Il Datejust 36 è l’essenza della cultura Rolex: ha la misura perfetta per un orologio classico, è robusto, è più che impermeabile, è maledettamente attraente, e per finire è quasi impossibile stancarsi delle sue linee. Rolex ha portato a Baselworld 2019 due nuovi Datejust da 36 mm.
Nessuno riesce a proporre dal 1945 lo stesso segnatempo senza causare il benché minimo calo di passione. Certo, non tutti i Datejust sono il massimo come abbinamento di colori e tipo di indici sui quadranti.
Un taglio perfetto
Quest’anno Rolex ha deciso di aggiornare il Datejust 36 mm e per il suo esordio ha scelto un quadrante nero lucido rifinito a soleil, probabilmente la miglior cromia per mettere in risalto l’oro bianco di lunetta zigrinata, indici e sfere, insieme all’acciaio Oystersteel, lega proprietaria di Rolex che si distingue per una durata e lucentezza molto superiore alla norma.
Ma anche per i campioni la vita non è sempre facile. Molti degli Oyster che sono attualmente prodotti non cesseranno mai di essere costruiti, ma nel passato con la forma delle prime casse Oyster sia in tempi più recenti con la vecchia collezione Cellini anche chi porta la corona ha dovuto rivedere alcune scelte.
Il segreto di Rolex, una volta terminata la sua estenuante ricerca di codici di design che sfiorano la perfezione, è nel proporli all’infinito e sempre perfettamente identici. Una sorta di programmazione neuro linguistica anzi neuro orologistica.
Tornando al nuovo Datejust 36 se lo osservi di profilo sembra che sia composto da un unico elemento tanto ogni particolare appare integrato e spaziato che meglio di così non si può. Grazie al rivestimento Chromalight di indici e lancette di notte si illumina di una particolare tonalità di blu.
Oramai a quel profilo zigrinato della lunetta ci abbiamo fatto talmente l’occhio che della versione liscia – sempre disponibile – non se ne sente proprio la mancanza. Anzi, la lunetta di questo nuovo Oyster da 36 mm, perfetto per i polsi medi e qualche millimetro in più, si sposa alla grande con le cinque maglie del bracciale Jubilé e il profilo dei denti della corona di carica. Quando parliamo di design immutato (e vincente) non possiamo dimenticarci della lente ciclopica che oltre a permettere una lettura precisa e rapida del calendario anche a chi ha superato i cinquanta, ha secondo me il potere magico di integrare meglio la funzione del datario.
Meccanica
Rolex non spicca per il numero di calibri di manifattura in attività, ma chi “arriva per ultimo” gode sempre del miglior trattamento. Così il Datejust del 2019 monta il calibro 3235, lo stesso visto la prima volta a bordo del Datejust 41 del 2017, o sul Deepsea 2018.
Si tratta di un movimento di manifattura che presenta molte innovazioni sia in termini di resistenza agli urti sia nella protezione ai campi elettromagnetici. È dotato dell’ultimo scappamento Rolex Chronergy.
In termini pratici è rilasciato con il certificato di “cronometro superlativo” denominazione proprietaria della Maison per significare che la sua marcia è certificata per una deviazione di al massimo –2 /+2 secondi al giorno testata a movimento incassato.
Conclusioni
Il Datejust è il segnatempo che mette d’accordo un po’ tutti. Ce l’ha o lo desidera chi non è per nulla un fanatico di orologeria come chi avendo una bella collezione di alto di gamma in cassaforte lo allaccia al polso quotidianamente.
Non c’è nulla da scrivere che non sia già mai stato detto su questo segnatempo, ora disponibile in una gamma impressionante di diverse misure.
Il Rolex Datejust oggetto di questo rilancio è davvero stupendo con quel quadrante nero soleil e non potrei sceglierlo che con il bracciale Jubilé che come già detto nella recensione del nuovo Batman, con le sue cinque file di micro maglie seguendo il polso alla perfezione alla fine risulta comodissimo.
Dopo due anni monta anche lui come il modello da 41 mm il movimento più aggiornato costruito al momento da Rolex. Con una riserva di carica di circa 70 ore, lo scappamento Chronergy, l’ultima versione della spirale antimagnetica Parachrom e il sistema antiurto Paraflex, garantisce un’ottima precisione di marcia (± 2 secondi di scarto massimo) testati a movimento incassato come dichiarato dalla certificazione “Supelative Chronometer”.
Prezzi
La referenza 126234 costa di listino 7.600 Euro ma è disponibile anche la 126200 che con una lunetta in acciaio liscia in luogo di quella in oro bianco zigrinata costa qualcosa in meno, ossia 6.450 Euro. Si può risparmiare ancora 100 Euro dotandolo di un bracciale Oyster, ma personalmente non lo farei.
Altre informazioni sul sito web Rolex.
Caratteristiche
Modello
Nome: Oyster Perpetual Datejust 36
Referenza: cassa 126234 | bracciale 62800
Cassa
Diametro: 36 mm
Materiale: Acciaio Oystersteel e oro bianco 18 ct. (Rolesor bianco)
Corona: A vite, sistema di doppia impermeabilizzazione Twinlock
Fondello: Pieno a vite
Lunetta: Oro bianco 18 k zigrinata
Vetro: Zaffiro con lente datario Cyclope
Impermeabilità: fino a 100 m
Quadrante
Colore: Nero lucido finitura a soleil
Elementi applicati: Oro bianco 18k
Luminescenza: indici e sfere rivestiti in Cromalight
Lancette: Oro bianco 18 k rivestite in Cromalight
Movimento
Calibro: 3235
Tipo: Automatico con rotore Perpetual a carica bidirezionale
Frequenza: 4 Hz. – 28.800 alternanze/ora
Autonomia: circa 70 ore
Funzioni: Ore, minuti, secondi, data
Bracciale
Tipo: Jubilé (5 file di maglie)
Materiale: Acciaio Oystersteel
Chiusura: Pieghevole con fermaglio di sicurezza Oysterclasp
Maglia di prolunga rapida Easylink (circa 5 mm)
Prezzo: 7.600 Euro
Il secondo nuovo Datejust 36 – Referenza cassa: 126284 RBR / Referenza bracciale: 72800 – è una versione ingioiellata e differisce per il quadrante madreperla bianca con 10 diamanti in castoni di oro bianco per gli indici e una lunetta in oro bianco con incastonati 52 diamanti taglio brillante.
Prezzo: 13.950.