Man mano che passa, il tempo sembra scorrere sempre più velocemente. Seguirlo diventa faticoso, opporsi è impossibile, comprenderlo – o riuscire idealmente a fermarlo per provare a misurarlo – è un privilegio riservato a pochi eletti. Alfred Helwig – maestro orologiaio di Glashütte – apparteneva a quest’ultima categoria: grazie alle sue immense doti di creatività e artigianalità mista a vena artistica, ha lasciato il tourbillon volante, uno dei “figli” della ricerca della precisione orologiera meccanica.
Helwig nacque il 5 luglio 1886 in un’era in cui ogni giorno era scandito da una scoperta memorabile. In quegli anni la Daimler – Benz realizzava la sua prima automobile mossa da un motore a scoppio, Ottmar Mergenthaler la Lynotype, prima macchina per la composizione tipografica, il primo treno attraversava le Alpi Svizzere sbuffando sotto il lungo tunnel del Gottardo.
Nonostante il giovane Alfred vivesse lontano dai grandi centri in cui si sentiva maggiormente lo stimolo della rivoluzione industriale, ne rimase molto influenzato. Egli desiderò apprendere l’arte dell’orologeria in quella minuscola cittadina di nome Glashütte che a metà del 19° Secolo era il centro della precisione micromeccanica. Il destino volle che più tardi, come maestro orologiaio di fama mondiale, fosse lo stesso Alfred Helwig a contribuire a diffondere il nome del borgo sassone ben oltre i confini del suo paese.
I lavori del maestro – come il tourbillon volante – sono ancor oggi un punto di riferimento per gli alunni delle scuole di orologeria di tutto il mondo e motivo di apprezzamento tra gli appassionati. Alfred Helwig morì il 18 maggio 1974.
Nascita di un (campione) orologiaio
Helwig aveva ruote, molle e lancette nelle vene. Il suo maestro Gustav Dunkel – da cui egli apprese le basi del mestiere dal 1900 in avanti – ne notava i grandi progressi giorno dopo giorno. Nell’ottobre 1904 l’allievo Alfred Helwig fu ammesso alla Scuola di Orologeria di Glashütte con il numero di matricola 729.
In questo periodo l’orologiaio costruì un segnatempo da tasca da uomo e uno da donna, entrambi muniti di scappamento a àncora; l’ultimo dei due lo dedicò a sua madre Pauline. Il retro evidenzia il lavoro a guillochè eseguito dal maestro caratterizzato da una trama di numerose linee che s’intersecano tra loro. Anteriormente presenta il monogramma “PH”. Il movimento meccanico è dotato di una regolazione fine del bilanciere a collo di cigno.
Il bagaglio di esperienze di Helwig crebbe con un orologio che mostrava tutti i tratti genuini della scuola di Glashütte: platina a tre quarti, collo di cigno, castoni d’oro, leva e ruota dello scappamento in oro, posizione della lancetta, pignone perforato dei minuti e denti delle ruote spazzolati a raggi di sole.
Un esperto della precisione
Dopo aver terminato la sua formazione, Helwig trascorse un certo numero di anni lavorando in alcuni laboratori. Dal 1908 al 1910 perfezionò le sue conoscenze nel laboratorio di cronometria di William Meyer, un anno dopo aprì il suo laboratorio a Glashütte.
Egli assistette il suo amico Hermann Goertz (1862 – 1944) nella costruzione di un complesso orologio da muro con indicazioni astronomiche. Helwig e Goertz erano appassionati perfezionisti. Tra tutti i lavori da loro eseguiti testarono alcune soluzioni per ottenere una migliore ritenzione d’olio su un orologio a pendolo di precisione. Alfred Helwig lo dotò di raccoglitori di olio posti sul lato interno della ruota centrale e sulle punte dei perni di grandi dimensioni. I risultati a lungo termine furono positivi: l’orologio continua a segnare oggi il tempo con precisione.
Quando l’Osservatorio Tedesco Navale di Amburgo richiese miglioramenti per i cronometri da marina, nel 1936 Alfred Helwig produsse un prototipo di cronometro con scappamento a leva dotato di uno speciale meccanismo up / down e un’indicazione delle ore sul quadrante ad angolo. Quest’orologio di precisione ottenne ottimi risultati dimostrandosi altresì resistente agli urti e ai campi magnetici.
Brillante inventore
Alfred Helwig era letteralmente ossessionato dalla precisione. Negli orologi meccanici grossolanamente distinti come “portatili” è noto che i movimenti e gli sbalzi di temperatura sono le due cause che influenzano maggiormente la sua regolarità.
L’orologiaio, partendo dalla geniale invenzione di Abraham-Louis Breguet, nel suo tourbillon volante pensò di fissare il meccanismo regolatore solo da una parte. Due cuscinetti posti a una brevissima distanza l’uno dall’altro guidano l’intero dispositivo.
Con questa soluzione Helwig fu in grado d’inserire il meccanismo di rotazione e lo scappamento senza munirli di un ponte superiore. Questo fa si che il tourbillon, mostrato senza veli, sembra letteralmente volare nell’aria… Inoltre, da un punto di vista di masse in movimento, il tourbillon volante è più leggero richiedendo meno materiale e conseguentemente il suo punto d’inerzia è minore. Pensato da Helwig per ottenere la precisione allo stato puro, si è rivelato ancora migliore per utilizzi pratici come quelli cui è soggetto un orologio da polso nella vita di tutti i giorni.
Curiosità
Helwig trascorreva giorno e notte a studiare leve, ruote e profili degli ingranaggi. Quando era lontano dal suo laboratorio e dalla scuola amava comunque il mondo meccanico delle quattro ruote. Fu il terzo cittadino di Glashütte a conseguire nel 1915 la patente di guida: percorreva le strade non asfaltate al volante di un elegante Bugatti, in seguito a bordo di una DKW.
Poiché sei arrivato alla fine di questo lungo articolo ti svelerò che, oltre a un doveroso omaggio a un maestro orologiaio che Orologi di Classe non poteva certo mancare, il titolo del post si è ispirato alla manifestazione – Alfred Helwig – Special Exhibition “His Life and Work dedicated to the Art of Watchmaking” che si terrà dal 6 luglio al 31 ottobre 2011 al Museo dell’Orologeria di Glashütte www.uhrenmuseum-glashuette.com – aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 17:00.
Se visiterai l’evento – hai tutta l’estate e un bel pezzo di autunno davanti a te – non dimenticarti di mandare a tutti noi appassionati delle foto!
(immagini e fonti @ uhrenmuseum-glashuette.com )
contaminuti
Commenti
La storia della cittadina di Glashutte è straordinaria per l’orologaria e le vite di questi uomini ne sono la testimonianza.
E’ bello leggerle perchè rafforzano ancor di piu’ la nostra passione.
E’ vero, se sei un appassionato non puoi – prima o poi – non andarci… Oltre al Museo di Orologeria di Glashutte, le manifatture storiche come A. Lange & Sohne e Glashutte Original, in quel paesello c’è un ancora un atmosfera davvero magica nell’aria… come se le anime di tutti gli artigiani orologiai fossero ancora lì con le lolo botteghe una vicina all’altra tra le strettissime vie… E’ emozionante leggere sul cartello che indica appunto il nome della strada, i nomi degli orologiai che una volta lì operavano! Sono felice che l’articolo ti sia piaciuto!
Leggo solo ora!
Bellissimo, grazie!