Orologi Svizzeri: Dati Finali Sulle Esportazioni 2020

Nel 2020 le esportazioni di orologi svizzeri hanno fatto segnare un calo storico nel mondo intero dovuto alla pandemia Covid-19

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Esportazioni orologi svizzeri 2020

Il 2020 è stato un anno senza precedenti, che nel complesso ha comportato un forte calo di attività per il settore dei beni di lusso, e per l’industria orologiera in particolare.

In primavera la produzione si è arrestata e il lockdown instituito per settimane ha paralizzato per un lungo periodo ogni attività di mercato.

A causa di questa situazione negativa eccezionale nel 2020 il valore delle esportazioni di orologi svizzeri è sceso a 17 miliardi di franchi rispetto ai 21,7 miliardi del 2019, con un calo del 21,8%.

Questo valore è paragonabile al calo registrato nel 2009 (-22,3%) durante la crisi finanziaria che ha ridotto il valore delle esportazioni al livello del 2008.

Dopo un secondo trimestre incredibilmente povero (-61,6% rispetto al periodo aprile-giugno 2019), il trend si è gradualmente ripreso, portando nel quarto trimestre il calo ad appena il 4,3%, e nonostante le circostanze ancora molto sfavorevoli.

Il relativo miglioramento della situazione è dovuto quasi interamente alla Cina che si è ripresa nettamente a partire da giugno (+50,1% nella seconda metà dell’anno) grazie alle vendite interne di beni precedentemente acquistati all’estero.

L’industria dell’orologeria è stata duramente colpita dalla crisi sanitaria e, in particolare, dalle restrizioni che ha subito il turismo internazionale. Il travel retail, che è un importante canale di vendita degli orologi svizzeri è sceso a un livello estremamente basso.

negozio orologi svizzero
negozio orologi svizzero

I cambiamenti in corso da alcuni anni hanno subito una forte accelerazione in risposta ai problemi causati dalla crisi, permettendo così al settore di adattarsi più rapidamente alle nuove caratteristiche del mercato.

La digitalizzazione delle relazioni con i clienti e, in particolare, una quota crescente delle vendite, ha creato nuove opportunità e compensato in parte le difficoltà dei canali di distribuzione tradizionali. Anche le iniziative nel campo della sostenibilità rispondono alle aspettative attuali e future dei consumatori.

In un momento in cui il mondo sta affrontando una terza ondata di infezioni e molti paesi stanno adottando misure drastiche, rimane un alto livello di incertezza sulle prospettive di ritorno alla normalità.

Tuttavia, la ripresa delle esportazioni di orologi iniziata nel terzo trimestre, i metodi impiegati dai marchi per adattarsi alla situazione e l’indubbio fascino degli orologi svizzeri, fanno pensare a una prospettiva più positiva per il 2021.

La ripresa, attesa probabilmente nel secondo trimestre, dovrebbe tradursi in una crescita costante per tutto l’anno. Questo non compenserà però le perdite del 2020 ed è ancora difficile prevedere quando il settore tornerà ai livelli pre-crisi.

I Numeri

Nel 2020 Le esportazioni di orologi da polso sono state di 16,1 miliardi di franchi, con una riduzione del 21,4% rispetto al 2019. Allo stesso tempo, il numero di articoli esportati è diminuito di un terzo. La Svizzera nel 2020 ha quindi spedito all’estero 13,8 milioni di orologi, 6,9 milioni in meno (-33,3%) rispetto all’anno precedente.

Il calo ha riguardato tutte le fasce di prezzo e tutti i principali materiali utilizzati per gli orologi, sia per valore sia per numero di pezzi. Gli orologi di prezzo inferiore a 500 franchi (prezzo all’esportazione) hanno registrato i cali più forti, sottolineando ulteriormente la tendenza negativa che si registra da diversi anni.

Mercati

Tutte le principali regioni sono state duramente colpite dal calo del 2020.

L’Asia che rappresenta il 54% delle esportazioni di orologi svizzeri in valore è diminuita del 20,2% rispetto al 2019. L’Europa (-25,2%) è stata ancora più colpita e ha visto la sua quota di mercato scendere al 29%. L’America, con una quota del 15%, ha registrato un calo del 20,4%.

La Cina si è rivelata un’eccezione nel 2020 ed è diventata la prima destinazione diretta delle esportazioni di orologi svizzeri. Meno colpita dalla crisi sanitaria e con una ripresa molto marcata degli acquisti interni nella seconda metà dell’anno, è stato l’unico mercato a registrare una crescita (+20,0% rispetto al 2019).

Tutti gli altri mercati principali hanno visto un calo molto forte. In Asia, Hong Kong ha registrato una delle performance più negative in assoluto che l’ha fatta scendere al terzo posto nella classifica delle esportazioni di orologi svizzeri, dopo aver trascorso 12 anni al primo posto. Tra gli altri mercati asiatici, Taiwan (-9,9%) ha tenuto meglio.

In Europa, la Francia (-37,9%) e l’Italia (-33,3%) hanno sofferto particolarmente, mentre il Regno Unito (-24,6%) e la Germania (-21,4%) si sono avvicinati alla media mondiale.

Gli Stati Uniti (-17,5%), che assorbono l’80% delle esportazioni di orologi verso il continente, hanno registrato un calo leggermente meno marcato rispetto al mondo nel suo insieme, complice una ripresa più forte nel terzo trimestre.

Via Fédération de l’industrie horlogère suisse FH.

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