Perchè X-TREM-1? Lo spiegano Christophe Claret e 2 Video

Claret genaiale ed estroso orologiaio svizzero spiega in profondità il complicato sistema a forza costante di X-TREM-1.

di Massimo Scalese 4 MIN LETTURA

 

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di Massimo Scalese 4 MIN LETTURA

 

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Per rendermi realmente conto della complessità di X-TREM-1 sono dovuto andare alla Dream Factory (ndr. lo spazio espositivo a Baselworld nel padiglione Palace condiviso ogni anno da Claret, MB&F, Peter Speake-Marin e Urwerk). Mentre Elodie Chardon stava mostrandomi, prima il Baccara, poi questo sbalorditivo tourbillon, Christophe Claret – finito prima del previsto un meeting con un cliente asiatico – si è seduto al nostro tavolo.

Christophe Claret X-TREM-1

La collaboratrice di Claret mi ha subito esortato a fare delle domande al maestro, al che ho ingenuamente chiesto al geniale orologiaio di parlarmi della sua creazione “estrema”. Il tourbillon l’avevo visto, ma pensavo che la vera chicca di X-TREM-1 fosse il sistema magnetico retrogrado fornito per segnare ore e minuti – vero paradosso orologiero – portato in dote dai due orologiai Frédéric Richard e Olivier Randin. Guarda il video (live)

Invece Claret ha iniziato a parlare del suo rivoluzionario sistema a forza costante. Ringrazio Alexandra Louvrier per il supporto successivamente fornitomi con le tavole che vedrai, senza le quali sarebbe stato tutto molto difficile per me da ripetere.

Premesso che un tourbillon per funzionare a dovere abbia bisogno di molta energia, e soprattutto costante, ecco la soluzione di Claret.

Il sistema

X-TREM-1 – Sistema a forza costante

Il meccanismo e formato dai seguenti elementi:

– Un bariletto principale – con il suo treno del tempo – come fonte di energia per il bilanciere e per una camma che funge da controllo
– Un secondo bariletto che alimenta la ruota dello scappamento
– Uno scappamento che collega i due treni in modo da permettere al secondo di essere controllato dal primo.

Come funziona

La frequenza del treno del tempo è regolata dal bilanciere del tourbillon. Una delle ruote del treno del tempo incorpora una camma che controlla il movimento della paletta. La leva sblocca la ruota dello scappamento a intervalli regolari determinati dalla rotazione della camma di controllo, la cui frequenza dipende dalla posizione occupata da quest’ultima nel treno del tempo.

Prendendo sempre come riferimento questo disegno il meccanismo lavora su quattro diversi cicli, come un motore a quattro tempi. Per chiarezza, la camma di controllo, la leva della paletta e la ruota dello scappamento sono mostrate a parte.

Fase 1

La camma di controlo (1), guidata da un pignone all’interno del treno del tempo ruota, la pietra della paletta (4) sblocca la ruota dello scappamento (3). La ruota dello scappamento è guidata dal suo bariletto (non mostrato), in modo tale che il dente della ruota dello scappamento sia a contatto con la pietra della paletta (4).

Fase 2

Quando la camma di controllo (1) ruota, la pietra della paletta (4) sblocca la ruota dello scappamento (3) comandata dal suo bariletto. La rotazione della ruota dello scappamento è a quel punto bloccata dalla seconda pietra della paletta (5).

Fase 3

La ruota di controllo (1) continua a girare facendo in modo che la pietra della paletta (5) blocchi la ruota dello scappamento (3).

Fase 4

La camma di controllo (1) ruota la leva della paletta (2), la quale fa scattare la ruota dello scappamento (3). La ruota gira in senso orario e serve ad arrestare il percorso della pietra della paletta (4).
Una volta che la leva della paletta ha compiuto la quarta fase i passi da 1 a 4 vengono ripetuti.

A seguire i comportamenti dei due dispositivi, quando ognuno a fasi alterne cessa di ricevere energia.

Fase 5 (ruota dello scappamento a energia esaurita)

Quando la ruota dello scappamento (3) smette di ruotare, la pietra della paletta (5) finisce su una tacca sul dente della ruota dello scappamento, bloccando così la camma di controllo (1) e il treno del tempo (non mostrato).

Fase 6 (ruota del bilanciere a energia esaurita)

Quando la camma di controllo (1) si ferma, la ruota dello scappamento (3) non viene più rilasciata, fatto che in pratica blocca il treno del tempo (non mostrato).

X-TREM-1 come dire: “complichiamoci la vita”! Non è semplice da immaginare. Appena sopra ho editato un video – estratto da quello ufficiale – lasciando la parte che mostra come funziona il meccanismo. Sulla sinistra dello schermo puoi riconoscere la ruota dello scappamento (3), sulla destra la camma di controllo (1).

Nonostante ci trovassimo alla fine di Baselworld 2012, e la stanchezza accumulata fosse davvero tanta, Claret è stato sempre sorridente e molto disponibile.

Una bella dedica a tutti gli appassionati di “Orologi di Classe”

Ecco un saluto a tutti gli Amici di Orologi di Classe, con una dedica davvero speciale: “Agli amici collezionisti che hanno la mia stessa passione per gli orologi innovativi – Saluti” – Christophe Claret – 12/3/12.

contaminuti

 

Commenti

  1. grazie mille per la bella spiegazione, molto interessante ed importante. Questa meccanica è incredibile e anche il funzionamento dei magneti sorprende molto.
    Tanta roba 😉 su un orologio solo.

    1. Grazie a te, sono contento ti sia piaciuto l’articolo, forse troppo tecnico… Ma è un orologio di cui non ti stancheresti mai di parlare… e un solo post (qui si parla anche delle altre caratteristiche) non bastava. Nel primo video si notano bene le due sfere sospese nel vuoto e di come – “scrollando” l’orologio – prima cadano verso il basso poi – ricreato l’equilibro magnetico – come per magia riprendono la loro posizione nel vuoto! Anche il tourbillon inclinato di 30° è un altra finezza.

  2. è giusto non fermarsi solo all’apparenza estetica degli orologi quindi ben vengano anche questo tipo di spiegazioni molto tecniche.

  3. Adoro questo personaggio! Claret è uno dei miei Concepteur preferiti!

    Voglio ricordare che il dispositivo di forza costante per gli scappamenti è nato per migliorare la cronometria del sistema.
    Per fare ciò è necessario fare arrivare al bilanciere una forza, appunto, la più costante possibile. Si può erogare un’energia costante all’uscita del barilletto ma durante la sua trasmissione attraverso le ruote, l’energia può subire delle variazioni a causa degli attriti, dei profili dei denti, ecc.. L’ideale sarebbe quello di aggiungere un dispositivo di erogazione costante piazzato prima dello scappamento.
    Normalmente nello “Scappamento a forza costante” viene montata, a tale scopo, una molla o spirale sull’ancora.
    Claret invece, che è un genio, ha escogitato una soluzione completamente diversa che è quella riccamente illustrata e spiegata da Massimo.
    Vorrei però sottolineare che, in questo caso, non ha inventato nulla di eclatante.
    Infatti Claret ha ripreso un sistema inventato negli anni ’40 da Robert Gafner per un suo orologio da tasca con secondi morti.
    Il sistema è proprio rappresentato dalla leva che collega i due scappamenti.

    Bisogna quindi riconoscergli che ha applicato le tecniche dei secondi morti, in questo caso “indipendenti” per via dei due treni del tempo) alla costanza della forza allo scappamento!
    Nessuno ci aveva mai pensato prima… eppure ce l’avevamo sotto gli occhi da tantissimi anni…
    Grande Chris!

    1. Grazie Antonio. Speravo in un commento così autorevole per aggiungere valore, ma anche per “misurare” – oltre che a capire meglio – la soluzione di Claret.

      Di sistemi a forza costante conoscevo quelli tipici cui ti riferivi come il Jeanneret, dal quale Thomas Prescher è partito per realizzare la sua versione modificata.

      I secondi morti sono un’altra conseguenza affascinante dei sistemi a forza costante… Dopo quello che ci hai scritto, complimenti ancora a Monsieur Claret!

  4. ..arrivato in ritardo all’appuntamento con il genio di Claret!!! … ma ci sono arrivato … gran bel reportage grazie mille.

    ciaooo

    Giuliano

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