Oggi, a un quarto di millennio praticamente già trascorso, la presenza in prima fila di maestri orologiai orientali non fa quasi più notizia. Grazie alla ristretta e talentuosa accademia degli orologiai indipendenti fondata nel 1985 da Svend Andersen e Vincent Calabrese negli ultimi anni abbiamo avuto modo di conoscere campioni al banco come i giapponesi Masahiro Kikuno e Hajime Asaoka e Xushu Ma anch’egli cittadino dello stato più popolato al mondo. Nato nel 1976 a Zhang Jiagang, cittadina nei pressi di Shanghai, da quest’anno Guo Ming (che in inglese significa Michael) è entrato a far parte dell’associazione AHCI.
Andersen Genève Perpetuel Secular Calender “VERAMENTE” perpetuo
Vincent Calabrese Jumping Dial – Facciamo saltare la Terra… No il quadrante!
Chi è Guo Ming
Uno che solo a conoscere i suoi miti si capisce subito che accarezzava da molti anni l’idea di entrare a far parte di quell’ordine di orologiai, ma che è riuscito a realizzare il suo sogno solo durante il salone di Baselworld 2017. A marzo Guo Ming ha presentato un delizioso segnatempo da tasca regolato da un tourbillon eccentrico.
Michael ha imparato molto dall’ora diventato collega orologiaio AHCI Frank Jutzi; nel suo percorso da orologiaio lo identifica come “l’uomo fondamentale”. Negli ultimi cinque anni grazie anche a numerosi viaggi in Europa e puntate a Baselworld il livello della sua arte è cresciuta parecchio. Dal 2012 Guo Ming è anche docente all’Industrial Technical School di Shanghai e titolare di un laboratorio di riparazione di Alta Orologeria.
Il Primo Tourbillon – foto report
La passione per la meccanica di Guo Ming ha origini vicine e umili. Il padre riparava macchine da cucire; si quelle affascinanti e manuali che ricorderanno solo alcuni di coloro che stanno leggendo. Grazie agli insegnamenti di Frank, Guo Ming ha potuto terminare il suo primo orologio scheletrato nel 2013, ma è il suo primo tourbillon – costruito anch’esso totalmente “en blanc” com’è normale per un orologiaio top del suo livello – a impressionare.
Non entrerò nel particolare poiché essendo la descrizione rilasciata da Guo Ming davvero molto tecnica alla fine un lungo elenco di specifiche finirebbe per aver senso solo per pochi. Quello che è interessante constatare dal foto report fornito dall’orologiaio che segue è come questo esemplare sembra essere stato costruito da Abraham-Louis Breguet in persona (cui questo segnatempo è comunque da egli a lui dedicato) e illustri colleghi dell’epoca come Ferdinand Berthoud e John Arnold. Guo Ming cita anche quel mostro sacro di George Daniels scomparso il 21 ottobre del 2011 e ritenuto all’unanimità il più grande orologiaio del secolo scorso.
Le immagini però sono sufficientemente eloquenti da mostrare un’artigianalità che fa venire i brividi. Il quadrantino delle ore alle 12, che dovrebbe essere smaltato (non riportato), è interpretato in due versioni una con numeri arabi l’altra con numeri romani. Entrambi riportano dei cerchi intagliati a mano intorno alle cifre che anche qui suppongo siano stati applicati con tecnica a Champléve. Stupendi dettagli così come le profonde incisioni procurate sulla platina che collega il quadrantino al tourbillon.
Alcuni degli elementi che costituiscono il tourbillon di Guo Ming traggono l’ispirazione da segnatempo dell’epoca rivisti dal cinese per integrarsi con gli altri.
Purtroppo quest’anno ho mancato la possibilità di conoscere di persona l’orologiaio indipendente di Shangai che automaticamente è diventato il primo della mia lista di Baselworld 2018.
Un proverbio giapponese dice: “Il chiodo che sporge va preso a martellate“. Probabilmente oggi determinazione, pazienza, e tecniche kai-zen – tutte virtù presenti di serie nella mentalità asiatica – possono aggiungere qualcosa a un’arte millenaria sviluppata in occidente. I soliti siti orologieri sono avvisati.
Commenti
C’ e’ un laboratorio di riparatore Cinese di orologi nella regione Marche??Ho degli orologi pendolo meccanico da riparare, piu’ un orologio a Cucu’ e un’altro sempre cinese! Grazie
Grazie per la domanda Salvatore! Non ne abbiamo proprio idea. Comunque a meno che non si tratti di qualcosa di veramente grave, tipo che ci sia da sostituire qualche pezzo, un riparatore di orologi generico va benissimo.