Se conosci Roger W Smith e la sua visione non è poi così strano che uno tra i migliori orologiai indipendenti del mondo abiti e lavori nell’isola dove i gatti non hanno la coda e le moto (una volta l’anno?) sfrecciano nei paesini a oltre 250 km l’ora. Non ci sono mai stato, ma vivere nell’Isola di Man dev’essere tutto fuorché banale, come costruire a mano non più di dieci orologi l’anno. The Great BRITAIN Watch è uno di loro, uno di quelli che Smith ha costruito nel 2013 in 10 mesi di paziente lavoro. Solo a guardarlo in fotografia ti chiedi se un opera del genere possa ancora rientrare nella categoria degli orologi di lusso. Prima di dare la risposta occorrerebbe osservare questo video: è il primo di dieci (video) in cui Smith mostra come si rifinisce un set di lancette. Spero di essere riuscito a rendere l’idea.
L’Antefatto
Roger è uno dei pochi, se non l’unico, a portare avanti nelle isole britanniche il verbo dell’orologeria anglosassone che regnò sul mondo intero molto tempo prima di quella svizzera. Oggi Smith è il partner di GREAT Britain, la più grande campagna mediatica nazionale, una sorta di azione di marketing a tappeto – oggi attiva in 134 paesi – che invoglia a vivere e a pensare british. Quello che ci vorrebbe per.. lasciamo perdere.
Com’è costruito The Great Britain Watch
Con lo stesso nome si chiama il pezzo unico manufatto da Roger Smith che dà il suo contributo a sottolineare la creatività della sua nazione
La cassa
In platino, è naturalmente costruita seguendo le più tradizionali tecniche orologiere anglosassoni. Consta di tre elementi che lavorati e poi saldati insieme formano tre cerchi perfetti. L’anello anteriore e posteriore sono profilati dal pieno per ricavare il taglio necessario ad alloggiare i due vetri in zaffiro. Al corpo centrale vengono saldate a mano le barrette che costituiscono le anse. Anche una cassa per un artigiano orologiaio è un’opera: più che costruirla plasma anche quella con le sue mani come fosse uno scultore.
Il Quadrante
E’ di Argento 925 una lega purissimo: per oltre il 90% è argento meno de 10 è rame, questo lo rende più difficile da lavorare. Osservandolo ci vuol poco a capire che – senza nulla togliere al resto – a mio avviso è questo il vero “cuore” di The GREAT Britain Watch. Prima di tutto è costruito in modo tale da esprimere un alto grado di tridimensionalità, visione che Smith ha ereditato dal suo grande Maestro George Daniels cui a sua volta egli “rubò” – almeno in parte – dal Genio Abraham-Louis Breguet.
E’ attraversato da un trionfo di guillochage a trame diverse che altrettanti numerosi passaggi. Inizialmente il quadrante prende forma saldando a fiamma a una temperatura di circa 730 gradi diversi strati di argento. Come per i quadranti smaltati a grand-feu bisogna osservare la massima attenzione e un solo piccolo errore rischia di rendere i vari strati una poltiglia.
Le profondi linee riprendono le strisce della bandiera inglese. Prima di montare gli indici romani applicati azzurrati a fiamma, lo sfondo del quadrante è stato pazientemente sbiancato sempre con la fiamma. Successivamente tutte le lettere sono state dipinte a mano.
Roger Smith afferma che probabilmente è uno dei quadranti più complessi che siano mai stati progettati e realizzati a mano. Come la mano di un chirurgo non ci si può permettere di sbagliare e più si va avanti più il minimo errore può compromettere mesi di lavoro.
Le Lancette
Oltre a rappresentare la firma di Smith la loro forma è influenzata dalla proiezione tridimensionale dell’orologio, quindi esse si caratterizzano per un rilevante spessore. Ricavate secondo il “metodo Daniels” che chiunque può provare a seguire comprando il libro del Maestro che s’intitola “Watchmaking” (ndr – al momento che scrivo costa 58,90 Eur su Amazon inclusa la spedizione) sono anch’esse azzurrate a fiamma sino a raggiungere una tonalità violacea che riprende quella degli indici applicati sul quadrante.
Il Calibro
Roger Smith è tagliente come una lama quando nella descrizione del movimento del The GREAT Britain Watch afferma di aver “sempre evitato il design insignificante dei movimenti ultra sottili”. In realtà, conseguimento della tridimensionalità a parte, ben evidente anche nelle platine a ¾ (stessa impostazione della scuola orologiera sassone), conoscendo la testa di Smith e il suo attaccamento letteralmente morboso e maniacale alla tradizione, credo che sarà difficile mai vederlo costruire un movimento ultrapiatto.
La sottigliezza non appartiene alla cultura del mondo orologiero anglo-tedesco. Sempre riferito all’intervista che gli feci, Smith è contrario anche all’uso dei materiali innovativi perché non sperimentati alla grande distanza; a suo pare lo spessore o una platina aperta possono essere nel tempo le cause principali di una rottura. Smith è convinto che per un orologio meccanico se ben costruito sia dal punto di vista progettuale sia attraverso materiali ottimi e collaudati, con un po’ di regolare manutenzione possa arrivare a sfiorare l’eternità. Ma non bastava che lo fosse già il tempo?
La finitura di questo Calibro segue i connotati delle finiture inglesi per eccellenza che vanno dall’acciaio a dorato satinato o lucido, ai ponti incisi a mano, alle viti azzurrate con teste piatte e lucide, ai castoni in oro etc. E’ il lato meno cinetico di un pezzo di Alta Orologeria ma assai importante perché sono gli occhi di chi osserva ogni minimo suo dettaglio ad animare tutto.
Il cuore meccanico che pulsa in questo movimento è animato dallo scappamento coassiale inventato proprio da George Daniels suo grande Maestro. Oggi oltre a Omega che comprò nel 1999 da Daniels il brevetto, Smith è l’unico al mondo a poter montare questo tipo di scappamento nei suoi orologi. Va però detto che la sua è una versione personalizzata e modificata del Co-Axial rispetto a quelle normalmente in circolazione. L’orologiaio dell’Isola afferma che la sua ruota, che risulta alleggerita del 23% rispetto a quella standard, ha fatto segnare valori sensibilmente migliori sia di accelerazione sia di decelerazione.
Conclusioni
Ci sarebbe ancora dell’altro da aggiungere sul The GREAT Britain, ma ne è già venuto fuori un lungo articolo. Con Smith si entra in un’altra dimensione, a dire il vero fatta anche di sensi unici che sono poi alla base di ogni artista meritevole.
Questo pezzo unico ben si presterebbe per pubblicizzare qualsiasi causa o arte e per aggiungerci un velo di misticismo qualsiasi zen. D’altronde stiamo parlando di pezzi unici cui quanto costano puoi determinarlo solo quando li hai finiti.
Per farlo ci sono voluti circa 10 mesi di lavoro – da Marzo a Novembre 2013 – e tra progetto, materiali e ore di lavoro, per Roger W Smith vale £180.000 ossia al cambio attuale oltre 216.000 Euro.
contaminuti
Una risposta
tutto bene fino al prezzo