(Diamond Like Carbon) è un trattamento che viene applicato sulle casse con un procedimento al carbonio fisicamente analogo ma chimicamente più sofisticato del PVD. Il risultato è uan colorazione meno intensa, ma un rivestimento più duro.

Termine che indica un orologio che segna contemporaneamente due fusi orari. Vedi anche Gmt.

Sistema che termina la trasmissione del movimento da un organo ad un altro. Il meccanismo di carica e messa all'ora è un meccanismo di innesto-disinnesto

Rondella sottile che ruota sotto al quadrante per indicare una funzione. Esempi: Disco della data, Disco delle fasi lunari, Disco dei giorni, Disco dei mesi.

Fermo di sicurezza a forma di freccia fissato sulla forcella dello scappamento ad àncora. Impedisce alla barretta della forcella di muoversi, tranne nel caso che la cheville de plateau sia vincolata alla forcella. Se la barretta si trovasse spostata accidentalmente nel momento in cui la cheville de plateau fosse lasciata libera dalla forcella, il DARDO toccherebbe il bordo di un piano d'asse del bilanciere e impedirebbe alla barretta di essere abbastanza lontano da liberare la ruota di scappamento. Una intaccatura ritagliata sul bordo del piano permette al dardo di passare quando la cheville de plateau è vincolata alla forcella.

Sporgenza sul disco di una ruota.

Chiusura a lamine pieghevoli, di solito dello stesso materiale della cassa dell’orologio, per assicurare un cinturino al polso. E’ completata solitamente da un fermaglio a scatto con un pulsante che consente di aprirla.

Così vengono chiamati tutti i pezzi che hanno la funzione di bloccare una ruota agganciandone i denti. Il nome si applica più particolarmente al bloccaggio dello scappamento a détente e al cliquet di bloccaggio del fuso che mantiene la forza.

Détente portato da una molla flessibile, in opposizione ad un détente a bascula girevole.

Scappamento di cronometro munito di détente (o basculla) girevole su un asse anzichè un détente che bloccato da una molla.

Sistema utilizzato intorno agli anni 60 per ottenere orologi di precisione. Una struttura a diapason miniaturizzato (simile a quello ben più grande che viene utilizzato per accordare gli strumenti musicali). La corrente elettrica attraversa il diapason facendolo vibrare ad una particolare frequenza (360 hz). Tale vibrazione, colta da un apposito meccanismo, fa capo ad una minuscola ruota dentata che trasmette direttamente alle lancette il movimento, tanto da apparire quasi continuo. Successivamente venne accantonato con l’arrivo dell’oscillatore al quarzo.

Indicazione dell'ora, minuti e secondi, visualizzate sul quadrante mediante l'utilizzo di numeri (senza lancette). Non è una prerogativa solo degli orologi al quarzo: nei saltarelli infatti l’indicazione, almeno delle ore, è digitale. Anche il datario di un orologio è normalmente digitale.

Rappresentazione letterale della suoneria dei quarti che quando è battuta su due rintocchi o “gong”, uno dei due emette una nota più acuta.

Procedura che consiste nel ricoprire di uno strato d'oro un pezzo di comune metallo. Di solito il processo avveniva con una amalgama d'oro e mercurio. La parte da dorare veniva ricoperta da uno strato di amalgama e poi scaldato fino a fare evaporare il mercurio e lasciar depositare l'oro.