questo, portroppo, è il futuro.
Già… la prima cosa che le Maison hanno fatto con l’arrivo della pandemia è correre in Cina a coccolarsi i loro migliori clienti. Macsì va il mondo per qualsiasi attività. Ma se i cinesi compreranno mai delle grandi Maison (già successo con Corum per citarne solo una) tranquillo che non le snatureranno mai..