Intervista: Roger W. Smith un orologiaio indipendente del Nord

Uno tra i pochi orologiai indipendenti inglesi che porta avanti le antiche tradizioni orologiere del suo paese che Secoli fa primeggiavano nel mondo intero

di Massimo Scalese 4 MIN LETTURA

 

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Sei pronto a scaldarti con una bella ventata di passione che arriva direttamente dall’Isola di Man? E’ lì che l’orologiaio indipendente Roger W. Smith, vive e crea le sue meraviglie.
Erede diretto delle conoscenze orologiere di George Daniels, oggi Smith mentre risponde con calma e determinazione alle mie domande rivela, insieme alla sua visione, anche alcuni tratti della sua geniale e singolare personalità.

Roger W. Smith

George Daniels, il tuo mentore, è da tutti considerato l’orologiaio del Secolo scorso. Pensi un giorno di poter prendere il suo posto?

Al momento sono ancora piuttosto giovane e con un lungo cammino da dover percorrere prima di raggiungere un tale traguardo, specialmente se consideri che nell’orologeria, il livello di conoscenze che devi possedere è immenso e virtualmente senza fine. I miei piccoli passi, di aver combinato nei miei movimenti le due ruote dello scappamento Co-axial (coassiale), sembrano insignificanti se paragonati alle conquiste di George; comunque con ogni orologio che realizzo cerco sempre di migliorarmi. Tutto quello che posso, è fare del mio meglio – la stessa cosa che fece George – e continuare a costruire su quello che ho appena imparato.

Non pensi che al giorno d’oggi l’orologeria stia seguendo troppo il comportamento della tecnologia? Stiamo forse prendendo troppo le distanze dalla trazione?

Bene, si io la penso così; si può dire che questo argomento sia uno dei grandi motivi che influenza il mio modo di lavorare. Il concetto di un orologio è per natura abbastanza tradizionale: se togli tutti gli aspetti modaioli di molti orologi odierni, rimane la meccanica spicciola. La bellezza reale, visiva e meccanica, è qualcosa che apparirà e funzionerà in maniera fantastica tra duecento anni così come il prossimo anno. La tecnologia è ovviamente importante; comunque, dovrebbe essere solo il mezzo per andare da qualche parte, per raggiungere qualcosa, e non essere solo fine a se stessa.

E’ stato difficile per un orologiaio di ventidue anni trattenersi dalla smania di dimostrare le proprie capacità durante un lungo periodo di apprendistato?

Se mi conoscerai più a fondo scoprirai che, anche se sono di natura taciturna e ponderata, dentro di me sono freddo come una pietra e non conosco il significato della parola “mollare”. Nessuno può fare le cose per te, devi farle da solo ed entrare in sintonia con esse. Le sfide, e credimi ce ne sono state davvero tante che ho affrontato sia durante il periodo della mia istruzione sia del mio apprendistato, mi hanno fatto crescere.
Senza quell’energia non avrei mai potuto oggi essere qui.

Qual è la tua visione? Come la realizzi nelle tue creazioni?

Abbiamo già toccato questo punto poco fa: un orologio dovrebbe essere un epitema di un perfetto disegno estetico e meccanico con un esatto equilibrio delle due forze. Concretamente, questo significa non ostentare alcuna tecnologia, ma servirsi solo di quella indispensabile – così come non utilizzare fronzoli estetici che possano perdere la loro attrazione quando i gusti cambieranno. Il Co-axial di Daniels è un perfetto esempio di tecnologia avanzata utile e ingegnosa. I miei progetti e disegni di lancette, quadranti, casse, movimenti etc. sono miei, ma sempre riferiti alle antiche tradizioni. Seguendo questa strada personificano il meglio di tutti i mondi.

Secondo il tuo parere e seguendo la tradizione quale elemento di un orologio meccanico sarà nei prossimi anni oggetto delle maggiori migliorie?

Vi sarà sempre posto per migliorie con nuovi scappamenti e con i fattori che riguardano l’attrito. Questo è quasi un problema metafisico o un’equazione che un orologiaio non riuscirà mai a dare una risposta – è come provare a risolvere il numero π. Potrebbe anche accadere che un nuovo materiale riesca a dimostrare di essere valido per l’orologeria dopo un periodo di molti anni diventando parte concreta dell’arsenale di un orologiaio. Comunque , al momento, molti dei materiali utilizzati in orologeria, nonostante la loro immagine, sono utilizzati seguendo i dettami superficiali delle mode e non sono stati adoperati a lungo termine come oro, acciaio, rame, argento e platino lo sono invece da Secoli, se non da migliaia di anni.

Qual è il problema più grande che ti capitò durante lo sviluppo di uno dei tuoi orologi e come lo risolvesti?

Imparando a mostrare le cose come se semplicemente “apparissero dal nulla” per citare George. Creando un orologio con una fluidità e facilità che fa sembrare il lavoro manuale che c’è dietro abbastanza invisibile.

Se non fossi stato un orologiaio cosa pensi che avresti fatto nella vita?

Non riesco a immaginare nessun’altra cosa! Ma sono sicuro che sarebbe stato qualcosa di pratico e mi sarei sforzato di farlo al meglio, qualunque cosa fosse!

Roger W. Smith è nato nel 1970 a Bolton – Lancashire. Fu insignito della medaglia di bronzo dal British Horological Institute, il più alto riconoscimento rilasciato dalla famosa scuola di orologeria. Dopo essersi trasferito nell’Isola di Man e aver lavorato per anni come apprendista di George Daniels ha aperto la sua attività.

Al momento è l’unico al mondo, oltre a Omega che ne ha comprato l’esclusiva, ad avere il permesso di utilizzare nei suoi movimenti meccanici lo scappamento Co-Axial.

L’intervista termina con la calorosa dedica che Roger manda a tutti noi, irriducibili e felici appassionati di un mondo incantato: “To Massimo and all the visitors of Orologi di Classe, in appreciation of their love for fine watchmaking traditions”.

The English version of the interview (pdf – 633k) can be downloaded here

Se vuoi vedere alcune delle sue creazioni, dai un’occhiata a quest’articolo.

contaminuti

 

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