Glossario Orologi
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M
Mokune Game
Detta anche "millefoglie metallico" è una tecnica nata diversi Secoli fa in Giappone usata dai maestri spadai per decorare lame e impugnature. In orologeria è praticata da Kees Engelbarts, orologiaio indipendente olandese. Con la Mokume Gane l'artigiano realizza su un quadrante figure formate anche da più di 25 strati di metallo. Le foglie sono disposte una attaccata all'altra, pinzate e messe in un forno a temperatura controllata per evitare che le parti si fondano tra loro. Il risultato deve arrivare a ottenere una nuova struttura cristallina tra ogni livello, che risulti alla fine in una nuova massa coerente tanto da poter essere lavorata come un singolo pezzo. Il blocco è successivamente inciso a mano con utensili a forma di "U" fino a ricavare, lavorando sui diversi strati, l'immagine desiderata. Lavorare seguendo la tecnica Mokume Gane è molto complicato poichè per praticarla richiede inoltre una capacità visuale tridimensionale.
Manifattura
In orologeria è il termine con il quale si indica le fabbriche nelle quali si produce all'interno tutti i componenti di un segnatempo a differenza dei marchi che effettuano solo le operazioni finali dei componenti e l'asseblaggio. Una vera manifattura produce al suo interno anche i macchinari e gli utensili per realizzare i propri segnatempo.
Micron
Unità di misura usata in orologeria per misurare le tolleranze di alcuni componenti meccanici. Un micron corrisponde a un milionesimo di metro.
Molla di arresto
Molla montata negli orologi "perpetui" (automatici) per limitare la corsa della massa di carica ed attutire i colpi dovuti ad una corsa eccessiva.
Molla di passaggio
Molla sottile e flessibile montata sul détente dei cronometri. Nel momento della vibrazione d'impulso, trascina il détente per liberare la ruota di scappamento. Nel corso dell'altra vibrazione, si sposta davanti al detente e lo lascia libero. Questa molla è generalmente in oro martellato duro. Qualche fabbricante francese, tra cui Breguet, la realizzava in acciaio.
Molla motrice
Molla principale di un orologio. L'albero girando, carica la molla all'interno del bariletto
Movimento complicato
Movimento che oltre alle funzioni base di lettura dell'ora e dei minuti esegue (sempre e solo meccanicamente, previsto dal progetto iniziale o con moduli aggiuntivi applicati), una serie di misurazioni o azioni, come Calendari di vario tipo, funzioni Cronometriche più o meno soffisticate, Ripetizione minuti, Tourbillon e tante altre che vengono chiamate: COMPLICAZIONI.
Magnetizzazione
Reazione di alcuni metalli dopo essere venuti a contatto con campi magnetici o con magneti. Negli orologi la magnetizzazione di alcuni componenti può generare difetti e instabilità di marcia.
Manuale
Si dice quando il movimento meccanico di un orologio deve essere caricato a mano. Il moto trasmesso dalle dita alla coronaviene inviato all'interno dove risiede il movimento, tramite l'albero di carica e da qui tramite una serie di ingranaggi arriva al bariletto e quindi alla molla. Anche se la maggior parte dei movimenti meccanici manuali ha una durata di 36/46 ore, la carica deve essere data giornalmente. Di solito la riserva di carica al momento del progetto di un orologio è prevista per dare uniformemente forza motrice nell'arco delle 24 ore. Vi sono oggi parecchi movimenti con una riserva di carica che supera la settimana (8 Giorni) e anche oltre. Nessun orologio ha però finora raggiunto una riserva di carica di oltre un mese come A. Lange & Söhne LANGE 31. Per raggiungere questa durata incredibile alla Maìson hanno montato all'interno del movimento due molle di 1.850 mm di lunghezza avvolte in un diametro di 25 mm. Il risultato - come indicato dal suo nome - è un autonomia dopo la carica di ben 31 giorni.
Marcia
Termine che riassume la valutazione del funzionamento di un orologio scarti compresi. Se si tiene conto degli scarti di una sola giornata per volta, si ottiene il valore della “marcia diurna.”
Massa oscillante
(o rotore) Elemento realizzato in metallo o in lega a forma semicircolare, piena o parzialmente vuota che, imperniato per lo più al centro del movimento, permette con le sue oscillazioni o rotazioni di ricaricare l'orologio. È il componente fondamentale del movimento meccanico automatico.
Meccanismo
(o ruotismo) Insieme delle ruote e dei pignoni di un movimento di orologeria. Il termine si applica sia alla parte oraria, sia alla suoneria o alla ripetizione. L'estensione ed il periodo di oscillazione di un pendolo o di un bilanciere possono essere determinati modificando il numero di denti delle ruote e dei pignoni. Gli orologi sono generalmente stabiliti per segnare trenta ore e utilizzano cinque ruote: la ruota del bariletto che da la forza motrice, la ruota dei minuti che fa un giro all'ora e porta la lancetta dei minuti, la ruota media che trasmette la forza alla ruota dei secondi (che porta eventualmente una ruota dei secondi) e, infine, la ruota di scappamento. Se si utilizza la lancetta dei secondi, il rapporto dei giri tra la ruota dei minuti ed il pignone dei secondi, deve essere di 60:1. I denti della ruota sono predisposti per trascinare le ali dei pignoni che, a loro volta sono predisposti per farsi trascinare.
Microstella
Sistema di regolazione del bilanciere brevettato da Rolex nel 1957, impiegato in sostituzione della regolazione a racchetta.
Molla
Componente elastico che reagisce ad una fase di compressione restituendo energia cinetica. In orologeria trova utilizzo soprattutto la molla spiraliforme. La molla motrice o di carica insieme al bariletto è “il motore” in grado di trasmettere a tutte le altre ruote e componenti l'energia necessaria a far girare un movimento meccanico.Questa molla è generalmente a nastro e di una lunghezza media di 25/30 cm, salvo in casi come “gli 8 giorni” dove superano 150 cm. La molla è fissata alla parete del bariletto con un gancio, una piccola brida saldata alla parte terminale della molla. Nei carica manuale la molla, una volta completata la sua carica, impedisce ulteriori rotazioni da parte della corona perché limitata dalla brida. Contrariamente negli orologi automatici, la brida è più lunga e il bariletto non ha un intaglio interno. Esso ha invece un numero di incavi che servono a far “slittare” la molla che può continuare a girare una volta raggiunta la massima carica consentita, evitando anche con questa soluzione, un danneggiamento.
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