Baselworld 2013 si è concluso da due giorni, ma per me la Svizzera – quella ovviamente che pulsa di molle lancette e ingranaggi (pochi se riferiti a… ma non voglio anticipare nulla) si è conclusa ieri 4 maggio. I numeri ufficiali del Salone mondiale dell’orologeria e della gioielleria riportano negli otto giorni della durata dell’evento 122.000 visitatori, ossia il 17% in più rispetto all’anno scorso, 3.610 giornalisti accreditati – cui sono compresi anche i blogger come il sottoscritto.
Solo a vederla con i tuoi occhi la nuova e imponente infrastruttura di Baselworld 2013 dà l’idea di essere in grado di accogliere numeri ben più alti. Il segnale positivo è che già in questa prima edizione – dopo l’ampliamento gli spazi enormi a disposizione apparivano ben popolati, scongiurando l’imbarazzo che creano le grandi superfici quando semi-deserte. Per quanto i miei appuntamenti, compreso qualche giro a curiosare qua e là (pochi per la verità), non abbiano coperto che una parte dei tantissimi stand presenti, anche l’occhio non faceva che confermare i numeri – nonostante devo confessare che personalmente la massa di visitatori l’ho vista concentrata più che altro proprio nell’enorme Hall 1.0.
Sensazioni? Senza alcun riferimento a parametri di casa nostra l’impressione è che l’orologeria – in generale – abbia (ancora una volta) tenuto molto bene la posizione, ma che sotto sotto siano in atto importanti cambiamenti. Però è bene subito dire che, dai grandi gruppi orologieri a quelli di nicchia, passando per gli orologiai indipendenti, nulla appariva sotto tono rispetto alle passate edizioni, anzi proprio gli artigiani AHCI – cui ho dedicato un intero pomeriggio – erano raggianti per il loro nuovo stand, messo in una posizione che a detta loro ha permesso di moltiplicare le visite rispetto gli anni scorsi.
Fare un resoconto di Baselworld 2013 citando in un solo articolo anche una decina tra le novità più interessanti non avrebbe molto senso per quanto viste, fotografate e provate di persona. Più che una sensazione l’evidenza è stata che i grandi marchi (anche in termini di dimensioni), quando presi in esame come singolo brand e non come gruppi orologieri, abbiano scelto di rifinire le collezioni esistenti senza presentare novità rivoluzionarie.
Nel settore tutto si sta indubbiamente assestando e nel contempo prendendo altre forme. Gli orologi di lusso, e “la o le” nicchie, sono sempre loro alla fine a far quadrare i conti, sia per chi perde posizioni con altri marchi o in altri segmenti del suo business sia per chi non ha altre scelte che proporsi in tal modalità sul mercato, ma tutti incominciano a pensare (meglio.. qualcuno ci pensa già da tempo) a un “backup” ai soliti ricchi che negli ultimi anni hanno fatto quadrare e bene i conti; a beneficiarne potrebbe essere proprio l’utente finale: orologi che tornano a essere disponibili anche in misure più umane, per lo meno per noi europei, rapporti prezzi/qualità che migliorano, nuovi micro-segmenti, servizi.
Come nelle precedenti edizioni la mia Baselworld 2013 si è consumata nella seconda metà della fiera: personalmente non sono mai stato molto attratto dai party di lancio dei prodotti che solitamente avvengono all’inizio. Preferisco piuttosto organizzare le mie visite nei giorni feriali quando anche chi si deve fare l’intera fiera sarà si stanco, ma sentirà anche meno il fiato sul collo di tutti gli altri operatori del settore. In tre giorni ho fiorato la quarantina di visite programmate – non contando quelle a sorpresa – per un bottino di 1.218 elementi media tra foto e video – ripresi “live” (non da vetrine), oltre a un paio di appuntamenti post Baselworld che non vedo l’ora di raccontarvi.
Lo show dedicato a informare tutti gli Amici di Orologi di Classe sulle novità dell’evento orologiero più importante dell’anno… incomincia adesso!
contaminuti
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