Il magazine online di Orologi di classe

Abraham-Louis Breguet “inventore illuminato”: il Montre a Tact

Il grande maestro orologiaio non solo escogitò soluzioni tecniche straordinarie, ma dimostrò di essere anche un vero inventore "illuminato".

di Massimo Scalese 3 MIN LETTURA

 

0

di Massimo Scalese 3 MIN LETTURA

 

0

Non bisogna essere “malati di polso” per conoscere Abraham-Louis Breguet. Chiunque possegga un minimo di cultura generale al solo sentire il suo cognome ti risponderà senza esitazione: “il grande orologiaio”. Dal canto mio, più apprendo sulle gesta del maestro più sono convinto che egli – seguendo quella corrente di pensiero dei suoi tempi chiamata Illuminismo– si sarebbe potuto cimentare (ancora oggi) in qualsiasi campo ci fosse qualcosa da migliorare o, parafrasando, da rivoluzionare. Insomma, Abraham-Louis più che un orologiaio era un inventore!

Abraham-Louis Breguet inventore illuminato: il Montre a Tact foto @Antiquorum

Siamo alla fine del 18° Secolo. Con tutte le coseguenti evoluzioni tecniche che ne derivavano l’orologio era oramai stabilmente piazzato nel panciotto. L’orologeria che veniva sviluppata nella tumultuosa Francia – insieme a quella ginevrina – era in quegli anni ai vertici assoluti. Breguet non solo inventò nuove e incredibili soluzioni tecniche come il Tourbillon o il Parachute cui almeno della seconda troviamo oggi traccia in qualsiasi movimento meccanico, ma vere e proprie invenzioni a sè e – udite, udite – non solo in campo orologiero! Rimanendo però stavolta nel nostro mondo, ad esempio, il Montre A Tact (“l’orologio a tatto”) realizzato da Breguet nella seconda metà del 1798.

Reduce dall’aver brevettato solo qualche mese prima il suo nuovo scappamento a forza costante montato su orologi a pendola, e un “cronometro musicale”, il maestro pensa e ripensa a come poter riuscire a fornire l’ora nei lunghi momenti della giornata in cui l’illuminazione, naturale o artificiale, è assente.

Breguet N° 1253 Montre a Tact - foto @Antiquorum

Sappiamo come alla bisogna già esistevano gli orologi a ripetizione che proprio in quel periodo, per la maggior domanda e la conseguente riduzione di prezzo, iniziavano a diffondersi, ma poteva il maestro di Neuchâtel rimanere sempre conforme a una soluzione orologieri, che per altro egli costruiva regolarmente per i suoi clienti più abbienti? Ecco quindi Breguet rispondere a questa necessità con un’invenzione molto fine e del tutto innovativa.

Il montre a tact è un particolare orologio da tasca studiato per leggere le ore senza doverlo estrarre o per forza osservarlo, il tutto nella massima discrezione. Toccando la sua cassa il possessore riusciva a sentire con le dita una freccia sporgente. Per conoscere l’ora con il tatto è sufficiente far ruotare in senso antiorario il fondello dove è posta la freccia sino a che a un certo punto si blocca; a quel punto ci si aiuta anche grazie a delle sporgenze o tacche sulla cassa che fungono da riferimento agli indici delle ore. Come funziona? Un meccanismo sottostante, quindi non visibile, permette al coperchio con la freccia di muoversi sino a che esso incontrando “la vera lancetta” ferma la sua corsa.

Seguendo il comportamento di tutte le creazioni di Abraham-Louis Breguet, il montre a tact fu costruito in diverse varianti. Negli anni successivi alla sua invenzione il maestro vide la possibilità di inserire sulla freccia preziosi diamanti che risaltavano su altrettanti meravigliosi sfondi blu o rossi. Uno dei costruttori contemporanei di orologi a tatto da menzionare è senz’altro l’orologiaio indipendente Svend Andersen.

Breguet N° 611 Piccolo orologio medaglione a tact*

(*Nota: N° 611 Piccolo orologio medaglione “a tact”. Cassa in oro smaltata color blu, freccia con diamanti incastonati, indici “a tact” composti da grandi diamanti. Scappamento a cilindro. Venduto a Joséphine Bonaparte il 18 febbraio 1800. © Montres Breguet SA Collection)

Come reclamizzato dallo stesso Breguet, che la storia in più occasioni ci tramanda essere stato oltretutto un abile imprenditore, è curioso riscontrare che all’epoca l’orologio a tatto rappresentasse anche “una soluzione che rispettava il bon ton”. Grazie al suo sistema, sempre silenzioso, era possibile conoscere l’ora anche nei salotti dell’epoca in cui – a diversità di ciò che accade oggi con sciame di telefonini che squillano nei posti e momenti più inopportuni – il solo estrarre un orologio dal taschino, per non parlare del sentirlo suonare, era da tutti considerato un atto di grande maleducazione.

Alla prossima genialità del grande maestro!

contaminuti

 

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest