Ammettiamolo, osservare un complicato e misterioso intreccio di meccanismi che serve a compiere una misura ripetitiva e apparentemente semplice com’è quella del tempo, è e sarà sempre molto affascinante. A patto di non incominciare a farsi venire dei mal di testa per cercare di comprendere ogni segreto che nasconde.
Esistono però diversi stili o metodi per entrare in questa quinta o, per rispetto a Einstein, dovremmo dire sesta dimensione. Tra quelli capaci di farti rimanere con poche possibilità di ritorno a bocca aperta c’è l’Alta Orologeria Sassone, per intenderci quella che proviene in generale dalla cittadina di Glashütte. Pur avendo messo su le fondamenta dopo quella svizzera, alcuni dei concetti sui quali ancora oggi si basa si rifanno a tradizioni ben più antiche.
E qui mi fermo, sia perché molti potrebbero già conoscere a memoria i suoi tratti, sia perché l’obiettivo di questo post non è di descriverla ma mostrarla.. con al massimo qualche riga d’introduzione.
Chi fosse interessato a ripassare il suo percorso storico può leggere una piccola guida sull’Alta Orologeria Sassone.
Partiamo.
La Platina a ¾
E’ l’elemento che riunisce ponti, ruote, camme, bilanciere, rubini, etc. Insomma come lo è una scocca per un auto, il suo scopo è di tenere insieme tutti i componenti che servono a far marciare un movimento. Solitamente la scuola sassone la realizza in argentone (alpacca) e la declina a ¾, ossia – come gli anglosassoni – preferisce adottare una struttura quasi completamente chiusa e più rigida.
Nastro di Glashütte e i Castoni d’Oro
Inteso come decoro caratteristico dell’orologeria della cittadina di Glashütte (non quelle dell’omonimo marchio) è – per quanto diverso nelle dimensioni – simile alle Cotes de Genéve. E’ una lavorazione che si applica a vari componenti come platine, ponti, masse oscillanti, e si ottiene utilizzando una fresa con un legno di bosso. In orologeria sono in tanti ad avere le proprie (vedi ad esempio quelle di De Bethune), e QUI potrete apprendere altri dettagli e un confronto con le più diffuse côtes de Genève.
I castoni sono i coni o bicchierini che fissati con delle viti sulla platina servono a contenere i rubini, di materiale sintetico (corindone), che in un movimento meccanico hanno la stessa funzione dei cuscinetti a sfera di un motore. Quelli caratteristici dell’orologeria sassone sono sempre in oro 18 k.
Regolazione micrometrica a Collo di Cigno e Viti Azzurrate
E’ l’elemento che serve a regolare la ampiezze del bilanciere, ed è così chiamato per la caratteristica forma arcuata dell’elemento che agisce sulla racchetta. Ne esiste anche una versione “doppia” brevettata dalla manifattura Glashütte Original che possiede maggiori possibilità di regolazione della singola. Nell’orologeria di queste parti è tipico incidere il suo ponte con diversi motivi curvi e rettilinei. Le viti in acciaio azzurrato sono immancabili.
La Grande Data
Per quanto più che una semplice funzione, si tratti di una vera complicazione, come descrisse approfonditamente Michele in questo articolo, la Grande Data non è un’esclusiva dell’Alta Orologeria Sassone, anche se ne rappresenta un simbolo. Infatti fu Ferdinand A. Lange a realizzare il famoso orologio a “cinque minuti” del Semper Opera, il magnifico teatro di Dresda ricostruito dopo i bombardamenti. Ancora una volta, e al momento che scrivo, gli esempi più lodevoli vengono proprio dalle due manifatture che a Glashütte possono vantare la più lunga tradizione, ossia A. Lange & Söhne e Glashütte Original.
La prima è caratterizzata da due finestrelle affiancate che riprendono quella del teatro. Questo particolare permette di nascondere il punto d’intersezione dei due dischi complanari.
La seconda, ispirata anch’essa alla stessa icona, ha visto oltre 15 anni fa gli orologiai Glashütte Original sviluppare due dischi complanari e concentrici in modo da non necessitare la barretta centrale (unica al mondo) per il solito problema del punto d’incontro dei due dischi. Si chiama Panoramadatum.
Tourbillon Volante
Per quanto adottato spesso anche da manifatture svizzere come Cartier e Roger Dubuis, solo per nominare le due tra le più illustri che mi vengono ora in mente, il tourbillon volante è una creazione esclusivamente sassone. Fu inventata dal Maestro Alfred Helwig docente alla Scuola di orologeria di Glashütte. Tra i tourbillon singoli, è senz’altro il più spettacolare: la sua gabbia è appesa alla platina da un ponte con un solo braccio e dà appunto l’impressione di volare.
Crediti
Come più volte sottolineato (lo vivo quasi come un complesso, ma tutto sommato – almeno io – ci rido sopra), è oramai nota la mia incapacità nello scattare fotografie. Il guaio è che non riesco a vernirne fuori.
Così, visto che a fare un post dove ogni immagine vale davvero più di 1.000 parole.. non avrei avuto scuse – a parte un paio di foto da studio di proprietà dei rispettivi marchi – ho preferito chiedere aiuto – thank you Jocke… il quale molto gentilmente mi ha autorizzato a usare le sue!
Visitate il suo sito web www.watchwallpapers.com dove potrete trovare tantissime altre foto di meravigliosi orologi, magari da usare come nuovi sfondi per i vostri tablet.
contaminuti