Da una precedente intervista a Thomas Prescher fatta da Orologi di Classe è nato anche un “topic” sul noto forum Orologi & Passioni dove, spinti dalla curiosità, si discuteva delle varie tipologie di Tourbillon come quelli ad asse inclinato, doppio asse o triplo asse. L’argomentazione si era fatta interessante e allora ho subito pensato: Perchè non chiedere nuovamente a Thomas, inventore del Triple Axis Tourbillon, uno tra i più raffinati esempi al mondo di questa complicazione, di spedirci qualcosa? Passano poche ore, un paio di messaggi privati sul forum, qualche email scambiata, ed è fatta… Anche meglio di quel che potessi pretendere visto che Thomas è stato molto gentile nel rendersi disponibile a rispondere alle curiosità (forse meno tecniche ma di enorme sostanza e interesse) espresse da “Croixdemalte” e “Ciaca”.
Un grazie personale va all’infaticabile [ contaminuti ] per le traduzioni.
Tutto inizia così, dalla mia richiesta…
Domanda 1 di Michele: Thomas, puoi per favore mandarmi dei disegni tecnici del Triple Axis Tourbillon e dirmi qualcosa circa i suoi brevetti?
Thomas Prescher: Prima di tutto devo dire che tutti i brevetti sono un argomento molto delicato. Anche dei piccoli cambiamenti possono consentire a qualcuno di sottoporne uno nuovo o di produrre un altro meccanismo brevettato. Il tempo necessario a ottenere il brevetto può facilmente arrivare a tre anni ed essere molto costoso. Alla fine, la spesa per ottenere un singolo brevetto mondiale si aggira intorno ai 100.000 Franchi Svizzeri. Questa è la ragione per cui normalmente non tutti i paesi sono protetti. L’altro problema è che se qualcuno viola un brevetto, poi deve affrontare una disputa per difenderlo. Questa evenienza è quasi impossibile da affrontare per un orologiaio indipendente.
Ultimo, ma non meno importante, in alcuni paesi l’ufficio brevetti governativo, non compie ricerche per controllare in forma investigativa se il brevetto è violato. Ciò significa che essi controllano solo se le richieste di brevetti sono solo sottoposte nella forma corretta. Poi viene fatto un veloce controllo se qualcuno ha richiesto o se è già stato rilasciato lo stesso brevetto. Ed ecco, questo è tutto. Se qualcuno pensa di aver subito un torto deve difendere la sua idea nel modo descritto sopra.
Domanda 2 di “Croixdemalte”: Come vede il futuro della cronometria? Le nuove frontiere del Turbillon? Come possono essere immaginati?
T.P.: E’ solo una questione filosofica. Oggi l’orologeria intesa nel significato originale di leggere il tempo con precisione non ha più senso. Gli orologi fatti a mano sono però un superbo esempio di arte come lo è la tela per un pittore. Il modo in cui un segnatempo è realizzato, e il suo aspetto, riesce a darci un quadro esatto dell’artista. Molte di queste opere sono ispirate a quelle dei grandi maestri e reinterpretate. Uno dei modi che io uso per mostrare questa essenza è di realizzare sculture cinetiche. I Tourbillon sono oggetti fantastici per questo proposito. La precisione non può andare sopra i limiti conosciuti. E’ ridicolo quando si possono usare orologi al quarzo controllare la precisione in uno meccanico.
Visto sotto questa prospettiva un segnatempo diventa, o meglio ha bisogno di un altro significato e credo in questo senso che avremo molte nuove opere d’arte nel futuro.
Come nella Haute Couture avremo molte cose che avranno un aspetto meraviglioso ma che non ci serviranno per un uso giornaliero. Dall’altra parte queste direzioni intraprese ci daranno nuovi impulsi e contribuiranno a creare nell’industria un nuovo modo, anche quando di qualità superba, di produzione di massa.
Ad esempio una stampa a grande tiratura di un dipinto a olio di un grande maestro, oppure prendi le dimensioni di un movimento “bras en l’air” di un orologio da tasca del 18° Secolo, ridotto negli anni ’70 da R. Daners.
Io ho realizzato un nuovo sistema per questo tipo di orologi, così ora il cliente può scegliere quasi qualsiasi dettaglio come la direzione delle lancette, la loro posizione, e persino se esse sono affisse all’interno o all’esterno. Questa tecnica d’arte ci dà oggi la possibilità di mettere su un quadrante qualsiasi tipo di soggetto animato. Oggi l’industria ha preso questo dispositivo, lo ha ridotto al minimo possibile, di un doppio sistema retrogrado per animare un Topolino (Mickey Mouse), o una coppia di innamorati su un ponte, realizzandoli in molte dimensioni e nelle quantità vendibili che un analisi “ABC” dei differenti mercati ha restituito.
Domanda 3 di “Ciaca”: mi ha colpito molto Vincent Calabrese in una sua intervista nella quale sosteneva che per superare gli attuali limiti di precisione di un orologio meccanico (che sono gli stessi di 3 secoli fa) occorre ripensare completamente lo scappamento e abbandonare la strada del complesso spirale/bilanciere…e ancora evolvere in una più generalizzata semplicità tale da trasformarsi in minori attriti e minori assorbimenti di energia. Mi piacerebbe cosa ne pensa e se ritenga fattibile e auspicabile un’innovazione dell’orologio meccanico senza il suo caratteristico tic-tac.
T.P.: Per me il suono che emette un segnatempo, che fa tic tac, è in assoluto uno dei più attraenti, battuto solo da quello di un cronometro da marina che fa tic…tic. Questo è il punto cruciale. I gusti sono diversi. Ho già riportato che gli orologi meccanici sono anacronistici e così anche il suono che emettono. Esiste qualcosa in grado di portarti più velocemente nella rilassante atmosfera dei così chiamati “tempi migliori antichi” del rumore di un treno a vapore che parte? Sicuramente no. Ma oggi, vorresti viaggiare con quei treni? Bene, sicuramente no.
Così questa è una spada a doppio taglio.
Mi piacciono molto i nuovi metodi per fare scappamenti più efficienti. Penso che a proposito vedremo molti sviluppi nel futuro. Ma come artigiano deploro che molti di questi sistemi sono realizzabili solo con macchine di alta precisione in camere bianche. Come faremo a ripararli tra cento o duecento anni? Ma questa è una questione di gusti. Il mio gusto è che amo i nuovi scappamenti, ma li preferisco tagliati o stampati in metallo con i rubini e non ottenuti con galvanizzazione o con dispersione di energia della cristallizzazione del silicio.
Contatto
Thomas Prescher - Haute Horlogerie
Hand Made Watches ‐ Factory
Atelier
Moos 6
CH-2513 Twann
Svizzera
Tel: 0041-(0)32-315 28 66
Fax: 0041-(0)32-315 28 11
Web: www.prescher.ch
E-mail: info@prescher.ch
Scarica l’articolo (pdf – 400Kb)
English version (pdf – 400Kb)
Nota dell’autore
Questo articolo è rilasciato con licenza Creative Commons Attribuzione – Non opere derivate 3.0 Italia (CC BY-ND 3.0). Leggi cliccando qui un riassunto della licenza.
Commenti
Prima di tutto un ringraziamento agli interventi di Croixdemalte e Ciaca e naturalmente all’idea di Michele, senza la quale questa intervista non sarebbe online… Poi, esprimere ancora una volta il mio stupore: nel mondo dell’orologeria – quella vera – non finirà mai di sorprendermi!
Queste “curiosità” hanno evidenziato come – quando si tratta di Arte – ci si possa “dividere” tra: da una parte l’adozione, con modifica e miglioramento, del sistema a forza costante di Jeanneret (non sono un orologiaio ma credo – allo scopo – possa rappresentare al momento una delle più fini soluzioni tecniche), dall’altra non potendo forse mai oltrepassare alcuni limiti della meccanica, non scendere a compromessi (mi riferisco ai materiali) rischiando di allontanarsi troppo dalla tradizione…
Bellissima intervista, complimenti.. E’ proprio questione di ‘filosofia” come dice Prescher e misurare il tempo così è un’arte!!!
Grazie mirco, è vero… ed è per questo che ci piace tanto l’orologeria!
l’Orologeria, quella con la O maiuscola da sempre la fanno i maestri orologiai come il buon Thomas, oggi che il settore è sempre più inflazionato da processi industriali sempre più spinti che nulla hanno a che vedere con la tradizione della manifattura orologiera ed il conseguente pregio, ancor di più. Ultimi baluardi di un’arte, di una tradizione artigiana, che come in molti altri campi delle arti e dei mestieri è sempre più a rischio soggiogata dagli interessi e dalle speculazioni dei grandi gruppi industriali e dei loro altisonanti blasoni.
Ho conosciuto lo scappamento di una sveglia a 15 anni, nel 1952.
Ho lavorato come indipendente fino al 2000. Sono patito della pulizia, dell’ordine e della precisione.
Sono nato meccanico di precisione.
Ancora oggi, grazie a un’ottima vista e la mano ferma (come sempre) mi diletto di riparazioni di orologi.
Il mio parere sulla costanza della spinta dell molla: un buon automatico al polso ha una spinta costante!
tutte le ricerche oltre quello non sono niente di razionale.
Se poi volete fare gli artisti allora……
Complimenti … posso solo immaginare la soddisfazione nel raccontare la tua esperienza personale.. non è certo da tutti .. e grazie per averci reso partecipi.. da parte mia posso solo dire che sono felice ci sia no orologiai che “vogliono fare anche gli artisti” .. credo che l’orologeria si sia avvicinata allo stato dell’arte fin dai tempi dei tempi (basti pensare anche solo agli automi) … quindi ritengo che in questo ambiente ci sia spazio per tutti … per gli orologiai più pragmatici e concreti, fino a quelli più visionari “artisti” e chi più ne ha ne metta … ma il mio é solo un punto di vista .. ogni uno può vivere questa passione come meglio crede ed esprimere il proprio parere quindi ti ringrazio nuovamente per aver espresso il tuo.