Continuiamo a riempirci la bocca di tecnologia e di digitale ma quasi sicuramente quel tuo amico che ieri ostentava così orgoglioso il suo iWatch neanche si immagina che tutte le funzioni legate al tempo del suo smartwatch di status – il resto è un computer – un orologio meccanico complicato le ha create e risolte molti secoli prima.
Quando l’orologio meccanico nacque, e ai tempi che ciò accadde, offriva solo la funzione delle ore ed era uno strumento impreciso. Presto tutto questo oltre a migliorare non bastò più e si aggiunsero i minuti e i secondi. Tutte le capacità aggiuntive di un orologio meccanico sono definite “complicazioni”.
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Per quanto anche il datario sarebbe da considerare una complicazione, oggi un orologio complicato è un segnatempo meccanico che fornisce indicazioni supplementari alle ore, come cronografo, GMT (secondo fuso orario), calendario da annuale o superiori, ma sto nominando solo la punta dell’iceberg.
Ci sono complicazioni astronomiche, come le fasi lunari e il calendario perpetuo, per citarne solo due, e complicazioni legate alla precisione della misura del tempo come il tourbillon, o almeno lo era quando fu inventato. Infine vi sono complicazioni orologiere come la ripetizione minuti o le ore del mondo che nacquero per una reale necessità.
L’obiettivo di questo articolo è di fare luce sulle principali complicazioni orologiere ma senza confonderti: ogni paragrafo ne riporterà una spiegandola brevemente e semplicemente con link ad approfondimenti per imparare a saperne di più con calma.
Grande Data
Poco sopra ho scritto che il datario, anche se in teoria sarebbe da considerare una complicazione, in effetti non lo è. Si tratta di un disco con 31 numeri che scatta una volta ogni 24 ore e non conosce la lunghezza di alcun mese.
Anche la Grande Data è un datario ma sicuramente per la sua declinazione che avviene con vari dischi, ingranaggi e leve è invece una complicazione orologiera e di quelle fini.
Calendario
Centinaia e centinaia d’anni prima di un iWatch gli orologi meccanici sapevano dirti sempre che giorno e mese era. Il più semplice calendario è il calendario annuale che conosce la lunghezza di tutti i mesi dell’anno escluso quello di febbraio che varia per l’alternarsi del ciclo bisestile.
Poi abbiamo il calendario completo che è un calendario annuale più la complicazione delle fasi lunari.
Salendo ancora abbiamo il calendario perpetuo, un orologio meccanico che riesce a riconoscere la lunghezza di tutti i mesi dell’anno compreso il mese di febbraio, e così per 100 e più anni di fila, ossia eccetto quando incontra una delle eccezioni previste dal computo gregoriano cui praticamente tutta la terra oggi si attiene. Solo in quei casi deve essere regolato a mano.
Ma non è finita qui. Abbiamo persino il calendario secolare, un orologio meccanico capace di correggere anche le eccezioni del calendario perpetuo su base di 400 anni. Come vedi, quello che fa uno smartwatch è in grado di farlo anche un orologio meccanico, e da molto tempo prima.
COME FUNZIONA UN CALENDARIO COMPLETO
COME FUNZIONA UN CALENDARIO PERPETUO
COME FUNZIONA UN CALENDARIO SECOLARE
Cronografo
Arrivato 150 anni dopo i secondi morti – complicazione orologiera con cui l’uomo imparò a far avanzare un secondo per volta e fermarlo per poterlo leggere meglio – il cronografo fu inventato da Louis Moinet nel 1816. All’inizio esso veniva usato come uno strumento per cronometrare la lunghezza degli eventi più svariati, compresi gli esperimenti di laboratorio.
Il link di approfondimento tratta tutto quello che dovresti sapere su un cronografo meccanico.
Fasi Lunari
La complicazione della lettura delle fasi lunari appare oggi alla maggioranza di noi utilizzatori di orologi da polso come un misterioso disco che ci appaga solo per una piacevole visione.
Un tempo le cose non stavano proprio così. Conoscere le fasi lunari era una delle indicazioni più utili, e lo è ancora oggi per l’agricoltura.
Per centinaia d’anni il calcolo meccanico delle fasi lunari è sempre stato affrontato facendo saltare giornalmente una ruota da 59 denti. Avanzato di un dente ogni 24 ore effettua una semirotazione ogni 29 giorni 12 ore e 2,8 secondi. Questo calcolo era il più vicino alla lunghezza del mese sinodico, ma presenta però uno scarto di +44 minuti ogni lunazione per un totale di +8,81 ore all’anno, praticamente un giorno ogni quasi tre anni.
Di recente questi valori non vennero più ritenuti accettabili. Oggi l’orologio meccanico con fasi lunari più preciso al mondo manufatto dall’orologiaio indipendente Andreas Strehler perde 1 giorno ogni 2.060.757 anni.
COME FUNZIONANO LE FASI LUNARI
Ore del Mondo
Fu Louis Cottier a inventarle nel 1931, geniale artigiano-orologiaio e inventore svizzero figlio di un orologiaio che costruiva automi.
Ebbe l’intuizione di riportare su un disco 24 città del pianeta cui ora differisce l’una dall’altra di un fuso orario di un’ora. Che lo ruoti da Ovest verso Est, o viceversa, grazie a questo meccanismo si riesce ad avere sempre un quadro piuttosto completo di che ora è in ogni angolo della terra.
Anche questa complicazione si è recentemente evoluta. Oggi l’orologio con ore del mondo più complicato al mondo è il Glashütte Original Senator Cosmopolite. Uscito nel 2015 era in grado di mostrare l’ora di 37 località, comprese quelle con fusi orari di 30 e 45 minuti, segnando automaticamente anche la differenza tra l’ora standard e l’ora legale.
COME FUNZIONANO LE ORE DEL MONDO
Tourbillon
Il tourbillon fu inventato da Abraham-Louis Breguet e brevettato il 26 giugno 1801, esattamente 220 anni fa. Si tratta di un meccanismo regolatore composto da una gabbia girevole in cui al suo interno il geniale orologiaio posizionò bilanciere, spirale e ruota di scappamento.
Compiendo un intera rotazione in un minuto correggeva gli eventuali errori causati dalla forza di gravità che influenza la molla del bilanciere in base alla postura che l’orologio assume.
Progettato per essere impiegato in un orologio da taschino era particolarmente efficace nella posizione in cui solitamente operava, ossia quasi in verticale quando esso veniva riposto in una tasca del panciotto.
Migrando in un orologio da polso la sua efficacia è diminuita di molto in quanto le posizioni che può assumere sono infinite. Oggi ha più un significato spettacolare e di fine orologeria che di strumento atto a procurare precisione di marcia.
Molto interessante la versione volante inventata dal tedesco Alfred Helwig nel 1920, che differisce da quella classica di Breguet per presentare un ponte con un solo braccio ancorato dal di sotto direttamente sulla platina del movimento che monta perciò il tourbillon a sbalzo sembrando che voli sospeso in aria.
Negli ultimi anni abbiamo visto anche multi-tourbillon o che ruotano su due o tre piani, ma l’effetto è sempre lo stesso: un ineguagliabile spettacolo cinetico.
COME FUNZIONA UN TOURBILLON VOLANTE
COME FUNZIONANO I MULTI TOURBILLON
Ripetizione Minuti
La complicazione ripetizione minuti fu inventata nel XVIII secolo. Come accade per tutte le trovate più geniali essa scaturì da una reale necessità.
Sino all’arrivo dell’elettricità quando nelle case i lumi a olio e petrolio venivano spenti fino all’alba era praticamente impossibile conoscere l’ora. Durante il giorno le cose andavano diversamente: chi non possedeva neppure un segnatempo poteva contare sui campanili che scandivano gli allora immensamente più lenti ritmi della giornata.
E di notte? Mica si potevano lasciare le suonerie attive. Il bello dell’orologio a ripetizione minuti è che suona si il tempo ma generalmente solo su richiesta.
Per molto tempo la ripetizione minuti era vista “semplicemente” come una complicazione utile e per quanto leggermente più costosa dei normali segnatempo non veniva etichettata come un segnale di orologeria di lusso.
Oggi le cose non stanno più così. Un orologio da polso con ripetizione minuti può costare parecchie decine e centinaia di migliaia di euro, ma il suo fascino è ineguagliabile.
COME FUNZIONA UN RIPETIZIONE MINUTI
Opinioni
Il progresso non si può fermare ed è giusto che sia così.
Oggi da un punto di vista di prestazioni un orologio meccanico e le sue complicazioni sono anacronistiche. E poi quante volte usi il tuo cronografo, anche se un tempo era l’unico modo per cronometrare un evento?
Dall’altra parte invece anche dopo secoli l’orologio continua a dimostrare che meccanicamente è stato in grado di ottenere qualsiasi misura e prima di qualunque altro dispositivo, per questo è sempre stato imitato. Un orologio al quarzo non dispone forse anche lui di un oscillatore, anche se funziona a una frequenza decisamente molto più alta?
E chissà quali complicazioni meccaniche verranno ancora inventate.
Se poi alla tecnica che un orologio complicato è in grado di offrire aggiungiamo il fascino di un oggetto personale, è facile desumere perché un orologio meccanico è e sarà sempre immortale.
E tu che ne pensi?
Qual è il significato che dai oggi all’Alta Orologeria?
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Commenti
Una volta parlando di aerei con un amico lui mi ha detto: “è solo un pezzo di ferro che vola” ed io gli ho risposto: “vero, e questo non è una meraviglia?”. Per gli orologi, di tutti i tipi (chiaramente parlo di orologi meccanici), è lo stesso sono pezzi mi metallo che prendono forma e vita allo scopo di aiutarci nelle nostre faccende… proprio come fa un vero amico
Grazie per il commento Riccardo! 🙂 Bel concetto quello che hai espresso..
Buonasera Gentile Massimo
…Eh eh “Repetita iuvant”, come già accennato nel commento sul nuovo Explorer I down-sized a 36 mm rimando ancora una volta al mitico “Cavallino rampante” ferrarista.
Premetto che pur risiedendo a Milano sia Monzese di nascita e che per anni abbia abitato a poco più duecento metri in linea d’aria dalla prima chicane del circuito brianzolo; giocoforza ho frequentato con grande passione l’ambiente ” corsaiolo “.
Un anno mi capitò mentre mi aggiravo tra i vecchi box ( quelli per intenderci pavimentati in porfido) durante una manifestazione di auto storiche, di cogliere questo dialogo tra Sergio Scaglietti
( il miglior “battilastra” al servizio di Pininfarina e di converso del “Drake” alias Enzo Ferrari ) ed il patron delle acque Ferrarelle/Sangemini Fabrizio Violati, possessore di una favolosa Ferrari GTO 1962 per la precisione quella con telaio N° 3851 GT
” Vede Sig. Violati Lei non sa neppure che gioiello sia questa macchina , perché l’ho costruita io con le mie mani e lo stesso vale per il suo motore ideato dall’Ing. Giotto Bizzarini che ha serrato di persona le viti dei collettori d’aspirazione che ha progettato…
Questo per dire che la passione, unita alla precisione ed alla raffinatezza meccanica, non potranno mai essere avvicinate né tanto meno eguagliate da apparati tecnologici che pur se perfetti nella loro siderale realizzazione , manchino dell’ingrediente più importante : un’anima.
Lo stesso dicasi per i nostri amatissimi segnatempo, ammirare un Tourbillon di Abraham-Louis Breguet non ha pari…Je suppose…N’est-ce pas ?
A’ bientôt
Alex
😀 Bella anche la tua di storia Alex! Già, Scaglietti e Bizzarrini rendono proprio l’idea delle complicazioni orologiere… quelle auto e le complicazioni orologiere di certi indipendenti e grandi Maison, due mondi artigianali come se ne vedono pochi oggi!