Laurent Ferrier è un abile orologiaio che dopo aver trascorso 37 anni su un banco della manifattura Patek Philippe occupandosi di grandi complicazioni decise oltre dieci anni fa di finalmente realizzare un sogno: fondare il suo marchio di Alta Orologeria.
Oramai egli ha abbandonato la routine quotidiana ma nelle sue creazioni, incluso il nuovo Laurent Ferrier École Annual Calendar Navy, riecheggia il suo classico imprinting ginevrino, di quelli che non sempre trovi neppure nei marchi storici locali.
Il nome di questo segnatempo deriva dalla forma della cassa dei primi orologi costruiti da Ferrier durante i suoi studi da orologiaio, a cui oggi il marchio indipendente ha dedicato una collezione.
Il quadrante blu su due livelli di questa nuova referenza presenta uno sfondo satinato in verticale che contrasta con il giro delle ore a finitura anch’essa satinata ma circolare.
Il blu che da sempre spadroneggia in orologeria è qui è ottenuto da un trattamento galvanico del metallo, molto caro a Ferrier. Questo metodo fa si che la sua intensità e i riflessi generati varino di molto a seconda di come e quanta luce lo colpisce.
Come il suo fratello maggiore Grand Sport Tourbillon l’École Annual Calendar Navy si presenta con un look più contemporaneo e sportivo rispetto alle versioni precedenti. Ricordo che il DNA di questo marchio è basato su estetiche e soluzioni orologiere svizzere che chiamarle tradizionali è riduttivo.
L’ora è indicata con le riconoscibili lancette Laurent Ferrier stampate a forma di “Assegais”. Un quadrantino decorato a colimaçon dei piccoli secondi posto a ore 6 aggiunge altro rigido pathos alla composizione, mentre due aperture smussate, posizionate a ore 12, indicano il giorno e il mese. Per finire la data è indicata da una lancetta rivestita di bianco accompagnata da cifre dal sapore vintage, sul bordo del quadrante.
Lo muove il calibro di manifattura 126.01 che è il cuore della “Série Atelier II”. Questo movimento a carica manuale oltre al calendario annuale offre una riserva di carica fino a 80 ore. L’indicatore della riserva di carica è posto sul movimento e visibile sul fondello.
Molto apprezzato dai puristi, il cricchetto a lama lunga, caratteristico dei movimenti manuali Laurent Ferrier, che qui vanta una finitura bassiné lucida realizzata a mano.
A cure il movimento segue l’estetica: il vetro zaffiro sul retro rivela la finezza delle finiture manuali eseguite secondo i criteri più esigenti dell’Alta Orologeria tradizionale. Ogni ponte riporta una decorazione a Côtes de Genève esaltata da una placcatura in rutenio.
Sulla platina risplende ovunque una decorazione a perlage. Su di essa appaiono altri elementi rifiniti maniacalmente: tutti gli spigoli interni sono smussati e poi lucidati a mano come le teste delle viti.
Poi quando meno te lo aspetti questo calendario annuale è abbinato a un cinturino in Nubuck arancione, ma si può scegliere anche blu. Dimenticavo che la cassa in acciaio a finitura lucida misura 40 mm.
Laurent Ferrier École Annual Calendar Navy sarà costruito in soli 10 esemplari e venduto a un prezzo intorno ai CHF 50.000.
Commenti
Vedere questo pezzo altro non fa che aumentare il mio desiderio di prendere l’auto e andare dall’amico Andrea Concato a Verona per toccare con mano i modelli del maestro indipendente Laurant Ferrier. Osservando questo calendario annuale si può solo rimanere incantati ad osservare la finiture ,la bellezza del quadrante ,il colore blu (che adoro),la disposizione delle indicazioni (le due finestrelle sono un pò Patek ma sicuramente i 37 anni passati sulle gran complication non sono acqua come si suol dire…..) ma ciò che trovo favoloso è lo stile Ferrier nella costruzione dei calibri. Il suo segno distintivo sono i ponti che coprono con eleganza sia i ruotismi che le platine ,il senso di solidità e raffinatezza, l’anglage molto accurato e il suono del cricchetto . Sarebbe da portare al contrario…..Bellissimo orologio.
Grazie per il commento Marco! Già.. un gran pezzo nell’inconfondibile stile ginevrino, da sempre la casa di Ferrier 🙂
Una manifattura che crea orologi davvero stupendi.
Grazie
Grazie a te Lorenz per il commento.