Antti Rönkkö “Finnishing” – Rifinire un Movimento, Ecco La Differenza!

Antti Rönkkö - aka “finnishing” - è un orologiaio indipendente finlandese che rifinisce a mano i movimenti dei suoi orologi in maniera ossessiva.

di Massimo Scalese 4 MIN LETTURA

 

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Antti Rönkkö

 

Le finiture di un movimento, se a eseguirle è un orologiaio come Antti Rönkkö, possono fare la differenza assoluta. Entriamo nella mente del “finnishing” – come si è simpaticamente definito l’orologiaio di Espoo.

Poco più di dieci anni fa a chi si fosse rivolto descrivendomi le finiture di un movimento meccanico eseguite a regola d’arte, per passione congenita non avrei che potuto ascoltarlo attento e incuriosito, ma con la tipica espressione di chi non è in grado di cogliere neanche in parte la magia che quest’espressione d’arte orologiera rappresenta. Eppure, rifinire a mano i componenti di un Calibro meccanico sta all’orologeria, come modellare una scultura con l’argilla: entrambe sono tecniche nate nella notte dei tempi.

Genesi delle rifiniture di un movimento di orologio

Ci sono voluti secoli per completare la migrazione di un movimento di orologio da torre in uno da taschino Gli elementi si sono ovviamente incredibilmente rimpiccioliti, ma anche moltiplicati. La miniaturizzazione non fu solo un processo legato alle dimensioni, ma anche filosofico visto che un segnatempo doveva scandire l’ora di attività che stavano andando incontro ai ritmi di un’imminente rivoluzione industriale, prendendo ora dichiaratamente le distanze da quelli segnati dall’agricoltura. Complicazioni meccaniche a parte, insorte dalla necessità di inserire nuove e utili funzioni come la ripetizione minuti, gli orologiai incominciarono a sentire l’esigenza di curare come un Calibro si dovesse rivelare a colui che lo possedeva, o forse – meglio – a colui cui sempre il suo possessore l’avrebbe mostrato per esprimere il suo status.

Dopo aver necessariamente sottolineato la filosofia che sta dietro l’incidere un ponte, lucidare le teste delle viti, o smussare gli angoli vivi di qualsiasi elemento meccanico (anglage), non mi dilungherò nelle varie tecniche, molte delle quali elencate negli articoli del blog e nel glossario ma piuttosto, grazie anche a delle foto esclusive,  proverò a trasmettervi la missione di Antti Rönkkö – giovane orologiaio finlandese che dedica molta attenzione alle rifiniture come testimonia il Calibro AR1 del suo Steel Labyrinth, segnatempo che – anche da fuori – in fatto di “cure artigianali” non scherza affatto.

La visione di Antti Rönkkö

Nonostante dal nome e dal quadrante lo Steel Labyrinth sembri in vita solo per raccontare il leggendario labirinto citato dalla mitologia greca in chiave orologiera nordica – altra terra fabbrica di favole e di leggende entusiasmanti – la sua opera è un omaggio ai Calibri meccanici degli Anni ’40. Il primo dettaglio è che per fabbricarlo con lo schema di grandi e larghi ponti, cioè proprio come egli voleva, Antti ci ha impiegato cinque anni.

Rönkkö “Finnishing” – la differenza

Per mettere in risalto degli anglage che sfiorano la perfezione come quelli dello Steel Labyrinth, Rönkkö ha estruso con le sue mani da blocchi di acciaio massiccio tutti gli elementi che lo costituiscono.

Come per un Simplicity, il famoso orologio di Philippe Dufour, uno dei maghi assoluti delle finiture di un movimento meccanico, descritto in questo articolo approfondito, bisogna attendere tanto tempo anche per un pezzo del bravo orologiaio di Espoo che – prima di intraprendere la sua strada di indipendente – ha lavorato al centro ricerca Nokia. Anche a detta degli intenditori che navigano sulla rete, o che scrivono sui forum di orologeria, le finiture del Labyrinth appartengono al Gotha della categoria, come lo sono ad esempio quelle eseguite da un altro grande orologiaio finlandese: Kari Voutilainen.

Ma impariamo dalle sue parole come Antti affronta il tema di rifinire un movimento.

Domanda: Qual’è la parte più difficile di una finitura?

Antti Rönkkö: L’aspetto più difficile nel rifinire un movimento è mantenere per diverse ore la zona del banco dove si sta eseguendo il lavoro pulita oltre i limiti dell’immaginazione – e continua – ci vuole la concentrazione massima e un ottimo mix di equilibrio tra corpo e mente. E’ importante essere coscienti di quello che stai facendo ad ogni istante.

Durante la rifinitura – anche del più piccolo particolare – bisogna dall’inizio alla fine imprimere con la mente la giusta direzione alle mani. Questo è l’unico modo per ottenere superfici perfette.

Quando lavori al banco non puoi mai permettiti di sentirti come se stessi vivendo una “giornata nera”, perché sarà esattamente il risultato che vedrai impresso alla fine

Il mio metodo per raggiungere grandi risultati nel conseguimento della precisione meccanica è il silenzio totale. A volte quando sento i miei bambini giocare al piano inferiore benedico i tappi! Per questo motivo adoro lavorare quando tutti i miei stanno dormendo. Specialmente d’estate quando il Sole in Finlandia non tramonta mai del tutto.

– o –

Senza sminuire le magiche parole di Rönkkö, anzi in verità per rinforzarle, credo che la flemma dell’estremo Nord sia una marcia in più per cimentarsi nel rifinire un movimento a regola d’arte. Leggete di più di lui nel suo sito.

contaminuti

 

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