Oggi voglio scrivere della linfa che scorre dentro un orologiaio indipendente. Un’intervista telefonica fatta un tardo pomeriggio della scorsa settimana a chi è sempre disponibile a parlare di orologi, ma solo quando intesi come opere d’arte.
contaminuti: Di quale tuo orologio ti ricordi maggiormente quando eri un ragazzo? Fu un regalo?
Thomas Prescher: Erano gli anni ’70 e possedevo un orologio che indicava il tempo tramite un disco visualizzandolo in una finestrella. Oggi ammiro tutti i segnatempo innovativi. Se tutti gli orologiai lavorassero con i materiali appropriati, le loro creazioni potrebbero durare in teoria per centinaia di anni.
cm: Prima che tu diventassi un orologiaio sei stato per lungo tempo un ufficiale della Marina. Nelle tue opere si possono trovare i frammenti di questa tua esperienza?
TP: Per realizzare un orologio, a partire dalla prima idea abbozzata fino ad arrivare ad un’opera d’arte finita e perfettamente funzionante, c’è una lunga strada da percorrere che a volta dura persino anni. Credo che l’esperienza in Marina abbia incrementato dentro di me la forza di non perdere la strada della mia visione.
cm: Quale orologio realizzato dai tuoi colleghi avresti voluto costruire al posto loro?
TP: Ammiro molti di loro. Ce ne sono così tanti che non sarei obiettivo se ne citassi solo alcuni. Ciò che ammiro è l’innovazione, la cura per i dettagli, l’amore per le finiture e il coraggio di provare nuove strade per esprimere la propria personalità.
cm: I nuovi materiali nei movimenti meccanici significano – io credo (ma non sono un orologiaio) – maggiori vantaggi. Un orologiaio indipendente come te potrebbe rifiutare di utilizzarli per amore della tradizione? Se si spiega perchè.
TP: Un orologio meccanico non è oggi un po’ un anacronismo? Abbiamo macchine che sanno indicare meglio il tempo. Così mettiamo caso che l’orologio meccanico abbia perso ai nostri giorni almeno un po’ del suo senso, ma gli orologiai lo usano come mezzo per poter realizzare la loro visione, per esprimere se stessi. Se consulti un qualsiasi dizionario (ciò che riporta ad esempio Wikipedia per il termine anacronismo), troverai che il suo significato coincide esattamente con la definizione di ‘arte’. Quello che sono i tratti per un pittore è il segnatempo per un orologiaio: espressione di sè e pure emozioni.
Siccome queste opere d’arte hanno ancora un po’ di senso nell’indicare l’ora e sono comunque delle macchine penso che possano poter essere mantenute in funzione per molto tempo; per questo motivo provo a non usare materiali come i seleni o le ceramiche.
cm: Quale sarà la sfida dei prossimi anni a venire per l’Alta Orologeria?
TP: Dopo che la distribuzione e il marketing negli orologi è stata abbastanza statica per un lungo periodo di anni, penso da una parte che l’intera catena distributiva diventerà più diretta e personale specialmente grazie alle nuove forme di media, comunicazione e logistica. Dall’altra parte penso che i clienti diventereranno più ambiziosi e maggiormente esigenti. Trovare la via in questa nuovo mondo così veloce nei suoi cambiamenti decreterà il successo o persino la sopravvivenza di un marchio.
cm: Chi sono i tuoi clienti?
TP: I miei clienti sono generalmente persone che amano fini opere d’arte e di solito possiedono già diversi orologi. Essi hanno liberato i loro gusti personali che ora non sono più influenzati dall’immagine dei grandi marchi. E’ interessante riscontrare che la maggior parte di loro con il passare degli anni hanno comprato molti dei miei segnatempo.
Spesso questi orologi sono parecchio diversi l’uno dall’altro e in ognuno il grado di personalizzazione cresce fino ad arrivare a possedere un pezzo interamente disegnato da loro stessi.
cm: Parlami dei tuoi hobbies
TP: La mia famiglia è il polo con cui ricarico le mie batterie: provo a passare la maggior parte di tempo con loro.
cm: Quale percorso deve intraprendere uno studente italiano per diventare un orologiaio indipendente?
TP: E’ una strada molto lunga e intensa fatta di molto lavoro e continuo studio. E’ importante per lui non perdere mai il filo della sua visione. Ancora più importante è conoscere come va il mondo e chiedersi ogni giorno se la tua strada è sempre quella giusta.
Per iniziare il percorso che porta a divenire un esperto orologiaio ha bisogno di farsi le basi con quattro anni di esperienza come apprendista. Poi deve lavorare almeno cinque anni come orologiaio e a quel punto può iniziare a frequentare il corso di due anni per conseguire il diploma ufficiale di orologiaio. Voglio specificare però che un diploma di “Esperto Orologiaio” non ha nulla a che vedere con il diventare un maestro orologiaio.
In seguito dopo cinque – dieci anni di esperienza, successivi alla fase di apprendistato, è possibile iniziare a realizzare i propri progetti con successo. Forse può anche avvenire tutto più velocemente. Io realizzai il mio primo Toubillon già durante il periodo di apprendistato. Se vuoi considerare il tempo che è trascorso prima che io fossi abbastanza capace per iniziare il mio marchio è stato… otto anni dopo aver finito il periodo da apprendista.
Grazie Thomas. Presto parleremo ancora di orologi, ma di persona… Ciao.
Thomas Prescher Uhren GmbH
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