Quando dico Londra dico Big Beng, quando dico Napoli dico Pizza, quando dico Jaeger-LeCoultre dico REVERSO!
Nonostante non avesse mai copiato tale soluzione durante nessuna esposizione orologiera prima di allora, (ndr. non come fanno oggi i cinesi a Basilea…) Renè Alfred Chauvot non poteva immaginare che in quel marzo del 1931 la sua idea, depositata all’ufficio brevetti di Parigi, avrebbe caratterizzato per sempre la casa orologiera di Le Sentier.
Il progetto girava intorno ad una soluzione per far scorrere su se stessa la cassa di un orologio per permettersi di ribaltarsi completamente e di proteggere quindi il vetro stesso dai colpi accidentali che si potevano verificare con l’uso durante un’ attività sportiva.
L’idea nacque una decina di anni prima quando durante un viaggio in India un tal Cèsar Trey, che si occupava di protesi dentarie, per caso venne a sapere da alcuni giocatori di polo che i loro orologi si rompevano spesso durante le partite.
Al suo rientro in svizzera parlò della sua idea del Reverso a Jacques-David LeCoultre, orologiaio nella Vallèe de Joux, quest’ultimo insieme al parigino Edmond Jaeger commissionarono lo studio della fattività a Chauvot.
Il primo Reverso venne alla luce nel 1931 e da allora ad ora dopo 77 anni questo orologio è rimasto praticamente immutato.
Specialmente negli ultimi anni sono usciti diversi modelli di Reverso frutto di una fantasia che ha come base di partenza un uso come abbiamo detto sportivo ma che, vista la linea che richiama al classico, ora è più facile vederlo in un ambiente più “protetto” come un ufficio o alla sera al teatro, non fosse altro che per il suo prezzo che specie nelle versioni Platinum No.2 e Grande Reverso Enamel (l’ultimo con rappresentate sul quadrante scene liberty di Renoir) non è proprio cosa da poco.
Anche con il nuovo modello, nato nel 2006 per celebrare il 75° anniversario, è proprio il caso di dire che Squadra Vincente non si cambia!
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