Urwerk è un marchio di Alta Orologeria visionario.
Il suo nome deriva dall’unione delle parole Ur e Werk. Il primo è quello della città UR dove 6.000 anni fa in Mesopotamia i Sumeri divisero la traccia quotidiana di un ombra solare in 12 parti creando così l’attuale unità del tempo. “Werk” in tedesco significa “meccanismo” e le creazioni che fano capo a Felix Baumgarder (orologiaio AHCI) e Martin Frei, designer, sono zeppe di meccanica così complicata che sembra arrivare dal futuro.
Qui nel blog orologi abbiamo scritto molto dei loro incredibili orologi.
Per il 2020 i due hanno sviluppato Urwerk UR-100 Gunmetal, neonato orologio di una nuova collezione dedita ad omaggiare il Sole, che ricordano essere il primo orologio dell’umanità.
Seguendo il cliché di tutti i loro segnatempo Urwerk UR-100 raffigura il tempo interpretando una particolare affissione denominata “ore vagabonde”. Questa nella sua forma genuina è nata in Italia a metà del ‘600 per richiesta di Papa Alessandro VII ai fratelli Campani, il quale desiderava un orologio da torre che di notte fosse visibile ma anche silenzioso.
L’intuizione dei Campani fu quella di usare al posto delle lancette dei dischi rotanti che marcando un semicerchio con la scala dei minuti incisa retroilluminata da una lampada a olio indicava l’ora corrente. Questa affissione è chiamata “ore vagabonde” per la continua impermanenza dell’ indicazione.
Oltre alla configurazione a satellite del marchio Urwerk per ore e minuti vagabonde, la vera esclusività di UR-100 GunMetal è che mette a fuoco la rotazione nello spazio di chi lo indossa.
Come?
Quando la lancetta dei minuti ha completato il suo percorso di 60 minuti riappare su una scala di 20 minuti da 555 chilometri. Questa è la distanza percorsa in 20 minuti se ti trovi all’equatore mentre il nostro pianeta è in rotazione. La scala opposta traccia il tuo viaggio attraverso lo spazio mentre la Terra gira attorno al Sole: 35.740 km ogni 20 minuti.
Sul display di UR-100 GunMetal tempo e distanza sono alla pari, le ore e i minuti in verde vivido e i chilometri in bianco brillante.
L’orologiaio e co-fondatore di Urwerk, Felix Baumgartner, dice che questa idea gli è venuta da un orologio donatogli da suo padre Geri, noto restauratore di orologi antichi. E dice: “È stato realizzato da Gustave Sandoz per l’Esposizione universale del 1893. Invece di mostrare il tempo mostra la distanza percorsa da un punto sull’equatore.”
Martin Frei, designer e l’altro co-fondatore del brand ha faticato molto per adattare l’indicazione di questo orologio. “Per come la vedo io, un orologio è una rappresentazione sia fisica che concettuale della nostra posizione sulla Terra in rotazione. Ci fissa su un tempo e una longitudine esatti, ma che sono effimeri.”
Geniale.
Sotto la cupola dell’UR-100, il movimento calibro 12.01 di Urwerk guida il carosello che trasporta le ore su tre satelliti che viaggiano in successione su una scala di 60 minuti. Ciascuno è forgiato in alluminio anodizzato, quindi carteggiato e sabbiato. Le viti del satellite sono levigate a cerchio. I satelliti poggiano su una giostra di ottone sabbiata e placcata in rutenio. La struttura nella parte superiore del display delle ore è in alluminio sabbiato. La cassa misura 41 mm di diametro ed è in titanio e acciaio con un rivestimento PVD grigio canna di fucile.
Urwerk UR-100 Gunmetal che sarà costruito in un’edizione limitata di 25 esemplari costa CHF 48.000 (tasse escluse). Se vuoi saperne di più visita il sito web ufficiale www.urwerk.com.
