Il Senator Chronograph Panorama Date è ora disponibile anche in Italia: versioni e prezzi li troverete in fondo. Annunciai la novità il giorno prima dell’inizio di Baselworld 2014. In questa recensione mi propongo di svelare in profondità alcuni aspetti storici che hanno ispirato il progetto di Glashütte Original, oggi declinato in due versioni, nonché di esaminare il nuovo Calibro 37 che lo anima. Infine descriverò i particolari che caratterizzano l’estetica, il tutto come al solito accompagnato da foto e video live.
Cenni storici sui Cronografi di Glashütte
Oramai sapete tutti che l’orologeria di scuola sassone è nata a Glashütte, un ex paesino metallifero sito a pochi chilometri da Dresda. Gli artigiani che invitati da Ferdinand Adolf Lange ivi si insediarono, Julius Assmann uno tra i più illustri, e proseguendo con un nome a caso Bernhard Carstens – studente modello alla Scuola di Orologeria – firmarono tutti una lunga tradizione di cronografi da tasca. Anche sotto l’egemonia del socialismo, che vietò qualsiasi forma di orologeria di lusso, venne alla luce un celebre movimento oggi molto ricercato tra i collezionisti.
Assmann realizzava cronografi spettacolari come quello appena sopra che ho fotografato live. Di seguito ecco un raro GUB Ca. 64 in acciaio.
E’ su questo passato che Glashütte Original ha appoggiato le fondamenta della sua visione. Basta così: entriamo nel vivo perché questo articolo è dedicato alla recensione del Senator Chronograph Panorama Date.
Il nuovo Calibro 37
E’ la grande novità 2014 della Maison e le sue caratteristiche non fanno che confermarlo. Il Calibro 37 a carica automatica è il primo movimento di manifattura Glashütte Original con funzione di cronografo integrato, una soluzione che offre dei vantaggi rispetto ai segnatempo muniti del tradizionale modulo aggiuntivo. Intanto, ecco una suggestiva foto delle platine principale a ¾ ancora allo stato grezzo.
Vantaggi e svantaggi di un movimento con cronografo integrato
In generale un movimento con cronografo integrato presenta una migliore resa meccanica perché dal momento che si preme un pulsante tutti gli ingranaggi adibiti alla complicazione impiegano un tempo minore per allinearsi ed entrare in azione. A questo si deve aggiungere che in una soluzione dedicata tutto il sistema beneficia di una trasmissione al 100% diretta.
Un Calibro con complicazione/i integrate non possiede platine intermedie e perciò la sua filosofia costruttiva è più qualitativa, così come il prodotto finale che risulta più compatto.
I vantaggi di un modulo aggiuntivo stanno invece nella razionalità progettuale e nell’economia di produzione. Anche il movimento che deve ancora nascere potrà adeguarsi e – grazie ad altri moduli – ottenere ulteriori complicazioni. Basta solo prevedere che sia compatibile con il meccanismo satellite. Il Calibro che stiamo invece esaminando potrà sempre e solo occuparsi di misurare intervalli di tempo brevi.
Il seguente video ci illustra tutte le sue peculiarità.
Ecco elencate le caratteristiche più significative
- cronografo con rilevazione tempi a 1/4 di secondo
- funzione flyback
- Grande Data Panoramica (due dischi complanari senza finestrella nel mezzo a scatto rapido)
- 70 ore di riserva di carica con un solo bariletto
- bilanciere con 4 viti per la regolazione di marcia (novità assoluta)
- rotore di carica bidirezionale
Qui potrete trovare un disegno tecnico fronte e qui uno del retro. [pdf]
Il Senator Chronograph Panorama Date dall’esterno
Il Senator è da sempre un orologio che ha scommesso tutto su linee semplici, e il messaggio di eleganza che porta arriva proprio da li.
La cassa, ora disponibile in oro rosso e platino, misura 42 mm di diametro. Non è una taglia contenuta per un orologio di stile classico. Le anse, corte e ricurve, promettono però di adattarsi molto bene anche a polsi più piccoli della media. Al solito, e non mi stancherò mai di dirlo, tutti gli orologi andrebbero sempre provati prima di procedere un acquisto o di trarre conclusioni affrettate. In evidenza i pulsanti ovali della cronografia con base lucida e fianchi satinati che risultano leggermente incassati.
Sono anni che questa collezione esiste, tuttavia dal 2013 i designer della manifattura hanno con la loro matita imposto un forte cambiamento ridisegnando completamente la cassa che ora si attiene alle proporzioni auree. La lunetta che presenta un sottile bordo è adesso quasi a filo della carrure, e ciò fa si che osservandolo dall’alto tutto sembri alla mercé del quadrante.
Guardandolo di lato la fine della lunetta che è lucidata coincide con la carrure la quale, come il lato esterno delle anse, presenta invece una finitura satinata.
Il fondello segue la stessa filosofia della parte frontale. É molto fine per lasciare stavolta il compito al cristallo in zaffiro di mostrare tutti i dettagli del credo orologiero sassone come: la platina a 3/4, il bilanciere – stavolta per motivi di spazio – con singolo collo di cigno (anglage compresi) montato sull’immancabile ponte a farfalla che lo sorregge. Davvero un bel vedere.
A chi la dinamicità del bilanciere con 4 viti di regolazione d’oro e il movimento della massa oscillante bidirezionale non basta suggerisco di azionare mentre è capovolto le funzioni cronometriche: vedrete all’opera l’articolato smistamento operato dalla ruota a colonne.
Ma ecco il video live
Tornando con i piedi sulla Terra e capovolgendo nuovamente l’orologio come se dovessimo indossarlo concentriamoci ora sul quadrante. E’ difficile poter rendere l’idea persino con le immagini live, e per approfondire com’è stata generata la tonalità argentèe del Senator Chronograph in platino ci vorrebbe un apposito articolo.
La tecnica dell’argentatura a frizione
Essa è opera della fabbrica di quadranti Glashütte Original che si trova a Pforzheim. Qui viene eseguito un metodo artigianale chiamato “argentatura a frizione”, visto e filmato con i miei occhi, che mi prometto appena potrò di mostrarvi.
Questa tecnica tradizionale consiste nell’applicazione a mano di un sottile strato di polvere d’argento che successivamente viene frizionato con una spazzola imbevuta da un liquido speciale. Se chiedi qualche informazione in più ti rispondono solo con un grande sorriso.
La formula è segreta e l’effetto è un brillo che, mai uguale, scaturisce da una superficie opaca che presenta una trama microporosa.
La versione in platino si distingue anche per un cabochon in zaffiro blu incastonato sulla corona di carica, mentre quella in oro rosso possiede un quadrante a finitura satinata.
Da sempre nella collezione Senator il giro delle ore è segnato da numeri romani. Immancabile anche la scala della minuteria a chemin de fer disposta all’esterno, e a ridosso della lunetta c’è la scala tachigrafica. Le lancette sono a pera, per entrambi i modelli in acciaio azzurrato.
Per allacciarli è previsto un cinturino in alligatore della Louisiana con scelta di chiusura pieghevole standard o corta: per il modello in platino è di colore blu, quello in oro rosso è nero.
Referenze e prezzi
1-37-01-01-05-30 – cassa in oro rosso con chiusura pieghevole standard – 26.200 Euro
1-37-01-01-05-50 – cassa in oro rosso con chiusura pieghevole corta – 26.200 Euro
1-37-01-02-03-30 – cassa in platino con chiusura pieghevole standard – 46.200 Euro
1-37-01-02-03-50 – cassa in platino con chiusura pieghevole corta – 46.200 Euro
Conclusioni
Da qualunque parte si osservino questi crono i contenuti di certo non mancano. Rispetto al suo predecessore – il Senator Chronograph XL – appaiono distanti anni luce, ma è anche vero che è solo una questione di obiettivi – peraltro pensati in tempi diversi – che alla fine la dicono lunga su quale sia oggi il target di appassionati cui Glashütte Original ha preso di mira.
Di più? Il design rimane all’interno della finestra tradizionale, ma con l’ultima revisione totale si è allontanato da alcuni tratti un po’ bruschi del passato. Inoltre i nuovi quadranti sono diventati uno dei particolari estetici che attraverso l’artigianalità del marchio raccontano della scuola orologiera sassone.
Non so se sia frutto di una mia tara mentale congenita, o visto che osservando quotidianamente opere di Alta Orologeria da oltre cinque anni potrei anche essere vittima di una particolare forma di assuefazione, ma in generale i prezzi non mi hanno mai interessato molto e non appartengono ad alcun mio fattore di valutazione.
Detto questo a chi – come d’altronde è giusto – cerca in una recensione tutte le informazioni possibili, dico (e provare per credere) che questi due cronografi costano – nel caso specialmente della versione in platino – decine di migliaia di Euro in meno di altri segnatempo paragonabili sia per fede, materiali e tecnicismi.
Proseguendo ad esaminare altri aspetti che m’interessano di più, delle finiture e della loro esecuzione abbiamo già avuto modo di parlarne spesso; in particolare nel racconto della mia visita al marchio ho potuto riscontrare che gli anglage sono fatti solo a mano da due artigiani che ruotano a turno.
Altre curiosità su questi nuovi cronografi in un articolo sul loro lancio di qualche giorno fa e sul sito web della Maison.
contaminuti