“Prologo”
Quando verso la fine dello scorso anno Marc Jenni lanciò il Prologue WDT ero preso da mille impegni, ma l’idea di buttare giù quattro righe in fretta accompagnate da due foto per un orologio talmente rivoluzionario mi faceva stare male quindi presi un po’ di tempo. Io e Marc siamo già da tempo in contatto tramite i social network; quando inizi a conoscere qualche orologiaio indipendente AHCI in un attimo ti si aprono le porte di una grande famiglia… e ci si intende subito a pelle: il lavoro di questa casta di artigiani è creare opere d’arte, ma mentre lo fanno sono appassionati e curiosi come noi. Non c’è Domenica, né limiti di orario di ufficio per non ricevere una risposta lampo ai tuoi quesiti via e-mail dietro l’altra. Finalmente, una quindicina di giorni fa, trovai tempo e concentrazione necessaria per contattarlo e – oltre a chiedergli il materiale – proporgli anche a una mini-intervista per parlarmi meglio della filosofia “R-Evolutionary” (ndr. così si chiama il concept della sua visione). Con l’occasione gli chiesi anche un po’ di foto personali e Marc mi propose di sceglierle da un lungo elenco di miniature. Cercavo tra quelle che fossero più in grado di rappresentare agli amici di Orologi di Classe il suo pensiero attraverso alcune tappe fondamentali della sua professione. Ecco com’è andata.

In breve – chi è Marc Jenni?
Uno che possiede geni orologieri incontaminati (da tre generazioni) ma soprattutto, come potrai riscontrare quando più in basso leggerai del Prologue WDT, “super indipendenti”. Quattro anni di studi, arriva finalmente il diploma da orologiaio e già splende la prima stella sul curriculum di Marc: trascorre 4 anni di apprendistato a Zurigo da Paul Gerber, uno che per in merito a complicazioni e finiture potrebbe chiamare a testimoniare il mondo intero. Nei successivi dieci anni Jenni vola a New York a lavorare da Tiffany & Co. poi torna in Svizzera dalle parti di Losanna per prestare la sua opera alla St-Sulpice, infine – insieme all’amico di lunga data Vincente Mafé – fonda Nobletime la sua azienda.

Il nuovo orologio Prologue WDT
Prologue WDT è il proseguo della visione di Marc Jenny “semplice solo in superficie”. Nei suoi segnatempo al posto della convenzionale corona a ore 3 tutto, da dare la carica ad aggiustare ore e data, è manovrabile con la semplice pressione di pollice e punta dell’indice che agendo su una lunetta dentata che sostituisce la carrure, ruota guidata da un complicato meccanismo interno composto da svariate ruote e pignoni.

Se ci fai caso molto di ciò che oggi ci circonda è estremamente complicato al suo interno proprio per permettere all’utilizzatore di vivere un’esperienza semplice e piacevole; è’ la stessa filosofia che Marc ha da sempre covato dentro se e conseguentemente trasferito sul Prologue WDT. Un tocco sul pulsante a ore 4 permette di selezionare, quasi a mo di un display touch, tutte le funzioni rigorosamente meccaniche di questo capolavoro, dichiarate dalla seconda parte del suo nome che è l’acronimo di: W(Winding – carica) D (Date – data) T (Time – Tempo – messa in ora).
Hai presente quando, facendo ruotare la ghiera zigrinata di un orologio subacqueo di qualità, a ogni scatto micrometrico senti sotto i polpastrelli quella piacevole sensazione? Chi ha azionato quella multifunzione del Marc Jenni Prologue WDT dice che non ci sono paragoni: precisa, e nello stesso vellutata.

Stai cercando la presenza di una “complicazione classica”? Non trovandola stai quasi per scuotere il capo deluso? Se davvero stanno andando così le cose ti sei già perso la parte migliore dello spettacolo… Prologue WDT ha un’architettura costruttiva che per complicazione si può paragonare a un orologio a ripetizione minuti. Come svelano le immagini “live” che mi ha mandato Marc, anche se dall’esterno non lo diresti mai, li sotto è il trionfo assoluto della meccanica. Un pezzo per intenditori disponibile in due versioni rifinito e rodiato nei dettagli più minuscoli.
Dati tecnici Prologue WDT in acciaio
Cassa: Acciaio
Diametro: 44 mm
Impermeabilità: 3 ATM (30 metri)
Vetro: Zaffiro con trattamento antiriflesso
Movimento: Automatico – caliber 2012, 11 ½ “
Rubini: 22
Frequenza: 28.800 alternanze/ora
Anello girevole: Acciaio, sabbiato a mano con angoli vivi lucidati
Quadrante P03: Ardesia grigia con decorazioni circolari concentriche
Indici applicati rodiati a finitura nera
Quadrante P04: Ardesia grigia con decorazioni circolari concentriche
Indici applicati rodiati a finitura grigia
Lancette: Rodiate con inserti in SuperLuminova
Pulsante WDT: Spazzolato e lucidato e rodiato
Cinturino P03: Cuoio ardesia con inserto in gomma con struttura a nido d’ape
Cinturino P04: Vitello ardesia vintage
Prezzo P03 & P04: CHF 13.500 (dicembre 2012 – tasse escluse).

Intervista: 3 domande a Marc Jenni
Vero, in orologeria meccanica ognuno ha la sua rispettabilissima visione (così dovrebbe comportarsi anche un appassionato quando si trova dinnanzi a un prodotto che non rappresenta la sua) ma non sono tanti coloro i quali riescono a immaginare di interpretare diversamente alcuni dogmi come ad esempio una lettura del tempo diversa da un cerchio di 12 ore o, nel caso del Prologue WDT, la corona di carica cui introduzione deve a Adrien Philippe, l’uomo che nel 1842 la inventò e che in seguito co-fonderà la Patek Philippe. A proposito dell’alternativa ideata da Marc Jenni a questo “intoccabile” meccanismo, ecco le mie tre domande.

contaminuti: Sul tuo sito web hai scritto che hai usato Prologue per iniziare a diffondere la tua visione; c’è una particolare ragione per cui essa è andata direttamente a occuparsi della corona di carica e non “semplicemente” a creare la tua interpretazione di una complicazione tradizionale?
Marc Jenni: Ci sono due motivi per cui mi sono messo a sviluppare l’idea di un orologio senza corona di carica. Primo, quasi ogni tipo di reinterpretazione di una complicazione classica è stato già valutato e manufatto. Io volevo occuparmi di qualcosa completamente diverso che coinvolgeva anche i modi con cui si è abituati a interagire con il proprio orologio. Ho voluto creare un forte DNA che farà compagnia a tutte le mie creazioni e loro futuri sviluppi. Secondo, ho voluto dimostrare a me stesso che in orologeria non tutto è stato ancora inventato ed esplorato. Qui la sfida è rappresentata dalla semplicità – con questa linea guida ben impressa nella mia mente ho provato a proporre un diverso approccio al già conosciuto e impopolare meccanismo della corona.

cm.: Nell’Alta Orologeria dei nostri giorni per trovare altre vie di sviluppo agli immutati meccanismi bisognerebbe impegnarsi maggiormente. Tu la pensi esattamente così?
MJ: E’ sempre un rischio cambiare meccanismi e sistemi che hanno alle spalle molti decenni di comprovata affidabilità. Prima di essere adottate novità e interpretazioni innovative atte a sostituire quelle standardizzate devono comunque prima essere sempre attentamente esaminate. Bisogna provare ad oltrepassare i limiti solo quando i risultati possono rappresentare un beneficio per l’utilizzatore.

cm: A riguardo dei tuoi quattro anni di apprendistato trascorsi nell’atelier di Paul Gerber a Zurigo, quale aspetti della sua visione sono ora presenti in te, quali non potranno mai entrare a farvi parte?
MJ: Paul Gerber ha scolpito la parte professionale della mia anima ed è sempre presente in tutto ciò che faccio oggi e farò in futuro. Una cosa è lavorare per qualcuno, un’altra è imparare le basi dell’orologeria attraverso gli insegnamenti di un maestro. Nel corso degli anni le influenze e il bagaglio di esperienze personali hanno contribuito a completare il mio bagaglio personale.
think different
Proprio così, inizio le mie conclusioni citando quel famoso slogan che proviene da un mondo che a mio parere ha parecchie analogie con quello di Marc Jenni.
Il messaggio che Marc manda all’orologeria meccanica contemporanea attraverso la serie Prologue è forte e chiaro: le complicazioni possono muoversi anche parallelamente alle tradizioni – senza per altro minimamente lederle – rappresentando sia la firma di chi le crea sia un “banco di lavoro” per potersi magari un giorno improvvisamente trovare a determinare nuove svolte.
Infine, qualsiasi sia il risultato in termini di complicazione, quando si scopre una soluzione meccanica alternativa a quelle immutate è un po’ come scoprire un nuovo filone poetico. Immagino come potrebbe essere ancora più apprezzabile la meccanica del Prologue se fosse possibile racchiuderla in una cassa in zaffiro che, insieme alla piacevole sensazione tattile, si in grado di mostrare ruote e pignoni sottostanti piroettare insieme in molteplici episodi di causa-effetto.
Scopri altre notizie su Marc Jenni e il Prologue WDT http://www.marcjenni.com
contaminuti