Loro, gli automi, nacquero nel XVIII secolo in piena Età dei Lumi quando l’uomo decise che era tempo di superarsi sopravanzando così ogni percezione di barriera conosciuta. Pierre-Jaquet Droz fu uno dei migliori interpreti di quelle macchine cui spesso realizzava per soddisfare i capricci dei Re. Oggi parleremo del maestro attraverso il restauro di un suo orologio automa strepitoso costituito da una pendola con in cima un uccello canoro.
Una serinette unica
Campioni tra gli uccelli canterini i canarini (in francese serins) sono stati da sempre al centro delle opere di Pierre-Jaquet Droz, e oggi l’omonima manifattura li raffigura spesso nei suoi automi da polso. Essi erano il simbolo animato di melodie scaturite facendo passare aria su fischietti a precisi intervalli proprio come avviene naturalmente.
Una tra le serinette create da Droz firmata “P Jaquet Droz A La Chaux de Fonds” è riapparsa nel 1983 al Museo dell’orologio di Le Locle e ivi ceduta da un collezionista inglese. Prima di questo passaggio della pendola non vi è alcuna traccia dal 1917 anno in cui era stata messa in vendita da un antiquario di Lucerna.
Prima ancora le è stata attribuita una provenienza regale imperiale di pendola donata da Napoleone a una principessa del Württemberg” e ciò è sottolineato dallo stile d’epoca del mobile che la contiene.
Un orologio automa da capogiro
Per festeggiare duecentottant’anni dalla nascita della manifattura, Jaquet Droz ha incaricato il restauro di questo orologio con automa all’associazione Automates et Merveilles cui Orologi di Classe ha visitato nel 2012 l’omonima mostra.
Il restauro della pendola ha svelato molte finezze tecniche tra cui per primo il meccanismo con trasmissione a forza costante a doppia fusée con catene di 1,80 metri ciascuna.
Il movimento orologiero possiede uno scappamento speciale e suona le ore e i quarti su due gong. L’uccello canoro che si trova all’interno della gabbia sopra il mobile intona sei diverse note su dieci flauti.
Durante l’esecuzione della melodia il canarino ruota su se stesso aprendo il becco, muovendo le piume e, cosa strabiliante, gonfiando il gozzo. Guarda il video ufficiale.
Si racconta che Napoleone avrebbe fatto montare il movimento originale in un mobile stile impero per farne dono a Caterina di Württemberg che dopo il matrimonio con suo fratello sarebbe diventata Caterina Bonaparte.
Il ripristino di questo capolavoro di Pierre Jaquet-Droz ha impegnato artigiani altamente specializzati.
Il restauro ha permesso di ridare vita al movimento, all’uccello, ai bronzi e all’elegante mobile. L’esame mediante dendrocronologia della parte interna della pendola ha confermato che questa è stato realizzata con legno di pecci abbattuti intorno 1754, periodo corrispondente all’attività di Pierre Jaquet-Droz.
Il mobile in mogano è stato successivamente costruito su questa prima struttura originale. I bronzi, che si ispirano allo stile consolare per le egiziane, le stelle, le piccole palme e le fusarole, attestano che questo orologio con automa ha avuto più vite venendo ogni volta adattato al gusto dell’epoca dai suoi proprietari che ne modificavano di volta in volta il suo aspetto esteriore.
Per continuare a approfondire la storia degli automi visita: www.jaquet-droz.com
Commenti
Sono perfettamente d’accordo, è un piacere immenso progettare e costruire ed io lo sò bene, ma è anche piacevole vedere orologi prestigiosi realizzati da grandi maestri come Jaquet Droz che ha realizzato orologi stupefacenti che neanche Patek Philippe considerato il più importante che realizza orologi di altissimo livello ma c’è chi fà di più.
Ciao Mauro
Grazie per il commento.