“Le porte” di un dominio web sono aperte a tutti, quindi senza montarci la testa, se tra i visitatori di questo blog (oltre a me e qualche robots di Google…) ci fosse qualche aspirante blogger, gli consiglierei di comprare per poco meno di 13 Euri il libro Professione Blogger di Piero Sermasi (responsabile del blog di Skype Italia). Certo, ci sono un paio di capitoli tecnici nel libro che secondo me Mr. Pin ha scritto dopo un paio di bottiglie di Sangiovese con gli amici di Anzola Emilia del Bar Mauro… Ma io lo consiglierei anche ad un professionista della blogosfera per due motivi: il primo perchè ho scoperto che, con anche tanta esperienza e bravura di blogger in più della mia, lo stile di seriamente scherzare (come il mio) almeno per lui è stato vincente; secondo perchè Piero mi aiuta con il suo post CRONACHE DA SOTTO L’OMBRELLONE 4 a introdurvi un problema molto sentito e delicato per chi si muove nel mondo degli orologi da polso: quello degli orologi patacca, dei segnatempo aperti e richiusi e riaperti 1000 volte e dei falsi d’autore da polso.
Per Mr Pin fu una fregatura da 3 “euli”, per me molto di più. Uno degli orologi che rimane e rimarrà nella mia lunga “wishes list” è il Rolex Ref 1655 Explorer II alias Freccione. (p.s. la foto qui a sinistra per dimostrare che in questo post “almeno non ci sono foto di libri taroccati“).
Quando mi capitò di vederlo – di rado – al polso di qualche milanese che veniva a fare i weekend nella Riviera Ligure di Levante, tutte le volte mi veniva un tuffo al cuore: un altro bel blocco di acciaio! All’epoca della sua nascita nei primi anni 70 i suoi 39 mm di diametro erano davvero un fuorimisura visto che si usavano al polso in media orologi da 32 o 34 mm. Il quadrante nero con gli indici graduati, ma quella lancetta del fuso orario arancione o rossa a seconda delle 4 serie uscite negli anni, era davvero magnetica (non nel senso tecnico…). E pensare che fu un fiasco commerciale per tutto il tempo che rimase a listino.
Nel 2002, un salto sopra il mouse! Ne vidi uno su ebay.com USA in vendita. Anche se il cambio non era favorevole, anzi sfavorevole, in Italia non si poteva neanche “vedere” in vetrina di un negozio a meno di 8000/10000 Eur. Mi aggiudicai l’asta a 4230 $ più 300 eur di oneri tra spedizione e dogana, dopo un complicato e oneroso bonifico. L’orologio arrivò dopo circa 15 giorni.
foto di un Rolex 1655 – da Antiquorum
Dopo qualche giorno, mentre continuavo a camminare con il braccio sollevato, NON per motivi politici, ma per guardare e far guardare il mio Freccione, mi arrivò una strana email da un utente sempre di ebay che aveva comprato anche lui dallo stesso user un 1655 come il mio. Egli mi scriveva che il suo era risultato contraffatto e mi metteva in guardia dicendomi che non era più riuscito a contattare il venditore!!!
Ecco arrivare il primo brivido con conseguente goccia di sudore caduta vicino alla tastiera. Corsi a far vedere l’orologio per la seconda volta dal mio concessionario Rolex di fiducia, (gli amici in questo caso diventano perfidi, anche se sei stato sia amico che cliente…). Poi da un altro ancora e, morale, tutto continuava a tornare: quadrante “non invecchiato artificialmente“, con corretta altezza e disposizione disassata della scritta SUPERLATIVE CHRONOMETER OFFICIALLY CERTIFIED, ok le lancette (ne trovi, i primi ristampati e le seconde quante ne vuoi in vendita come ricambi), movimento 1575, seriale e referenza coerenti stampati tra le anse della cassa, bracciale 7836 finali 380.
Alla fine, insieme a Gianni ne troviamo uno sicuramente originale con tanto di Garanzia Originale venduto da un concessionario di Genova e lo confrontiamo con il mio; quest’ultimo aveva una cassa visivamente più spessa di quello originale, risultata poi forse quella di un 16750 nonostante la scritta 1655.
Da ispettore Clouseau dei poveri, mi metto alla ricerca del numero di telefono dell’ americano e ne verifico la corrispondenza con l’indirizzo, telefono e mi risponde una signorina centralinista di un residence. Neanche a dirlo dopo due giorni il venditore ebay chiude il suo account con più di 200 feedback e attivo da 5 o 6 anni… “L’aveva data su…”! Insomma, scoperto si era dileguato o faceva parte del suo piano.
Da appassionato, non me la sono sentita di tenere un pezzo che, per quanto costruito con pezzi originali non era coerente al modello che desideravo da una vita. Lo vendetti dopo 3 anni dichiarando all’acquirente che era un GMT-MASTER modificato a 2000 Euro. Una bella perdita, per fortuna non “un liscio completo”.
Con questo non voglio fare di tutta l’ erba un fascio, nè boicottare l’acquisto di Rolex usati, ma è noto da sempre che “quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare” (John Belushi – Animal House) e quindi state in campana, soprattutto in periodi dove per ROSSI sul conto corrente “si ha la telefonata del direttore di banca più facile” come a Natale…
Bisogna raccontare tutte le avventure, anche quelle non a lieto fine.
Come vedi Piero, non sono tutti gialli i musi da evitare…
Complimenti ancora per il tuo libro.
contaminuti
Commenti
Storia davvero curiosa, strana e inquietante.
La tua vicenda mi convince ancora di più a diffidare dal vintage: troppo facile prendere fregature clamorose. Non conoscevo l’argomento Rolex “riassemblati”!
Mi dispiace per la tua minusvalenza…..
N.
Si Nick, lo è stata davvero. Anche se, al solito, non si può generalizzare a tutti gli orologi vintage che sono sul mercato, questi sono dei brutti incontri per un appassionato o semplicemente per chiunque pretenda di ricevere l’oggetto relativo all’ordine di spesa che ha affrontato. E’ inquietante poi constatare che al giorno d’oggi non è un rischio che si potrebbe incontrare solo in una compravendita tra privati…
mai comprare ad un prezzo basso pensando di fare un affare, il massimo è il 10% altrimenti ti stanno fregando, oramai tutti sanno tutto, tutti guardano internet, tutti conoscono il valore di quello che vendono, per fare un’altra citazione se dopo 10 minuti che sei al tavolo da poker non hai capito chi è il pollo vuol dire che il pollo sei tu
Si parlava di quasi vent’anni fa Luca, comunque ammetto: “mea culpa”. Infatti l’ho raccontato 13 anni fa in questo post proprio perchè tutti potessero fare tesoro dei miei sbagli… Comunque grazie per il commento! 🙂