Una tappa obbligatoria dei miei ultimi Baselworld tour è una visita a Kari Voutilainen, orologiaio indipendente AHCI cui creazioni ogni volta non mancano mai di lasciarmi senza fiato. Come molti sanno – il finlandese stabilitosi in Svizzera dopo la fine dei suoi studi – usa firmare le sue creazioni con la scritta “Hand Made” proprio sul quadrante, al posto di dove solitamente si trova “Swiss Made”. Chi conosce da vicino la sua mano sa anche che quando c’è lui di mezzo è un inciso concesso perché più che meritato. Come ogni indipendente il suo stile è assai personale ma, dagli orologi da osservazione passando per virtuosismi meccanici come complessi sistemi a forza costante, proseguendo con eleganti tourbillon, e finendo alla cura maniacale delle finiture, non c’è arte orologiera in cui il freddo Kari (io lo trovo oltre che gentilissimo molto simpatico) non primeggi. Per fare un paio di nomi, marchi indipendenti come MB&F e Maîtres du Temps lo ingaggiano solo per supervisionare la cura delle rifiniture di un movimento. Tra l’altro, con il Vingt-8 GMT si è appena aggiudicato al GPHG 2013 (Grand Prix d’Horlogerie de Genève) il premio per il miglior orologio da uomo.
Ma osserviamo da vicino la crezione top portata a Basilea 2014 da Kari.
Voutilainen Tourbillon-6
L’ultimo orologio tourbillon uscito dagli atelier di Motiers è un pezzo che spinge ai massimi livelli l’Alta Orologeria tradizionale. Con i suoi 14 mm di diametro la gabbia del tourbillon, posizionata alle canoniche ore 6, occupa circa la metà del diametro dell’intero movimento. Se ci fate caso sul quadrante appare proprio a filo del giro delle ore, e infatti la scala dei secondi nella sua parte inferiore inevitabilmente fuorisce.
Quest’ultimo – rigorosamente a carica manuale (ndr. non è neppure riportato dalle caratteristiche, tanto è “normale” che un pezzo del genere lo sia) – è caratterizzato da un nuovo scappamento con doppia ruota ai fini di fornire un impulso diretto. Seguendo le migliori abitudini del vecchio mestiere, le platine sono in argentone e sottoposte a uno speciale trattamento grigio ai fini di esaltarle. I ruotismi sono realizzati sia in oro sia in acciaio. Dentro la gabbia del tourbillon il bilanciere pulsa a un’altrettanto “frequenza vintage” di 18.000 alternanze l’ora; la spirale libera è caratterizzata da una curva interna Grossmann e Philips all’esterno (nota: sin dai primi Vingt Voutilainen usa questa soluzione perché influisce, e non poco, sulla precisione di marcia ovviamente meccanica). Ma vediamolo proprio pulsare in un breve e semplice video.
Il quadrante è qualcosa di sbalorditivo. Ho visto altre foto live in giro sulla rete: nessuna – prodezze o meno di chi l’ha scattata (quindi me escluso) – si somiglia. E’ realizzato da un blocco puro di argento massiccio, sottoposto poi a un intenso guillochage manuale. Gli indici delle ore sono in oro, mentre le lancette sono sia in oro sia in acciaio e, come tutto il resto, naturalmente tagliate mano.
La cassa è in oro bianco 18 k. Seguendo tutto ciò che contiene è di miti misure: 39 mm di diametro. Se la capovolgi il cristallo di zaffiro posteriore ti mostra il “magico mondo di Kari”: un bagliore accecante composto da un fitto paesaggio meccanico in cui come in un provino di un balletto ciascun elemento cerca di mettersi più in evidenza che può.
L’ultimo complicato tourbillon di Voutilainen”, come svela il suo stesso nome, verrà costruito in soli sei esemplari.
Il prezzo? Dopo essermi congedato dal nostro incontro, mentre camminavo verso il successivo mi sono accorto di essermi dimenticato di chiederglielo. Pensando che eventualmente non sarebbe stato un problema domandarglielo in seguito, sorridendo mi è venuta in mente una famosa frase di Ferruccio Lamborghini cui parole facevano pressappoco così: “..Coloro che per primo chiedono i prezzi delle mie auto sono quelli che non se le possono comprare..”.
Non volevo scoprirmi… comunque, scherzi a parte, per un appassionato vedere un pezzo del genere così da vicino equivale a possederlo.
contaminuti