L’orologeria di Nomos riflette in pieno l’ideologia base del popolo tedesco: design senza tanti fronzoli e funzionalità, il tutto sostenuto da una grande qualità. A Baselworld 2015 il marchio sassone ha introdotto DUW 3001, un inedito Calibro di manifattura che per ora muove solo due novità: in questo articolo ne recensirò una, il Nomos Minimatik un orologio classico e abbordabile con a mio parere molta più personalità di quanto facciano intendere le sue linee estremamente semplici. D’altronde che punti diritto al sodo “lui” lo dichiara già a partire dal nome.
DUW 3001 Movimento automatico da 3,2 mm di spessore
Da subito il fondello di zaffiro trasparente del Minimatik rivela una massa oscillante estesa che grazie a una larga apertura lascia intravedere quasi completamente l’ampia platina chiusa a ¾ tipica della scuola orologiera sassone.
Sullo sfondo si nota la decorazione a perlage, le viti azzurrate e le coste di Glashütte. Tra tutte, la scritta incisa e dorata sul rotore “DEUTSCHE UHRENWERKE” che segue quella del marchio, è li per mettere subito i puntini sulle “i” circa la sua provenienza. Anche senza ricorrere a particolari diete dimagranti meccaniche come l’impiego di un microrotore è spesso solo 3,2 mm. perciò il Calibro DUW 3001 è un movimento ultrapiatto. Certo, non siamo ai livelli del Calibro Piaget 1208P (2,35 mm), ma il DUW 3001 è più sottile di analoghe soluzioni con rotore al centro sempre create dalla Maison svizzera regina della sottigliezza come il 504P, il 524P e il 530P e senza tirare in ballo in questo confronto, per la verità solo di dimensioni, la variabile prezzo.
Per raggiungere misure ultra-slim alla Nomos hanno dovuto lavorare sodo sulle tolleranze tra gli elementi arrivando a ridurle sino al 50% della norma.
Quasi tutti i componenti che costituiscono questo Calibro sono disposti tra la platina principale e quella superiore chiusa a ¾ cui segna un dislivello che può arrivare al massimo di 1 mm. Uno dei principali dogmi orologieri sassoni (e anglosassoni), recita che in un movimento gli elementi che appoggiati sul piano inferiore vengono coperti e saldamente bloccati anche dall’alto, sono con il passare del tempo sempre immobili nelle loro sedi.
Come scrivevo sopra qui non è presente alcun microrotore, ma il suo tipico approccio incassato per ridurre gli ingombri al minimo è però ripreso dalla ruota del bilanciere che ad occhio sembra quasi sfiorare il piano inferiore. Il ponte e la racchetta sono invece a filo con la platina a ¾ e comunque entrambi posizionati al suo interno.
Come si realizza un nuovo Calibro? Oggi grazie alle tecnologie di prototipazione via computer sembrerebbe un operazione molto facile. E come si costruisce un Calibro ultrapiatto? Anche qui a discorsi non sembra un’impresa memorabile: basta serrare i componenti il più vicino possibile tra loro curando di assottigliarli.
Ma poi se ti affacci sul mercato fai presto a renderti conto che soprattutto in una fascia di prezzo media come quella che occupano gli orologi Nomos, la scelta del movimento si riduce a dover per forza interpellare al massimo un paio di produttori di movimenti esterni, ma di nuovo perché? Perchè in orologeria non è così semplice passare dalla teoria al funzionamento pratico, ma questo – ovviamente – vale per tutti. Tuttavia nella piccola Maison di Glashütte non ne vogliono sapere di dipendere da produttori di movimenti, perciò si sviluppano in casa i loro.
Proseguendo, un Calibro ultrapiatto come il DUW 3001 richiede non solo di montare una molla del bariletto più sottile e perciò necessariamente più performante, ma anche che i suoi ruotismi come quelli del treno del tempo siano super parchi nei consumi di energia. Nomos fa le cose per bene e per quanto, almeno per ora non affronta grandi complicazioni, dimostra di non scendere ad alcun compromesso con la qualità.
Questo movimento che incorpora il nuovo scappamento concepito e realizzato in-house nel 2014, viaggia a una frequenza di 21.600 alternanze/ora – abbastanza vintage per i nostri giorni – ed è regolato in sei posizioni.
Stavo per dimenticare che il rotore di carica è bidirezionale, una soluzione che permette di ricaricare più velocemente il bariletto di carica. Appena la carica è raggiunta la massa oscillante si disconnette in modo da non sovraccaricare la molla pur mantenendo sempre alti valori di esnergia a disposizione, quindi anche costante.
L’orologio
Il Nomos Glashütte Minimatik dichiara di non seguire alcuna regola anche per le sue dimensioni: è vero le tendenze stanno invertendosi, ma non sono tanti i marchi che nel 2015 si lanciano a produrre nuovi orologi da polso da 35 mm. (35,5 per l’esattezza), a meno che per evidenti particolari non siano portabili al polso solo dalla donna.
Per quanto io non abbia un polso di grandi dimensioni, a guardarlo sembra essere tornati indietro di oltre quarant’anni fa. In realtà Nomos offre da anni alcuni suoi orologi come la collezione Ludwig in quattro misure di cassa diverse.
Il quadrante bianco argenteo realizzato con un trattamento galvanico presenta un inedito alternarsi di numeri arabi in beige con indici circolari blu perlati sorvolati da lancette laccate in rosso bordeaux esattamente come la scritta “Automatik” a ore 12. La tradizionalità torna a farsi sentire con il quadrantino dei piccoli secondi a ore 6. È lo stile del marchio: un misto di minimalismo Bahaus adattato in chiave moderna.
Nomos Minimatik che ha un prezzo di 2.800 Euro è un prodotto di massima qualità, che ricama la tipica filosofia tedesca del “tutto o niente”: semplice e quasi in punta di piedi per le sue dimensioni, con un movimento meccanico assai curato sia nel progetto sia nelle prestazioni meccaniche.
Altre informazioni sul sito web Nomos Glashütte.
contaminuti
Commenti
Complimenti per la recensione, sono contento che nomos stia proponendo orologi con diametri ridotti, io ho un polso di 16.5 cm è gli orologi molto grandi li trovo scomodi.
Possiedo un tangente da 35mm e ne sono molto soddisfatto, se avrò la possibilità di provarlo dal vivo probabilmente comprerò anche questo minimatik.
Ehi grazie per il tuo commento Matteo! Complimenti, Con il suo stile Bauhaus magicamente interpretato il Tangente è uno dei miei Nomos preferiti; il Minimatik è un altro bel pezzo. Anch’io non ho un polso enorme, ma il mio consiglio – che poi è sempre lo stesso visto che non dimentico mai di riportarlo nelle recensioni – è “provate sempre gli orologi”. Entro certi limiti non è il diametro l’elemento da tener d’occhio ma la conformazione delle anse. Quelle del Minimatik ad esempio essendo molto tradizionali, cioè diritte e allungate, fanno si che 35,5 mm possano andar bene anche a chi sarebbe consigliato un 38/41 mm come il sottoscritto. Tutto questo è vero anche al contrario: casse di oltre 40 mm possono curiosamente andar bene anche a chi ha polsi abbastanza piccoli.