Ti presento Ari “il figlio” di Eva Leube…

Da piccola Eva sognava di imparare un mestiere artigianale, diventa apprendista poi diplomata orologiaio, dopo aver lavorato al fianco di Thomas Prescher apre il suo atelier

di Massimo Scalese 3 MIN LETTURA

 

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Eva Leube è un’altra delle persone che non avrei dovuto mancare a Baselworld 2011, nonostante ogni anno che passa ci sia la scusa che la lista dei personaggi da dover contattare aumenti. Di conseguenza mi sono perso anche Ari, non il figlio dell’età di quattro anni di Eva, il suo primo segnatempo che ha voluto chiamare con lo stesso nome!

Eva Leube - Ari - © Eva Leube Watchmaking

Dietro ogni “indipendente” c’è una vita, un’arte e un percorso unico da scoprire. Eva Leube nacque a Berlino e, sin da bambina, aveva l’idea fissa di imparare un mestiere. Sua madre le raccontò che quando era piccola visitava spesso un orologiaio, a Eva piacque moltissimo quest’idea: all’età di 16 anni iniziò il suo apprendistato e a 23 conseguì il diploma di orologiaio a Hildesheim, sempre in Germania.

Da qui in avanti sono stati gli orologi stessi a portare Eva a spasso per il mondo: dalla Germania alla Svizzera, dal Sudafrica agli Stati Uniti fino in Australia dove ora dal 2007 risiede.

Eva Leube ha lavorato per un lungo periodo per Rolex, per la quale ha organizzato parecchi centri di assistenza, ma l’occasione per stimolare la sua creatività arriva alla fine del 2004. Dopo un’esperienza alla Ulysse Nardin – dal 2005 al 2007 collabora al fianco dell’orologiaio indipendente Thomas Prescher che – come Eva stessa dice – ha condiviso con lei in quel periodo tutta la sua profonda conoscenza orologiera, svelandole tra l’altro i concetti rivoluzionari che sono oggi l’anima dei complicatissimi tourbillon multi – assi come il Triple Axis Tourbillon.

Ari, il segnatempo interamente costruito nell’atelier Eva Leube Watchmaking aperto di ritorno dalla Svizzera, è puro talento che si avvinghia al polso come a sembrare di non volerlo abbandonare mai. Nonostante s’ispiri ai Gruen Curvex e ai Bulova degli anni ’40. Ari è però un segnatempo caratterizzato da standard artigianali più elevati, tipici dell’Alta Orologeria.

La sua forma marcatamente curva lascia subito intuire che anche il movimento meccanico segua detto profilo: per l’esattezza la platina è arcata e le ruote sono disposte una in linea all’altra. Le dimensioni della cassa sono “slim fit” per rubare un termine di attualità nella moda. Misura: 53,4 mm di lunghezza x 21,6 mm di larghezza e 8,45 mm di spessore.

Il progetto del Calibro di Ari è basato su un vecchio movimento da tasca, un Record 302, sebbene Eva precisi che i pochissimi elementi originali siano stati anch’essi drasticamente modificati.
Difatti è proprio l’arcuatura, la “complicazione” di quest’orologio; prova ne è che se si prendono le ruote di un qualsiasi movimento meccanico – sviluppato in piano – e le si fanno lavorare con un angolazione accentuata, gireranno a vuoto senza poter assolvere ad alcuna funzione.

Un’altra grande sfida che Eva ha dovuto affrontare è che tutti gli elementi dell’orologio, dalla cassa alle platine, ai ponti etc. sono stati per forza ricavati partendo dal pieno e lavorati per diverse tornate.
Un conto, dico io, è curvare leggermente una cassa e poi disporvi in piano un movimento magari molto sottile; un altro è abbandonare completamente una prospettiva progettuale lineare, sia esteticamente sia meccanicamente.

Forse per potersi fregiare del nome Ari – come suo figlio – i dettagli costruttivi dovevano essere più preziosi possibili. La cassa può essere a scelta in platino 950 oppure in oro bianco 18 k abbinate con corone di cariche e fibbie ad ardiglione degli stessi metalli. I quadranti possono essere del colore scelto dal cliente così come i chatons in oro. E’ l’antico linguaggio dell’artigiano orologiaio che oggi continua a vivere – specialmente nei panni dell’orologeria indipendente…

Ari è costruito in Australia a Mainly nel Nuovo Galles del Sud a pochi passi dal mare dalle mani di Eva esclusi il cristallo in zaffiro di fabbricazione Svizzera, il cinturino in cuoio manufatto in Germania e le incisioni opera del maestro di Sidney – John W. Thompson.

Fantastico. Osservando la personalità di questo progetto non è difficile credere che per Eva Leube varrà l’entrata a far parte della riservata casta degli orologiai indipendenti AHCI.

Visita il sito Eva Leube Watchmaking.

contaminuti

 

Commenti

  1. Bellissimo, credo che Cartier farebbe carte false per avere un orologio così nella sua collezione, con tutto il rispetto per Cartier. Il paragone l’ho fatto per dire quanto valido sia questo progetto dal mio punto di vista e credo non solo dal mio

    1. E anche originalissimo! Progettare e costruire un orologio con movimento in verticale e addirittura curvo comporta – credo – delle problematiche assurde, non tanto nella prima fase, ma per passare alla realtà! Tra le righe della grande quantità di materiale che Eva Leube mi ha inoltrato, ho apprezzato anche il lato “antico” del mestiere di un Thomas Prescher che con tranquillità condivide la sua arte! Comunque, mi ripeto, per me Ari è un segnatempo eccezionale, una vera opera d’arte! Grazie, condivido al 100% con Cartier non potevi fare un accostamento migliore… Speriamo che Eva lo abbia brevettato in qualche modo… Le cose belle è giusto che vengano pagate!

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