Non sono tanti i veri maestri orologiai al mondo ma Vincent Calabrese, nato in Italia nel 1944 emigrato in Svizzera da giovane e autodidatta, è riconosciuto all’unanimità come uno dei più illustri e non solo del Bel Paese.
Co-fondatore insieme a Svend Andersen dell’Académie Horlogère des Créateurs Indépendants, il più importante collettore di orologiai indipendenti, Vincent – con il quale senza millantare posso dire di avere instaurato negli anni un rapporto molto amichevole – con 40 brevetti proprietari è ed è stato firma di diverse opere straordinarie personali o per terzi come il Golden Bridge di Corum o il tourbillon per Blancpain.
L’unione con Watch Museum, marchio cui missione è quella di portare al polso le opere dei più famosi musei d’arte al mondo come il Musée d’Orsay, il MoMA o la National Gallery, è stata per entrambi un colpo di fulmine.
Sulla base del Gala, geniale orologio di Calabrese con la cosiddetta complicazione delle ore vagabonde possono comparire 12 delle opere d’arte più strabilianti di autori del calibro di Botticelli, Van Gogh, Seurat, Hieronymus Bosch e Monet. In alternativa il cliente può chiedere a Watch Museum una specifica opera la quale per prima cosa verifica se sarà possibile riportarla sul quadrante con il proprio dettaglio preferito.
Questa viene creata da un maestro artigiano miniaturista dopo un paziente lavoro che non dura meno di 80/100 ore. Il cliente avrà anche la possibilità di far riportare sul quadrante un testo illeggibile a occhio nudo simile alla firma segreta che Abraham-Louis Breguet pensò di inserire su quelli dei suoi orologi oltre duecento anni fa (e ancora adesso), ma in quel caso l’obiettivo era di combattere la contraffazione delle sue opere molto frequente già ai tempi in cui era vivo.
Siamo nel mondo dei dettagli dove il piccolo e la manualità fanno la differenza.
Il segnatempo di Calabrese si presta alla perfezione per questi insoliti orologi, opere d’arte portatrici di opere d’arte.
L’affissione del tempo dell’orologio di Vincent usato, il Gala, è molto particolare. Si chiama “ore vagabonde” ed è una complicazione orologiera tutta italiana visto che fu commissionata nel 1656 ai fratelli Campani da Papa Alessandro VII che desiderava un orologio da campanile silenzioso. Per approfondimenti leggi questo articolo.
In pratica la cifra dell’ora vaga sul quadrante segnando nel frattempo i minuti e scatta dentro al circoletto all’ora successiva al 58° minuto. Minimalista, spettacolare, una complicazione originalissima che – opere d’arte a parte – ogni vero appassionato vorrebbe possedere.
La lenta rotazione del quadrante conferisce al dettaglio dell’opera d’arte ritratta un’esperienza visiva sicuramente unica.
Questi orologi costano CHF 14.850 cadauno.