Appena l’uomo si è reso consapevole di poter leggere sempre meglio il tempo, quest’ultimo è diventato per lui uno degli argomenti di maggior interesse.
Guardando quello che accadde nei Secoli scorsi questa, più che un’affermazione, è una certezza.
All’inizio del XVIII Secolo pochi erano però gli orologiai in grado di coniugare parallelamente alti concetti di micro-ingegneria curando ai massimi anche l’estetica.
Nel 1738, fin dalla creazione del proprio laboratorio, Jaquet Droz dimostrò di essere in grado di eccellere sia in tecnica che in finitura.
La sua doppia personalità creativa veniva espressa con grande originalità: egli viaggiava, con i mezzi d’allora, per visitare le più importanti Corti Reali dell’Europa e della Cina a cui mostrava le sue meravigliose creazioni: sofisticati automi e orologi musicali preziosamente decorati.
Ecco la sua cronistoria:
- 1721 – è l’anno di nascita di Pierre Jaquet Droz. 1735 – Droz segue i corsi di matematica e fisica tenuti dal Prof. Daniel Bernoulli all’università di Basilea.
- 1738 – E’ l’anno dell’apertura della sua prima Manifattura a Sur Le Pont, località alle porte di La-Chaux-de-Fonds.
- 1758 – Parte da La-Chaux-de-Fonds alla volta della Spagna.
- 1759 – Vende tutte le sue creazioni al Re di Spagna Ferdinando VI. Pierre Jaquet Droz decide di investire tutto il suo guadagno per realizzare un orologio animato con grandi complicazioni.
- 1769 – Il figlio Henry-Louis lo affianca nella sua bottega dopo aver terminato gli studi di matematica, fisica, scienza e arte a Nancy. 1774 – Gli affari vanno a gonfie vele. Pierre Jaquet ed il figlio Henry-Louis aprono una seconda Manifattura a Londra.
- 1775 – Presentano a Parigi “I Tre Automi” – Lo Scrivano, Il Disegnatore e La Musicista – davanti a Re Luigi XVI e alla Regina Maria Antonietta.
- 1784 – Pierre Jaquet Droz apre a Ginevra la prima Manifattura organizzata della città, la sua terza dopo quelle di La-Chaux-de-Fonds e Londra.
- 1790 – Pierre Jaquet Droz muore a Bienne.
- 1791 – solo un anno dopo Henry-Louis Jaquet Droz muore a Napoli durante un viaggio.
Oggi, come una volta, i contenuti di Jaquet Droz sono sempre gli stessi: il suo stile, reinterpretato solo in un paio di modelli costruiti con materiali speciali, è sempre quello del tempo in cui Pierre Jaquet Droz metteva dentro i suoi orologi “i capricci dei Re di tutto il mondo“.
Va detto che Jaquet Droz e suo figlio Henry-Louis furono tra i primi a realizzare automi o androidi a grandezza naturale. Il primo automa di Droz era un bambino di circa tre anni in grado di scrivere un testo con una piuma d’oca.
La descrizione all’epoca riportava:
“E’ alto quasi 70 cm. seduto ad un banco di mogano con una piuma in mano e testa e occhi immobili. Appena il meccanismo viene azionato, intinge la piuma nel calamaio, aspetta che cadano due gocce, appoggia la mano sulla parte inferiore della pagina e si ferma.
Se si sposta un apposita leva, l’automa incomincia a scrivere con una pressione uniforme che risulta ottenere uno spessore uniforme ad ogni carattere che scrive, così come osserva il rispetto degli spazi. Va a capo, ricomincia a scrivere, mette un punto e si ferma“.
A questo link è disponibile un Agenda del MAHN “Musèe d’Art et d’Histoire de Neuchâtel” con gli orari da questo momento in cui scrivo (aggiornamento) oggi 22 agosto 2019 e il prossimo 1 settembre 2019 si potranno ammirare le dimostrazioni degli Automi di Jaquet Droz della durata di un ora circa!
All’edizione 2009 di Baselworld è stata mostrata per la prima volta “La macchina che scrive il tempo“, realizzata oggi dalla manifattura, che si ispira ai famosi capolavori del creatore del marchio.
Essa è costruita con oltre 1200 pezzi di cui 84 cuscinetti a sfera e 50 camme. La Maìson dice di essere in grado di costruirne solo poche copie all’anno ed ha un costo di 400.000 CHF. Guardatela all’opera!
I Re oggi sono quasi scomparsi, i capricci no…
Gli orologi Jaquet Droz sono Collezioni limitate, “numerus clausus”, complicati e smaltati come faceva il suo creatore 271 anni fa.
NOTA: L’articolo “Storia di Jaquet Droz: l’uomo che realizzava “i capricci” dei Re” è stato pubblicato la prima volta il 22 luglio 2009.