Se hai un minimo di occhio per apprezzare con che cura maniacale Kari Voutilainen sia in grado di finire, oltre che costruire un segnatempo, solo questo può essere considerato al livello di una Grande Complicazione. Voutilainen V-8R invece non si accontenta “solo” di incantare con i bagliori dei suoi anglage da perdere la testa, ma è una prova concreta che l’orologiaio indipendente finlandese ha pensato – dopo aver creato anni fa il suo primo Calibro di manifattura – sia giunto il momento di aggiungere una complicazione.
Le aspettative di Voutilainen V-8R
Kari, che dai risultati evidentemente non ama i compromessi, tempo fa dopo averne discusso insieme al team del suo atelier, decise che la prima complicazione sarebbe dovuta essere una riserva di carica. Scherzava? No, ma se continuerai a leggere il seguito ti accorgerai di cosa per lui significhi una riserva di carica.
Amando egli gli orologi da cronometria come il Vingt-8, quindi i Calibri a carica manuale, lo solleticava l’idea di inserire il meccanismo che serve a leggerne l’autonomia; inoltre, si trattava di realizzarla seguendo gli obiettivi che si era imposto.
Essendo davanti a tutto per egli importante la precisione perseguita meccanicamente, ha voluto che il Voutilainen V8-R possedesse un sistema di azzeramento dei secondi, necessario per far iniziare a misurare il tempo meglio possibile il movimento, dopo i rintocchi di un segnale orario. La prima difficoltà è che egli voleva che il meccanismo che misura la riserva di carica fosse visibile attraverso il movimento. Altro dettaglio è che i requisiti erano che la carica avrebbe dovuto stare all’interno dell’intervallo cui la coppia sia ottimale. Un passo obbligato – aggiungo io – per avvicinarci al tema della forza costante qui recentemente affrontato in un intervista a Vincent Calabrese.
Il problema è sempre lo stesso: quando si raggiunge la parte finale della carica di un orologio, è proprio qui che l’energia residua non è mai costante. Su scala di parametri cronometrici che, in un utilizzo di un segnatempo normale (non “in vitro” come accade nei concorsi di cronometria) contempla un secondo di scarto più (o giù di lì) in più o in meno in un giorno, questo limite della mancanza di omogeneità della forza è un serio problema, e lo + ancora prima di arrivare all’organo regolatore.
La soluzione
Viene dal passato e quindi nella tradizione la soluzione; si tratta ancora oggi – in ambito di “prevenzione” – cioè a livello di carica, la migliore scelta: è la Croce di Malta. Si tratta di un meccanismo di 5 o 6 denti situato tra l’albero del barile e il barile, che a un certo punto blocca lo svolgimento della molla per far si che venga impiegato sempre il periodo utile (centrale) migliore. In questo caso la riserva di carica è usufruibile a partire da 65 ore, che corrisponde alla carica massima, sino a un minimo imposto di 49 ore.
Ma le finezze di questa novità non sono ancora terminate: la forza costante è garantita da uno scappamento a due ruote in grado di rilasciare un impulso diretto, al riparo da eventuali fenomeni di risonanza simile alla soluzione adottata da questo orologio.
Anche la spirale con curva esterna Philips è lì per fare la sua parte di precisione. Il nuovo movimento ha necessitato lo sviluppo di circa 70 nuovi componenti.
Per il resto è un tipico Voutilainen, e mi riferisco alle finiture! La spirale del bilanciere misura 13.60 mm di diametro e pulsa a 18.000 a/h. Presenta ruote in oro rosa. Il materiale della cassa che misura 39 mm di diametro non è un problema: può essere in platino, oro rosso o bianco.
Se questa è la prima complicazione del suo Calibro di manifattura… Chissà cosa ci riserva il futuro!
contaminuti
Commenti
salve,che bel orologio,
Dove posso trovarlo?
su che cifre si aggira?
Grazie
Il prezzo non è sncora stato reso noto. Considerando che è molto, anzi incredibilmente più complicato di un Vingt-8 che costa inorno ai 70K Eur, il V-8R – a ragione – salirà molto da quel prezzo. Si tratta di orologi fatti a mano, pezzi unici. Per maggiori informazioni puoi contattare direttamente Voutilainen http://www.voutilainen.ch/
Caro contaminuti buon giorno. Una riflessione: lo scappamento a due ruote e un’asta centrale che muove l’ancora pur dando certamente una maggiore stabilità di marcia (se così posso prendermi la libertà d’espressione) richiede delle tolleranze ancora piu rigide? Questo perché lo vedo come un sistema più complesso e quindi delicato. In ogni caso, tenendo conto che mr Voutilainen è un indipendente e fa tutto da solo, la bellezza del quadrante e le sue proporzioni sono “da paura”, fantastiche. Grazie.
Ciao Marco, il punto è che lo scappamento diretto essendo profondamente diverso, sia schematicamente sia come funzionamento, non ha nulla in comune con quello svizzero per cui anche le tolleranze sono sono semplicemente diverse tra loro. Lo scappamento a impulso diretto è generalmente ottenibile con una doppia ruota che, se da una parte complica il sistema, dall’altra i primi esemplari – che risalgono a centinaia d’anni fa – furono creati proprio per non richiedere oli lubrificanti quindi, a parte il conseguimento di una maggiore precisione se visti in un contesto di forza costante, se vogliamo sono da sempre stati anche più affidabili di altri sistemi convenzionali, per quanto molti di loro non sarebbero mai potuti essere montati in un orologio da polso. Per altri chiarimenti sullo scappamento a impulso diretto ti consiglio – come già citato in qs articolo – di leggere bene quello che tratta del Chronomètre Optimum.
Invece sulle finiture, come esattamente Kari riesca a farle in maniera così.. “senza parole”.. è un segreto! 😮 Grazie a te!
Grazie mille contaminuti, come sempre gentile e chiarificatore. Leggerò e approfondirò.