Tudor ha ufficialmente lanciato un paio d’ore fa in una presentazione online un nuovo Black Bay che non è solo l’ennesima versione della sua collezione premier, ma un orologio che segna una notiziona nel campo della produzione svizzera di orologi.
Il suo nome, Tudor Black Bay Ceramic, fa subito intendere che si tratti del primo modello della collezione in ceramica, e così è, ma dietro c’è molto altro.
Certifcazione Master Chronometer rilasciata dal METAS
Il Black Bay Ceramic è il primo orologio del marchio a possedere la certificazione Master Chronometer.
E cosa ci sarebbe di così strano?
É anche il primo orologio svizzero a ottenere la certificazione rilasciata dal famoso Istituto Indipendente di Metrologia che non sia un Omega, marchio che da molti anni ha puntato su questo test di qualità e che ha dichiarato che entro il 2022 il 100% dei suoi orologi sarà qualificato Master Chronometer.
In cosa consiste la certificazione Master Chronometer? Non starò a dilungarmi per non rubare spazio a questo Tudor, comunque la certificazione Master Chronometer rilasciata dal METAS è un insieme di test che riguarda:
- Precisione
- Resistenza a campi magnetici
- Impermeabilità
- Autonomia
Circa la resistenza ai campi magnetici l’orologio viene sottoposto a un’intensità di ben 15.000 Gauss; ne consegue che il nuovo Black Bay Ceramic è capace di sostenere campi magnetici della stessa intensità degli orologi Omega appunto, e quattordici volte superiori al primo orologio spiccatamente antimagnetico, il Milgauss.
Il Black Bay Ceramic
Per quanto riguarda l’aspetto l’ultimo Black Bay non differisce da tutti i suoi numerosi fratelli. La cassa che misura 41 mm è in ceramica nera opaca con finitura sabbiata eccetto i bordi smussati e lucidati a specchio.
La lunetta girevole unidirezionale, anch’essa in ceramica, è nera con finitura a soleil.
Completa il look total black il quadrante con gli indici applicati e riempiti di sostanza luminescente SuperLuminova tipo A.
Invariata l’impermeabilità garantita sino a 200 metri.
Movimento MT5602-1U
Anche il movimento è quasi totalmente nero. Si tratta di una nuova versione del calibro in-house Tudor che si distingue dagli altri per l’aggiunta del suffisso 1U.
Le caratteristiche principali rimangono invariate. É anche qui presente la spirale del bilanciere in silicio, ma la certificazione METAS necessita di nuove prestazioni di precisione e pretende uno scarto giornaliero di 0 + 5. La riserva di carica è sempre di 70 ore.
Prezzo
Il Tudor Black Bay Ceramic costa 4.510 Euro e viene consegnato con due cinturini: uno in cuoio e caucciù all’interno, l’altro in tessuto jacquard con una banda color crema. Gli orologi sono già disponibili presso la rete di vendita ufficiale.
Speriamo di avere presto l’occasione di provarlo.
Commenti
Davvero molto bello, per me un’orologio portabilissimo, che non passa inosservato, solido e affidabile, tutto sommato ottima qualità prezzo
Grazie per il commento Angelo! 🙂
Bè in effetti è rivoluzionaria la scelta di abbandonare il COSC per il METAS, sarebbe interessante capirne il motivo (costi ?); altra “rivoluzione” è che quest’ultima “certificazione” lo porta ben al di sopra di alcuni suoi cugini coronati… Chissà, se in Italia “prendono” potrebbe accadere anche ciò che è successo per Rolex tra la fine degli 80 ed i 90, il boom che ne ha consacrato oggi la vergognosa speculazione…..
Grazie per il commento Dave67! Si dici bene, è un grande salto in avanti adottare il METAS anche se sotto altri nomi è quello che stanno facendo da tempo molti marchi autoregolamentandosi con norme più severe del COSC e che anche loro riguardano tutti gli aspetti principali di un orologio, non solo il movimento. Intanto preciso, perchè nell’articolo non l’ho riportato, che questo calibro prima di essere sottoposto ai test Master Chronometer deve passare i test del COSC che vengono effettuati a movimento non incassato. Rolex per quanto riguarda le norme è un discorso a parte perchè la sua “Superlative Chronometer Officially Certified” è anche lei un’autocertificazione – forse la prima in assoluto dato che è nata nel lontano 1957, anno da quando la casa pensò di sottolineare con quella scritta sul quadrante che i suoi orologi “superavano” i parametri della certificazione di Cronometro (COSC). Per il resto in effetti non si può negare che ultimamente Tudor stia ottenendo un notevole consenso.
Interessante il movimento di colore nero. A memoria non ricordo altri modelli e marche con la stessa finitura. Per quanto riguarda la certificazione METAS, non capisco una cosa: Come mai COSC non aumenta i parametri e le prove, fornendo gli stessi controlli di METAS.
Cosi facendo COSC, agli occhi degli appassionati, non degli addetti ai lavori, ma degli appassionati, perde credibilità, no?
Grazie per il commento Lorenz! Si giusta osservazione, ma oggi centinaia di migliaia di movimenti vengono ancora certificati COSC, soprattutto quelli appartenenti a fasce di prezzo medie, medio-basse, e va detto che il certificato di cronometro rilasciato da loro, che come tutti sappiamo riguarda solo il movimento e non incassato, è comunque necessario anche per la certificazione METAS.
Infine bisogna fare una precisazione: che le autocertificazioni (Rolex, Patek, Punzone di Ginevra, etc.) vengano eseguite in-house è scontato, ma anche se il METAS è un istituto indipendente, anche la sua certificazione è eseguita e rilasciata dai marchi: Tudor, come Omega da molto tempo, ha dovuto imbastire un “reparto METAS” in fabbrica, omologato dall’istituto, dove per poter rilasciare la certificazione Master Chronometer deve eseguire il numero di test previsti e con dati macchinari, Il METAS esegue controlli sul suo operato ma a campione non su ogni singolo pezzo. Il mondo delle certificazioni, autocertificazioni, ha dei risvolti per nulla scontati.
Non male questo Black Bay Ceramic ma ho l’impressione che questa più che rappresentare una novità sia stata un’azione studiata da Rolex per cercare di far vedere al mondo intero che un Tudor, suo sotto marchio, sia allo stesso livello di Omega, cosa che anche con il METAS di mezzo è utopistica.
Grazie per il commento Renato! Giusta riflessione, tuttavia il METAS è solo una certificazione che controlla la rispondenza di alcuni parametri, non un indicatore di qualità che un movimento abbia rispetto ad un altro, quindi qualunque speculazione ne venga fuori se la si guarda con obiettività non intacca l’immagine di Omega.
Anche perchè Omega, da sempre, a livello di know-how è sempre stata un tantino più elevata del coronato. Difficile quindi che l’immagine ne esca scalfita solo per questo motivo. Tornando al Metas e Tudor, ripeto, ottimo passo, ma poi aspettiamo “adjusted in 5 positions”…. e successivamente un leggero “sfinamento” della cassa, ancora un pò troppo spessa.
Grazie per il commento! 🙂
Orologio bellissimo. Seriamente tentato dall’acquisto. Sono solamente preoccupato del trattamento PVD della corona di carica e della parte esterna della ghiera unidirezionale (oltre che del fondello…): a lungo andare potrebbe essere danneggiato da sfregamenti/impatti accidentali. E questo non sarebbe accettabile (almeno da parte mia).
Cosa ne pensate?
Grazie per un vostro commento a riguardo.
Grazie per il commento Marcello! Per quanto mi riguarda è innegabile che una lunetta in acciaio anche se con trattamento PVD sia molto meno resistente ai graffi di una in ceramica: lo dicono le diverse nature dei due materiali. Oggigiorno infatti solitamente si preferisce usare una lunetta in ceramica proprio per i motivi che hai scritto tu. A difendere parzialmente quella di questo Tudor c’è una finitura satinata, ma un graffio – se non davvero lieve – penso che si vedrebbe ugualmente. Lo stesso vale per la corona di carica.
Complimenti a voi…va be io mi sono fatto un regalo..l’ho acquistato disegn bellissimo e nel tempo è sicuramente un investimento.
By Andrea
Grazie per il commento e congratulazioni per il tuo regalo Andrea!