È un po’ difficile che duecentoquarant’anni di Alta Orologeria passino inosservati eppure, a meno che non ci si confronti con veri “malati di polso”, termine che qui a Orologi di Classe sta per appassionati irriducibili, non senti spesso parlare di Urban Jürgensen & Sønner.
Aggiornamento: Chiarificazione su scappamento a détente dedicato a orologi da polso
In breve chi è Urban Jürgensen & Sønner?
Era il 1773 quando Urban Jürgensen, danese di nascita, dopo aver speso gran parte del suo periodo di formazione lavorando come orologiaio a Parigi, Londra, Ginevra e Le Locle, iniziò la sua attività.
Egli era molto interessato dagli aspetti tecnici dell’orologeria, ed è proprio per questo che la maggior parte delle sue opere riguardò precisi orologi da tasca, cronometri da marina e strumenti astronomici che servivano per la navigazione. Così fu ingaggiato da Re Federico VI di Danimarca per fornire la sua corte di orologi e la Regia flotta di precisi cronometri.
Di generazione in generazione di orologiai nel 1830 uno dei membri della famiglia, tal Jules Jürgensen, non solo studiò a le Locle ma ivi si stabilì aprendo il suo laboratorio che in onore del capostipite chiamò appunto Urban Jürgensen & Sønner.
Lo scappamento a détente
NOTA: il cronometro da marina inventato da John Harrison fu il primo strumento a poter calcolare con precisione la longitudine misurando l’ora di partenza e quella del punto cui si voleva conoscere la posizione grazie a una precisione di marcia che ancora oggi per un segnatempo meccanico è un riferimento. Si tratta di orologi con soluzioni tecniche assai particolari come lo scappamento a détente che per motivi di spazio non starò qui ad approfondire (leggi nel glossario).
Inoltre, prima di parlare di UJS Reference 11C SC – novità presentata a Basilea 2014 da Urban Jürgensen & Sønner – va detto che in un movimento meccanico anche nei termini di conseguimento della precisione assoluta, uno scappamento a détente da risultati superiori persino se paragonato a un tourbillon.
Questa scelta è però molto sensibile agli shock e di conseguenza per essere portata in un orologio da polso ha richiesto studi molto accurati. Ovviamente, per questo utilizzo, anche tutto il sistema che lo coinvolge è dovuto essere di molto rimpicciolito.
A Baselworld 2014 Christophe Claret ha presentato Maestoso un rivoluzionario segnatempo dotato di uno scappamento a détente (che tra l’altro nel comunicato stampa ufficiale viene chiamato “scappamento a distensione”).
Tuttavia, anche se l’ultima creazione del maestro di Le Locle ha destato per la sua esecuzione parecchio interesse, va ricordato che:
Tre anni prima di Maestoso nel 2011 dopo lunghe sperimentazioni fu proprio Urban Jürgensen & Sønner con UJS-P8 a creare il primo orologio da polso con scappamento a détente ottimizzato per detto uso
Nuovo modello Reference 11C SC
Urban Jürgensen & Sønner UJS Reference 11C SC novità 2014 del marchio è una variante del famoso UJS-P8 che come si evince dalle ultime due lettere fornisce i secondi centrali.
A metà del 18° Secolo il passaggio dei secondi correlato alla velocità aveva una grande importanza quando bisognava calcolare la longitudine in mezzo al mare senza punti di riferimento. Oggi come unità di misura quasi non facciamo più caso a quella inarrestabile sfera.
Invece, nel caso di un orologio con scappamento a détente, causa la sua architettura, realizzare una lancetta dei secondi centrale è molto più complicato che adottare un quadrantino per i piccoli secondi continui a ore 6.
Chi comprende il concetto di scappamento a détente avrà già notato che in questi segnatempo la lancetta dei secondi si muove a scatti di 1/3 di secondo proprio per la natura di questo meccanismo. A differenza del più comune scappamento ad ancora qui l’impulso è diretto ed esente da tutti i vari fenomeni di risonanza che disturbano l’isocronia.
Ovviamente è lo stesso effetto che si riscontra quando si osserva un cronometro da marina, ma non solo aggiungo io: in entrambe le versioni (cronometro da marina e orologio da polso) il ticchettio è completamente diverso, è asincrono, e come vuole la sua meccanica è chiaramente distinguibile uno scatto.
UJS Reference 11C SC, come gli altri segnatempo Urban Jürgensen & Sønner non si lascia solo apprezzare per la sua meccanica, ma anche per altri segni di tradizione di Alta Orolgeria quali il quadrante smaltato a Grand Feu e l’arte del guillochage eseguito a mano.
Per effettuare quella che viene anche chiamata “rabescatura” la Maison utilizza delle macchine antiche che nonostante il fatto che esse siano azionate a mano, solitamente con dei pedali che muovono delle cinghie collegate al tornio, seguono una complessa trama d’incisione.
Di costruzione assai semplificata questi torni a guilloche incidono il quadrante nudo muovendo una testa che si sposta di meno di un millimetro per volta. Le forme la controllano attimo per attimo sia quando c’è da asportare del metallo sia quando riposizionandosi la testa si muove nel vuoto. La loro precisione è notevole, soprattutto rapportata al tempo in cui questi utensili furono concepiti, ma più di ogni altra cosa il taglio che esse procurano non ha paragoni con nessuna macchina odierna.
È un po’ come sentire un brano di jazz con un vero impianto Hi-fi: emette un suono di un calore che non vi sono paragoni
Così ogni quadrante richiede molti giorni prima che questa fase di lavorazione sia completata. Poi sarà la volta del trattamento finale con la marcatura e l’incisione dei fori che serviranno a posizionare numeri romani e indici applicati. La riserva di carica che arriva a un massimo di 3 giorni è indicata in un settore posizionato appena sotto le ore 12.
La Reference 11C SC è disponibile sia in oro rosa sia in platino. La sua cassa misura 42 mm di diametro.
Conclusioni
Da amanti della meccanica, cosa si può volere di più al polso oltre a possedere un segnatempo meccanico regolato da uno scappamento a détente? Per Urban Jürgensen & Sønner questa condizione non è altro che la sua storia, o se preferite la sua natura.
Non importa quanto alla fine sia preciso, shock permettendo e posture che assumerà quando indossato. L’Alta Orologeria è così.
Altri dettagli su questo incredibile segnatempo nel sito web ufficiale.
Aggiornamento
Come immaginavo questo articolo ha suscitato molto interesse da parte dei veri appassionati di orologeria.
Un lettore in particolare mi ha fatto notare che il primo scappamento a détente in un orologio da polso non è stato montato da Urban Jürgensen & Sønner ma da Girard-Perregaux che lo ha inserito dentro la gabbia del tourbillon a tre ponti in versione da polso cui sviluppo risale a cavallo dei primi anni ’90.
Prima di tutto, che a me risulti e a scanso di confusioni, Urban Jürgensen & Sønner – d’ora in avanti UJS – non ha mai affermato di aver costruito il primo orologio da polso con scappamento a détente. Forse, nell’evidenziare che la Maison lo ha realizzato tre anni prima di Claret, io stesso ho creato parte dell’equivoco.
UJS coadiuvata da Chronode Sa – cui alle spalle opera Jean-François Mojon autore di diversi movimenti con soluzioni meccaniche ritenute prima “impossibili” – dopo una ricerca iniziata nel 2003 – hanno dopo otto anni trovato una soluzione per creare una versione di uno scappamento a detente ottimizzato per l’uso al polso, con – a loro dire – accorgimenti che hanno risolto il problema degli shock. Ciò sarebbe avvallato da misure effettuate dal COSC nelle quali la precisione di marcia si attesterebbe su valori record di +1/-1 secondi di scarto al giorno.
La questione dello scappamento a détente Girard-Perregaux
E’ vero Girard-Perregaux ha montato uno scappamento a détente nel tourbillon a tre ponti d’oro creato nel 1860 da Constant Girard, ma com’è ovvio si trattava di un orologio da tasca, che fu anche replicato per un tributo al pezzo più rappresentativo del marchio e presentato al SIHH 2010, sempre in versione da tasca.
Quando a La Chaux-de-Fonds si misero a pensare a come realizzare un tourbillon a tre ponti d’oro da polso, oltre a ovviamente ridurre di dimensioni il movimento la prima cosa che fecero fu appunto di sostituire lo scappamento a détente con un comune scappamento ad ancora svizzero.
A questo link potete leggere l’articolo che tratta per intero del “passaggio da tasca a polso” del tourbillon a tre ponti scritto da Jaw (ThePuristS.com) per gentile concessione della rivista WOW.
Ecco il solo paragrafo che menziona l’esclusione dello scappamento a détente.
Per quanto Girard-Perregaux ci abbia recentemente mostrato “cose egregie” circa sistemi che regolano la frequenza (Constant Escapement L.M), nei primi anni ’90 – fatto che perdura ai nostri giorni – come per gli altri marchi di Alta Orologeria, non era in grado di montare la soluzione presente nel suo orologio da tasca nella versione da polso.
Difatti con o senza tourbillon costruire uno scappamento e détente per orologi da polso non è assolutamente cosa facile da affrontare.
contaminuti