Come Le Persone Leggono L’Ora, e gli Orologi Misurano il Tempo

Un recente studio ha mostrato che la maggior parte delle persone legge l'ora nel modo tradizionale, su un orologio da polso. Ma gli orologi misurano il tempo in modi completamente diversi tra loro.

di Davide Colombo 4 MIN LETTURA

 

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Come Le Persone Leggono L'Ora, e Come gli Orologi Misurano il Tempo, orologi Nomos Glashütte
orologio meccanico automatico Nomos Glaghütte Ahoi Atlantico

Un sondaggio condotto a luglio 2022 da Innofact per conto di Verivox, su 1.184 persone – un numero rappresentativo della popolazione in termini di età, genere e stato federale – ha mostrato che il 38 percento dei tedeschi quando vuole sapere che ore sono guarda lo schermo del proprio smartphone. Un altro 9 percento usa gli orologi che ha attorno a sé: a casa, in una stazione, in auto o al lavoro, ma almeno il 52 percento guarda l’orologio che ha al polso.

Come viene misurato il tempo

Come viene effettivamente misurato il tempo? Come fanno secondi, minuti e ore a finire dentro a un orologio? Come fanno a starci negli orologi a carica manuale o automatica, negli orologi al quarzo, negli smartwatch e negli smartphone?

Movimento meccanico Nomos Glashütte
Il calibro di un buon orologio meccanico è composto da molte piccole parti, alcune perfino minuscole, ciascuna delle quali è prodotta con la massima precisione, a volte nell’ordine dei micron. Qui è raffigurato il calibro automatico proprietario DUW 3001 di NOMOS Glashütte.

Gli orologi meccanici sono la quintessenza della tradizione orologiaia, della maestria costruttiva, della cultura e del prestigio. Sono anche di grande valore e di solito durano a lungo nel tempo.

Questi orologi hanno movimenti che sono a carica manuale o automatica. In entrambi i casi, la loro riserva di energia è meccanica, ossia generata da una molla.

Gli orologi meccanici vengono caricati da un rotore. Il movimento del polso lo fa oscillare, caricando la molla. Gli orologi a carica manuale, invece, si caricano ruotando la corona. La molla è poi in grado di rilasciare l’energia immagazzinata per ore, o perfino per giorni, continuando a far ticchettare il movimento.

Gli orologi al quarzo hanno movimenti alimentati a batteria. Gli smartwatch invece sono dispositivi puramente elettronici, solitamente collegati a uno smartphone. Spesso la loro funzione primaria non è neppure quella di mostrare l’ora, quanto piuttosto di monitorare i dati corporei. Anche questi orologi hanno batterie che immagazzinano energia, e che devono per lo più essere caricate tramite una presa elettrica.

Come si raggiunge la precisione

Se i secondi hanno sempre la stessa durata e se gli orologi non vanno né troppo lenti né troppo veloci, è merito di un meccanismo che scandisce il tempo oscillando a intervalli regolari, e che è quindi responsabile del ticchettio.

In un movimento al quarzo, il tempo è scandito da un cristallo di questo minerale, che quando viene sottoposto a tensione oscilla ad alta frequenza e in modo molto regolare, come un diapason, ma più piccolo e più silenzioso. Ma da dove viene l’energia? Un orologio al quarzo richiede una batteria.

Nei movimenti meccanici non ci sono né quarzi né batterie. Il tempo è scandito da uno scappamento, composto da una molla, dalla ruota ad ancora, dall’ancora e soprattutto dal bilanciere: una piccola ruota che oscilla avanti e indietro in modo regolare.

Nomos scappamento Swing System
L’oscillazione che fa ticchettare l’orologio: lo Swing-System Nomos è per il segnatempo meccanico ciò che un quarzo è per un orologio a batteria. Questo meccanismo, realizzato in-house, scandisce il tempo, assicurando che l’orologio suddivida precisamente il tempo in ore, minuti e secondi.

Nel mondo, sono molte poche le case orologiere che producono da sole questi scappamenti: alla Nomos Glashütte, ad esempio, la manifattura che realizza il maggior numero di orologi meccanici in Germania, gli orologiai assemblano uno scappamento speciale chiamato Swing-System Nomos, sviluppato e prodotto in-house.

Cos’altro possono fare gli orologi da polso

Anche se la maggior parte delle persone continua a consultare un orologio tradizionale per conoscere l’ora, ci sono più smartphone che orologi in circolazione.

manifattura Nomos Glashütte
Nessuno smartwatch o orologio al quarzo: circa 200 persone lavorano a Nomos Glashütte come ingegneri, designer, costruttori di utensili e, naturalmente, orologiai. Realizzano orologi meccanici, sia a carica manuale che automatici, nel rispetto di una tradizione orologiaia che dura da oltre 175 anni.

Dopo tutto, quasi chiunque possiede almeno uno smartphone, compreso chi indossa un orologio da polso. E stando a un’altra delle conclusioni dello studio, la probabilità che una persona indossi un orologio non è collegata all’età, ma aumenta con il reddito e con il livello di istruzione. Jens-Uwe Theumer, vicepresidente delle analisi di mercato di Verivox spiega: “Gli orologi da polso non sono solo strumenti per misurare il tempo, ma anche degli status symbol”.

Articolo realizzato in collaborazione con Nomos Glashütte.

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