Questa guida è stata aggiornata nei media e approfondita per mostrare altri calibri di orologi automatici all’avanguardia; vedendoli oggi Abraham-Louis Breguet avrebbe esclamato: tutti perpetui eccezionali!
Così il maestro dei maestri usava chiamare i segnatempo animati da movimenti a carica automatica, di cui non fu l’inventore ma di sicuro colui che agli inizi sviluppò maggiormente questa utilissima funzione.
Quando ci si trova a parlare (o a leggere sulla rete) di orologeria, sembra che la maggior parte di appassionati mostri interesse solo per complicati dal cronografo in su.
E’ incredibile invece come i movimenti dei migliori automatici – nell’eseguire autonomamente e apparentemente come i loro colleghi la “semplice” funzione di ricarica – racchiudano finezze e soluzioni tecniche che non hanno nulla da invidiare a meccaniche più blasonate, anzi.
Che cos’è un movimento automatico?
Un movimento di orologio automatico è un calibro munito di un meccanismo che si carica con un semplice gesto del braccio, evitando perciò di doversi periodicamente ricordare di avvolgere la corona com’è invece d’obbligo fare con un segnatempo mosso da un movimento a carica manuale.
Come Tanti si Comportano Con un Orologio Automatico
Tutti sanno che la meccanica di questi segnatempo è munita di un rotore, o massa oscillante, che girando liberamente sul suo asse conseguentemente all’attività di chi lo indossa, trasmette quel movimento al bariletto di carica, organo che contiene la molla che serve a dare energia a tutto il calibro.
Molti tirano fuori dal cassetto il proprio amato e dopo magari un lungo periodo di sosta:
- lo scuotono sino a che non vedono ripartire la lancetta dei secondi
- estraggono la corona per una veloce messa in ora ignorando qualsiasi altra regolazione, come se presente il datario
- se lo allacciano velocemente al polso
- fine
Da un punto di vista del risultato immediato come dar loro torto?
Al solito e senza protestare quel cuore inizia nuovamente a funzionare emettendo il ticchettio che tanto ci rassicura.
In realtà abbiamo solo creato intorno al nostro orologio le peggiori condizioni per fargli svolgere il suo lavoro; lo abbiamo costretto a immergersi (misurare il tempo) con talmente poca aria (energia) che difficilmente potrà mai riprendersi (recuperare lo scarto accumulato), anche quando riemergerà in superficie (quando il rotore avrà caricato completamente la molla). Questo solo per iniziare.
Un Solo Consiglio
Prima di tutto anche se la riserva di carica di questi segnatempo è mediamente di 48 ore se lasciato a “poltrire” per oltre mezza giornata prima di riallacciarlo al polso bisognerebbe sempre dargli un po’ di carica manualmente.
E Non è Finita qui…
Un orologio automatico non ha ancora – e in sostanza mai – finito di fare i conti con il suo perfido proprietario. Solo molle e ingranaggi di pochi eletti riescono per esempio a essere sempre in grado di garantire un’energia uniforme, o a capire e prevedere in anticipo la modalità di ricaricarsi a seconda dell’attività di chi porta.
Ecco alcuni esempi di movimenti di orologi automatici meccanici molto sofisticati, forse tra i migliori di questa funzione troppe volte data per scontata.
1. IWC con sistema di ricarica Pellaton
La manifattura di Schaffhausen fu una delle prime a porsi i problemi sopra elencati e negli anni ’40 – epoca in cui questi segnatempo incominciavano a diffondersi su grande scala – presentò un sofisticato dispositivo di trasmissione dell’energia – dalla massa oscillante al bariletto – che prese il nome da Albert Pellaton l’orologiaio che lo inventò.
Grazie a uno speciale sistema composto da una camma a forma di cuore inserita nella massa oscillante gli spostamenti di quest’ultimo – in entrambe le direzioni (rotore bidirezionale) – fanno muovere un ponte basculante il quale possiede degli arpioni che servono a rendere più costante e precisa la velocità delle due ruote che compongono il sistema di trasmissione dell’automatismo alla ruota cui è collegato il bariletto.
IWC dichiara che il suo noto Calibro 5000 – composto da 286 elementi – con 1960 esatte oscillazioni del rotore è in grado di fornire un’autonomia di marcia di 168 ore, cioè 7 giorni.
Ma le finezze di detto Calibro che da prototipo fu montato per la prima volta su un orologio Portoghese nel 1996, ufficialmente presentato alla stampa di Baselworld nel 2000 e saltato due anni dopo dentro l’enorme cassa del Grande Orologio da Aviatore non sono finite.
Se non fosse autolimitata a sette giorni l’autonomia di questo movimento IWC Pellaton per la configurazione del suo bariletto sarebbe di 8,5 giorni. Ma ecco entrare in scena quella magia che in orologeria meccanica – quella vera – fa parte della quotidianità.
In questo mondo nulla di valido nonostante sia vecchio diventa mai obsoleto e – seguendo il comportamento del famoso dispositivo chiamato Croce di Malta (non è un’invenzione di IWC) – un fermo che limita artificialmente l’azione di una molla di carica prima che la sua parte finale dia scarsa forza e non costante – il Calibro 5000 se non ricaricato (e non necessariamente a mano) dopo una settimana di funzionamento blocca volutamente il suo bilanciere.
Si a tanta autonomia, ma solo sino a quando è di qualità.
Non tutti gli orologi IWC automatici sono provvisti del sistema Pellaton: tra i nuovi Ingenieur presentati qualche anno fa lo montano solo l’Automatic Carbon Performance e l’Automatic AMG Black Series Ceramica.
2. Glashütte Original Calibro 96-01
Un orologio di qualità dovrebbe possedere un movimento automatico in grado di riconoscere istantaneamente il tipo di attività che sta svolgendo chi lo indossa.
A differenza di uno smartphone, un segnatempo meccanico non possiede sensori come un giroscopio o un accelerometro – in grado di accorgersi e misurare l’entità di uno spostamento.
Al solito deve cavarsela solo con molle, camme e ruotismi.
La soluzione adottata dalla manifattura Glashütte Original nel Calibro 96-01 è molto più recente della precedente, ma ugualmente interessante.
A seconda che il caso lo richieda esso può avvalersi sia della carica bidirezionale sia di quella unidirezionale con i vantaggi relativi a ciascuna delle due modalità. Guardate questo video
Il Sistema di Ricarica Veloce
All’inizio, la modalità bidirezionale del rotore è in grado di fornire energia molto in fretta a un treno di ruote sequenziali sino ad arrivare a caricare le molle dei due bariletti disposti in serie. In questa modalità molti degli spostamenti della massa oscillante vengono trasmessi dal ruotismo, e le molle dei bariletti vengono avvolte rapidamente.
Modalità Trasmissione di Carica Lenta
Quando la tensione della molla rilevata giunge al valore desiderato il rotore procede solo in un’unica direzione (carica unidirezionale), passando automaticamente alla modalità di carica lenta.
Questo doppio comportamento serve ad assicurare una tensione della molla di carica più omogenea in tutte le condizioni d’uso, con il solito beneficio che una “forza più costante” non fa che evidentemente migliorare l’isocronismo del bilanciere.
Il Calibro 96-01 muove il PanomaticCounter XL un cronografo flyback con una singolare funzione di contatore meccanico.
Nel recente passato questo sistema ibrido di carica automatica è stato implementato anche nel Calibro 95 che muove il PanoMaticChrono. Ora è anche possibile trovarlo nel calibro 100 dell’abbordabile Senator Observer.
3. URWERK Calibro UR-7.10
Quando ci si lascia trasportare dalla fantasia che diventa realtà – tipica di quel mondo chiamato Alta Orologeria – sai dove inizi, ma non dove vai a finire. In questo viaggio attraverso alcuni degli orologi con i migliori movimenti automatici non poteva certo mancare Urwerk, piccolo e ambizioso marchio svizzero che progetta e costruisce i suoi esemplari come se avesse appena girato l’ultimo episodio della saga “Ritorno al Futuro”!
Da anni Felix Baumgardner utilizza per i suoi orologi automatici movimenti che al rotore unidirezionale affiancano delle vere micro-turbine ad aria. Anche in questo caso estremamente futurista il controllo della velocità che interagisce con i bariletti di carica è il punto cruciale del sistema: è possibile regolare le turbine nella modalità FULL, REDUCED e STOP. A parte l’ultima scelta che serve a disattivare il sistema, sugli effetti della prima e della seconda modalità penso che a questo punto dell’articolo non vi sia più alcun mistero.
Ma le prodezze del Calibro UR-7.10 che muove l’orologio UR-210 “Maltese Falcon” presentato circa un anno fa non si fermano qui. Le sue turbine – tramite un indicatore di riserva di carica su base di due ore – sono in grado di segnalare a chi lo porta al polso l’attività rilevata in questo breve periodo e le sue implicazioni con il sistema di ricarica.
A questo punto in caso di “mancanza di risorse” il proprietario ha solo due possibilità:
- regolare le turbine su FULL
- alzarsi dalla poltrona e fare finalmente un po’ di moto…
Come scrissi nel titolo questo è “l’orologio (automatico) che sa cosa stai facendo”, e te lo dice pure.
Grazie alla presenza di sofisticati meccanismi proprietari i primi tre di questo elenco dei migliori movimenti automatici elevano il concetto di un orologio con “movimento perpetuo”.
Eccone altri 2 che, anche se per altri aspetti, possono definirsi ugualmente speciali.
4. Swatch Sistem51
Nato nel 2013 per festeggiare i trentacinque anni dall’uscito del primo Swatch e resensito qui a dispetto che costa poco più di 100 euro monta un calibro automatico che per molte ragioni è davvero unico.
Innanzitutto come ricorda il suo nome il calibro automatico è costituito da 51 elementi: già nel 1983 erano pochi per un movimento al quarzo, figuriamoci per uno automatico ma questo era l’obiettivo principale del progetto Sistem51.
Tutti i 51 componenti, distribuiti su 5 livelli, sono fissati tramite un’unica vite centrale che è visibile dal fondello. La riserva di carica di ben 90 ore è da record soprattutto poiché è stata ottenuta con un solo bariletto seppur dalle lame molto speciali.
Molti degli elementi del Sistem51 sono in plastica, d’altronde sapevi che è interamente assemblato da una macchina?
Tutto quello che è di metallo invece è in ARCAP acronimo che sta per una una lega stabile e non ferrosa amagnetica, costituita da rame, nickel e zinco. Per un movimento meccanico si è trattato di un approccio – oltre che minimalista – assolutamente inedito, tanto che il marchio ha potuto depositare 17 brevetti.
Manca la racchetta di regolazione, aspetto che va a favore della precisione di marcia, e la frequenza è regolata elettronicamente in fabbrica da un raggio laser.
5. Omega Calibro 8500
Quando si parla di calibri meccanici quelli di manifattura Omega spiccano per soluzioni tecniche molto innovative. Il calibro 8500 cui mi riferisco qui è quello dell’ultima generazione apparso a partire dal 2011 e montato su parecchi segnatempo del marchio di orologi di lusso.
La frequenza di 60 ore, ottenuta con due bariletti in serie è leggermente inferiore delle 70 che oramai sono uno standard, ma con la presenza di un dispositivo di carica automatico, per altro rapido perché bidirezionale, dieci ore in meno sono ininfluenti.
Lo scappamento co-assiale inventato dal grande George Daniels che, all’inizio fu adattato al calibro 2500, è stato sviluppato ex-novo appositamente per la serie 8500. Meccanicamente parlando offre un attrito minore a quello tradizionale ad ancora svizzera perciò è un’alternativa molto valida.
Unito alla molla della spirale in Si14 silicio la precisione di marcia può essere conservata per periodi molto più lunghi e così questo movimento automatico risente meno della mancanza di manutenzione, ciò non significa che saltarla è un bene sia per la salute dell’orologio sia per quello che poi dovrai spendere!
Sebbene difficili da incontrare in un ambiente naturale il movimento orologio automatico 8500 è resistente a campi magnetici di ben 15.000 gauss.
Ecco Omega 8500 può essere considerato tra i migliori movimenti di orologi automatici per l’elevato rapporto prestazioni/praticità d’uso.
Conclusioni
Sei ancora convinto che tutti gli orologi automatici siano uguali? Devo dire che scrivendo questo articolo e ricordando come funzionano o sono fatti alcuni movimenti – che a mio avviso sono da ricordare come tra i migliori – mi sono molto divertito.
Personalmente, e l’ho scritto più volte, adoro il momento della giornata in cui – prima di allacciare al polso uno dei miei orologi manuali – ci prendiamo un momento solo per noi durante il quale mentre lo osservo cercando ogni volta di carpire un nuovo segreto, gli do la carica.
Ma chi – e non sono pochi – pensa che tutti quelli che sono in grado di ricaricarsi da soli siano tecnicamente inferiori si sbaglia di grosso. Speriamo di averli almeno parzialmente convinti.
Se provvisto di accorgimenti speciali un orologio automatico non ha nulla da invidiare ai suoi colleghi statici, anzi, a parità di scappamento il mantenimento dell’energia sempre ad alti livelli per cui si adopera in continuazione lo mette in condizione di rilasciare una forza naturalmente regolare.
Come mi disse durante una lunga intervista il Maestro Vincent Calabrese, è nei movimenti degli orologi automatici il gral della forza costante e – aggiungo nel mio piccolo io: anche nel buon senso di avere qualche minimo accorgimento per far lavorare il loro calibro in santa pace.
Commenti
Grazie Daniele e complimenti! Penso siano in molti a pensare che il Cal. 5000 di IWC sia ai vertici di questa complicazione.
Buona sera Sig. Contaminuti
Complimenti per il bellissimo ed interessante articolo arricchito ancor più dalle sue risposte ai numerosi commenti,
Mi piacerebbe avere un suo parere sul movimento automatico Zenith El Primero 9004.
Grazie in anticipo
Vincenzo
Grazie per il commento Vincenzo, un articolo diventa molto interessante solo quando ci sono i vostri interventi! Zenith è un marchio di riferimento e il Calibro El Primero 9004 è meccanicamente sofisticato solo per la presenza del doppio scappamento 36.000 / 360.000 alternanze/ora che però in termini di alta frequenza non è nulla di nuovo. Nel 2011 il TAG Heuer MIKROTIMER Flying 1000 Concept Chronograph (che puoi leggere nei dettagli in QUESTO ARTICOLO) con 28.000 e 3.600.000 alternanze/ora per la parte cronografo oscilla addirittura a 500 Hz, cioè 10 volte più velocemente del 9004. Detto ciò ci sta benissimo che Zenith per il 50° di El Primero abbia voluto ribadire le 36.000 unità che sono legittimamente la sua bandiera, tuttavia penso che 36.000 alternanze/ora siano più che sufficienti perché quella frequenza permette di cronometrare con una risoluzione esatta di 1/10 di secondo.
Nel ringraziarla per la cortese risposta chiedo ancora un suo parere Signor Massimo
Tra lo Zenith Defy El Primero 21 con movimento 9004 e lo Zenith Chronomaster El Primero Grande Data con movimento 4047B Lei quale sceglierebbe e sulla base di quali considerazioni?
Grazie ancora
Vincenzo
Buongiorno, come mai non ha menzionato calibri di JLC?
Il 7004 se vuoi un cronografo fuori dalla norma e che celebri il 50°, il 4047b che va interamente a 5hz va più che bene e hai anche Grande Data e fasi lunari.
Grazie per il commento Federico! 🙂 Perchè Jaeger-Le Coultre che non si discute per l’aver animato nel passato con i suoi calibri anche illustri Maison come Patek Philippe e Vacheron Constantin, al momento non ha un movimento automatico che spicca per sofisticate soluzioni tecniche come quelli elencati in questo articolo.
Grazie mille Signor Massimo
Terrò conto.
Vincenzo
Ottimo articolo ben spiegato grazie ,cordiali saluti
Grazie! 😉 Un saluto anche a te
Buongiorno non essendo esperto le chiedo come mai non è stato menzionato il meccanismo della rolex visto che è uno degli orologi più prestigiosi? Le chiedo scusa se ovviamente ho detto una cosa errata
Grazie
Grazie per il commento Valerio: ottima osservazione la tua! Senza dubbio Rolex è in assoluto uno dei marchi più prestigiosi al mondo, ma il tema di questo articolo è “i migliori movimenti automatici” e il parametro di decisione non è la notorietà ma la sofisticazione e complessità del calibro. Ecco perciò spiegato perché Rolex non appare in questo elenco.
Grazie mille approfitto chiedendo più preciso un carica manuale o automatica a parità di costruzione?
Figurati! La precisione di marcia non la fa il tipo di carica ma l’organo regolatore, la sua messa a punto e se il movimento è regolarmente manutenuto. Detto questo, un orologio automatico – perché qui stiamo parlando di questa tipologia – essendo mantenuto sempre carico se lo si indossa al polso, potrebbe essere virtualmente più preciso di un manuale quando esso marcia in prossimità della scarica. È noto che nella parte finale qualsiasi molla di carica sia più soggetta a erogare al meccanismo regolatore energia meno regolare che può influire sulle oscillazioni le quali possono essere meno isocrone.
Grazie! 😉
Buongiorno,
Mi sembra di capire che il meccanismo Rolex
Non sia all’altezza del suo contenitore?
Saluti
Grazie per il commento Diddy! La qualità dei movimenti Rolex non è mai in discussione, e lo sottolineo ogni volta che ne scrivo. A mio parere non c’entrano molto in questo elenco dove, oltre alla qualità, i movimenti automatici che compaiono qui possiedono meccanismi e accortezze che li rendono unici e ai vertici della categoria.
Ottima spiegazione
Nando
Ottimo articolo e spiegazione complimenti davvero.
Sono una persona che ha sempre amato gli orologi ma che in realtà ha sempre seguito le cose con intuito e senso dell’estetica, quindi una persona con poca conoscenza di tutte queste belle cose che lei ha spiegato.
Ho sempre desiderato avere un bellissimo orologio ma fino a poco tempo fa non mi ero mai deciso per tanti motivi, forse me ne piacevano tanti ma in realtà non mi era ancora scoccato il vero colpo di fulmine !
Premetto che ho sempre avuto un occhio in più proprio per gli Omega che ero sicuro non potessero mancare in questo elenco che proprio lei ha fatto, ho un caro amico orologiaio che mi ha sempre detto che il movimento Omega è un movimento unico e che questo marchio a parità qualità prezzo non ha rivali al mondo.
Poco tempo fa passando davanti alla Boutique Omega a Roma è scoccato questo colpo di fulmine quando ho visto l’ultimo Seamaster acquaterra co-axial 8800 , quadrante 38mm , in acciaio e quadrante blu, un capolavoro di orologio. Non ho esistato un attimo e alla fine me lo ha voluto regalare mia moglie.
Mi scuso per il lungo messaggio e le chiedo… ogni tanto mi capita distogliere l’orologio per qualche ora , oppure la sera prima di dormire ovviamente e la mattina lo rimetto al polso e finora non è mai successo nulla, mi devo preoccupare ? Dovrei ricaricarlo manualmente anche tutte le mattine ?
La ringrazio in anticipo per la risposta.
Grazie per il commento da vero appassionato Massimiliano! 😉 No non devi assolutamente preoccuparti: la riserva di carica del movimento del tuo Omega permette di lasciarlo sul comodino 12 ore con una carica residua di circa 80%, troppo elevata per poter anche minimamente influire negativamente sulla precisione di marcia.
Buon giorno sig. Contaminuti, cercando qua e là’ nel web mi sono imbattuto nel suo meraviglioso articolo, sono un piccolissimo collezionista di sogni, come li chiamo io. Due grandi Mestri sono al centro dei miei sogni, A. L. Breguet e G. Genta, diversi tra loro, ma geni & porti allo stesso tempo. Che dire grazie x questo saggio, continuerò a seguire i suoi autorevoli input.
Grazie per il commento Gabriele, siamo contenti di “prendere a bordo” un altro appassionato! 😉 Ottimi gusti: per Gèrald Genta ti suggerisco di leggere questo omaggio, mentre per Breguet puoi cercare nel pannello in alto a destra digitando il suo nome, oppure visitare la sezione catalogo. Buona navigazione!
Gran bell’articolo, scritto in modo professionale ma allo stesso tempo,.capibile nei suoi concetti anche da chi non mastica “pane e orologi” da una vita (come mè che seguo solo da qualche anno questo fantastico mondo di meccanica ed inventiva ai limiti della Fisica).
Amo in modo particolare i carica manuali e orologi al Max di 40 mm..però un Seamaster spero proprio di poterlo fare entrare nella mia piccola e modestissima collezione.
Auguri di Buon Anno e Grazie.
Grazie Alessandro! E quando farai tuo il Seamaster dei tuoi sogni torna qui a farcelo sapere 😉
Ho comprato un orologio Lanco NOS che ha un meccanisno ADAMATIC, Di cosa si tratta?
Spiacente, non conosciamo quel nome nè se si rifeisca ad un particolare meccanismo, e neppure sulla rete sembra esserci alcuna informazione. Lanco dopo essere stata acquistata nel 1970 dal gruppo Omega – Tissot ha chiuso i battenti nel 1973.
Buongiorno ottimo articolo spiegato molto bene
Grazie Learco! 🙂
Buonasera ho iniziato a collezionare Rolex nel 2000 dove I Rolex costavano 1/3 dal prezzo di oggi e mi facevano fino a 600 € di sconto.
Pensavo che erano i migliori orologi al mondo,a me piaciono molto gli orologi che luccicano e il Rolex e quasi lunico,ma allinfuori di questo non sa fare niente un Rolex.
E con i prezzi che ci sono adesso,e in piu devi aspettare anni per averlo e una follia
Ho visto che i IWC sono pure bello e con bei Kalibri,anche gli Zenit sono favolosi.
Peccato che la gente non la pensa come me e li compra a qualunque prezzo,
Sarebbe per me li farei fallire e poi i prezzi li sbbaserebbero ho li venderebbero in Africa
Ho letto articolo e mi e piaciuto molto scusate la grammatica ma e da piu di 30 smni che non scrivo piu Italiano.
Mfg Luigi
Caro Luigi, grazie per il tuo commento! Rolex rimane uno dei migliori marchi per una certa fascia di orologi, lo è e lo sarà sempre, ma affidabilità e qualità a parte sinora non può vantare di aver mai costruito uno tra i migliori movimenti automatici, come invece marchi e modelli che appaiono in questo articolo. Alla prossima!
Salve Sig. Contaminuti,
sono un appassionato di orologeria, e mi dovrei accingere ad aggiungere un’altro esemplare alla mia piccola collezione, vengo al dunque: qual’e’ il suo giudizio sul Grand’ Seiko?
Grazie
Ciao Domenico, a mio parere Grand Seiko non è firma dei “migliori orologi automatici” in assoluto, intesi come innovativi e speciali, cui l’articolo da dove hai scritto si riferisce e tratta in profondità. Tuttavia è sinonomo di orologeria meccanica sopraffina e così di qualità costruttiva e materiali superiori. Personalmente credo che sia senz’altro un marchio da considerare per un acquisto in luogo dei soliti marchi conosciuti. Grazie per il commento.
Buonasera vorrei acquistare un orologio Cartier.Santos .. automatico e carica manuale….mi può dare un suo parere tecnico grazie infinite
Buongiorno Catia, premesso che la tua domanda arriva in questo articolo che parla di “eccellenze meccaniche”, ossia di movimenti automatici con funzioni e caratteristiche progettuali speciali e superiori, quelli che al momentano muovono tutti i Cartier Santos in collezione non fanno parte di questa elite, ma sono ottimi come affidabilità e utilizzo. Grazie per averci interpellato.