Il 19 aprile scorso nel Museo Tedesco degli Orologi di Glashütte è stata inaugurata la mostra “Hermann Goertz – Watchmaker Precision e Cosmopolitan“. Un evento speciale, creato per rendere omaggio alla straordinaria vita di un maestro orologiaio, genio e cosmopolita che, nato 150 anni fa il 2 aprile 1862, era destinato a diventare una delle stelle più luminose del firmamento orologiero sassone.
Il nome di Goertz è legato a orologi caratterizzati da una grande precisione, tutti a pendolo. Purtroppo ne sono rimasti davvero pochi in circolazione e hanno un valore inestimabile. E’ suo l’enorme orologio a pendolo che trovi appena varcata la soglia della porta del Museo.
A lui Goertz dedicò molto di più della sua passione per l’orologeria: lo costruì lavorandoci dietro per quasi tutta la vita. E’ un orologio astronomico: oltre a segnare il tempo e le fasi lunari, traccia la posizione delle stelle nell’emisfero Nord.
Ecco qui di seguito un dettaglio del suo quadrante in una foto che scattai circa due anni fa durante una mia visita a Glashütte.
Il nome di Hermann Goertz è legato a importanti innovazioni tecniche che coinvolgono gli scappamenti a gravità, così chiamati perchè principalmente alimentati dal peso posto sull’estremità del pendolo, spinto verso il basso per effetto della forza di gravità. Goertz, sempre ansioso d’imparare, diventò “lo studente più anziano” della Scuola di Orologeria di Glashütte. Infatti, dopo essersi diplomato vi rimase in qualità di docente.
La mostra si articola su preziosi pendoli costruiti dal maestro, disegni tecnici e schizzi, prototipi di scappamenti, immagini e fotografie personali. Nell’esposizione la sua vita viene tracciata da quando bambino risiedeva nella Prussia Occidentale, negli anni della giovinezza trascorsi in Ucraina, infine da quando si stabilì in Sassonia.
Un’altro tema della mostra dedicata a Hermann Goertz è la grande amicizia che intercorreva con Alfred Helwig, altro genio orologiero, inventore del tourbillon volante. La loro relazione è documentata da una corrispondenza e immagini che svelano altri risvolti della sua personalità.
So di averlo già detto, e lo ripeterò ancora: Glashütte – insieme al Museo – è una cittadina che un appassionato di orologeria non può mancare di visitare! Camminando per le strade, i cartelli affissi con i nomi delle vie, riportano ancora tutti i nomi degli orologiai che un tempo, insieme ai propri laboratori, lì risiedevano. Oltre alle manifatture A. Lange & Söhne e Glashütte Original c’è molto altro da vedere. Dista una mezz’oretta di auto dall’incantevole Dresda.
La mostra dedicata a Hermann Goertz sarà aperta fino al prossimo 17 giugno, c’è ancora tempo per visitarla!
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