1952. Marina francese. Occorreva un orologio che potesse sopportare pressioni considerevoli, fosse versatile, resistente e con una eccellente leggibilità del quadrante; tali le caratteristiche per poter essere indossato dal nuovo reparto “Nageurs de Combat” (Nuotatori da Combattimento).
1953. Blancpain risponde con il Fifty Fathoms (1 fathom circa 1.8 metri, l’equivalente delle nostre ‘braccia’), con un’impermeabilità fino a quasi 100 metri, lunetta girevole unidirezionale ed indici al trizio per una perfetta visibilità dove la luce stenta ad arrivare.
Così inizia la storia di questo splendido orologio portato alla ribalta da Jaques Cousteau che lo indossò in alcuni dei suoi meravigliosi documentari sul mondo degli abissi dimostrando che non si trattava solo di un orpello da scena bensì di un vero e proprio “attrezzo da lavoro” affidabile e sicuro.
Evolversi fa parte della legge naturale delle cose e il Fifty Fathoms non fa eccezione e si presenta a noi in una veste sorprendente portando a 300 m la sua curiosità ed indossando un elegante abito in oro rosso che racchiude un tourbillion volante ed un indice di riserva di carica (8 giorni!), il tutto mosso dal movimento meccanico automatico Blancpain 25A.
Non so se riuscirei ad essere tanto pazzo da portarmelo a caccia di vongole, però è rassicurante sapere che per lui sarebbe una passeggiata…
robert