Storia dell’orologio meccanico: L’orologio “va in carrozza” e ci porta dal genio Breguet
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Durante la seconda metà del '500 dagli orologi da viaggio vanno evolvendosi in Germania quelli da sella (satteluhren). Si trattava sicuramente di orologi portati a cavallo, ma molto probabilmente alla sella venivano appesi con tutta la custodia, per proteggere il prezioso meccanismo dai sobbalzi della cavalcatura. L'orologio da sella eredita le fondamentali peculiarità tecniche nonché molti aspetti della veste formale dell'orologio da viaggio: il movimento è controllato dallo scappamento a verga e fa uso di un bilanciere privo di spirale; la cassa, con un diametro tra gli 80 e 120 millimetri, è tonda, traforata e finemente cesellata, ed è fornita di un anello con cui poter essere appesa. Il coperchio a protezione del quadrante, inizialmente completamente metallico, sarà presto una lunetta vetrata.
Attorno al secondo quarto del XVII secolo in Germania appaiono i primi 'orologi da carrozza' con dimensioni e veste formale inizialmente tanto simili agli orologi da sella da non potere tracciare una netta linea di demarcazione. I quadranti di questi orologi sono già dall'inizio protetti da una lunetta di vetro e sono generalmente accompagnati da una controcassa traforata e incisa d'ottone o d'argento. A partire dalla prima metà del Settecento gli orologi da carrozza troveranno alloggio all'interno di una vera e propria cassa sagomata sul loro profilo e ricoperta di pelli pregiate, con intarsi in tartaruga o corno. Le loro suonerie rintoccano anche i quarti e talune perfino i minuti; vi sono esemplari muniti di carillon. Tra la fine del '700 e i primi dell '800 anche il grande Abraham-Louis Breguet ne costruì pregevoli esemplari.
Abraham-Louis Breguet (nato il 1747 in Svizzera a Neuchâtel e morto a Parigi nel 1823) è un orologiaio di genio il cui approccio creativo determinerà un punto di svolta nella storia dell'orologeria. Con lui si chiude un'epoca e si aprono le porte alla modernità. La rigorosissima ricerca tecnologica, con innumerevoli e fruttuose innovazioni da lui messe a punto, si coniuga nelle sue creazioni con un'ardita e originale ricerca estetica, e questo connubio determinerà un nuovo modo di concepire l'orologio.
Tra le sue innovazioni tecniche vanno ricordati il regolatore di marcia tourbillon, (brevettato nel 1801), l'adozione sistematica dei rubini per la riduzione dell'attrito dei meccanismi (impiegata inizialmente dagli inglesi), l'introduzione della ricarica automatica, il perfezionamento del calendario perpetuo. Tra le innovazioni estetiche di più ampia eco ricordiamo le raffinate soluzioni dei quadranti guillochés, l'adozione delle caratteristiche lancette à pomme, il bordo delle casse caratterizzate da decorazioni à cannelures. La genialità dei suoi congegni meccanici e la raffinatezza artistica con cui erano realizzate le sue creazioni, opere di elevatissima oreficeria, lo resero famoso e ne decretarono il successo in tutta l'alta società europea. La sua casa di produzione, che già allora contava oltre un centinaio di abilissimi artigiani e specialisti, porta tuttora il suo nome ed è punto di riferimento ineludibile nel settore dell'orogeria di qualità.
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