Daniel Roth: Storia Di Un Genio – Terza Parte

Terza parte. La prima produzione durerà 6 anni, in piena autonomia. Tuttavia per ragioni poco chiare, ma legate ad aspetti economici, Daniel Roth cede la parte di maggioranza del suo brand al gruppo The Hour Glass, che poi nel 2000 cederà tutte le quote, comprese quelle del maestro al Gruppo Bulgari.

di Denny Grigolo 7 MIN LETTURA

 

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La prima produzione, in piena autonomia, dura dal 1988 al 1994. Sei anni in cui vedono la luce capolavori assoluti nel rispetto della rigorosa tradizione con un innovazione stilistica importante, ancora oggi riconoscibile. La sfida lanciata è vinta dal punto di vista creativo e produttivo, tuttavia, per ragioni ancora oggi poco chiare ma collegate all’aspetto economico-bancario, Daniel Roth trova un accordo con il gruppo The Hour Glass che ne rileva la quota di maggioranza.

Indice

The Hour Glass (THG)

La nuova proprietà, con l’intento di aumentare il fatturato decide (detenendo la quota di maggioranza) di cambiare strategia: attaccare il mercato con segnatempo più accessibili economicamente, strizzando l’occhio alle tipologie più sportive, utilizzando materiali e lavorazioni meno nobili per abbattere i costi.

Le casse in oro o platino lasciano il posto a casse in acciaio, i quadranti sempre in oro a più livelli lavorati al tornio vengono sostituiti da quadranti stampati e di colori accesi e vispi, i numeri romani lasciano posto ai numeri arabi, le lancette azzurrate alla fiamma vengono verniciate e triziate, in alcuni casi le dimensioni aumentano, nuovi bracciali integrati appaiono per la prima volta.

Tuttavia, il risultato finale è piuttosto scarso e deludente sotto ogni punto di vista, una involuzione incredibile sia per linee che per lavorazioni. Il mercato infatti non risponde positivamente trovandosi davanti spesso e volentieri segnatempo stravolti ed ibridi, nati con un concetto ed evoluti goffamente , privi di una vera identità.

La nuova ricetta, solo teoricamente più aggressiva nei confronti del mercato è fallimentare, THG nel 2000 dichiarerà fallimento e lascierà tutto in mano ad un noto e grande marchio.

Referenze riconducibili alla prima serie

Nei meandri di produzione THG, tra discutibili quadranti e lavorazioni più semplici, si insinua ancora il genio di Roth che, ad ogni occasione possibile nonostante sia praticamente emarginato dalla società, tira fuori dal cilindro alcuni modelli degni di nota e riconducibili pienamente alla sua primissima produzione.
Nei listini rimangono comunque per qualche anno alcune referenze della prima serie.

Daniel Roth C207 e C257

Entrambe le referenze si riferiscono al concetto iniziale del Maestro, infatti incarnano perfettamente le sembianze della prima serie.

La ref. C207 ha una cassa in oro 18kt (giallo,bianco,rosa) di 35mm x 38mm ed uno spessore di 8mm. Incassa un movimento automatico di origine Lemania rifinito accuratamente. Il quadrante in oro massiccio di colore grigio è lavorato a lignè con le cornici in argento satinato intarsiate nello stesso, è presente la secondina. I numeri sono romani e le lancette con la classica forma a freccia sono bluite alla fiamma.

La ref. C257 presenta le medesime caratteristiche, la differenza è nella misura che passa a 34,5mm x 31mm ed uno spessore di 7,2mm .
In riferimento a quest’ultima referenza esiste un esiguo numero di esemplari prodotti nel 1995 aventi un movimento JLC a carica manuale splendidamente rifinito.

Daniel Roth C257
C257

Daniel Roth C117

Come già detto, agli inizi degli anni ’90 viene presentato il prototipo del calendario perpetuo con aggiornamento istantaneo che però vede la luce solo nel 1995 in versione aggiornamento semi-istantaneo.

Successivamente viene presentata la versione scheletrata con le lancette al posto dei dischi per l’aggiornamento del giorno della settimana e del mese, questo fa si che il progetto si compie e raggiunge l’obbiettivo prefissato. Negli anni a seguire esce (cambiando la base tempo) definitivamente la versione così come era concepita ovvero con l’aggiornamento istantaneo del calendario legato ai dischi per le preposte indicazioni.

Daniel Roth C317 Papillon

La referenza C317 è considerata dai collezzionisti, a ragion veduta, l’ultima vera opera creata dal Maestro di Le Sentier con il marchio che porta il suo nome. Esce nel 1998 per commemorare i 10 anni di attività in versione limitata a 250 esemplari (110 oro bianco,110 oro rosa,30 platino) un vero capolavoro tecnico legato ai dettami della prima serie.

La tipologia è a salterello ed offre la lettura digitale delle ore (da 1 a 12 senza distinzione giorno/notte) tramite una finestra di dimensioni generose mentre la lettura dei minuti (retrograda) avviene seguendo la scala 0-60 indicata da una lancetta (quasi totalmente coperta dalla secondina), i secondi si trovano al centro con affissione circolare classica.
Già al primo sguardo si intuisce la complessità meccanica per aver una lettura così sofisticata in un segnatempo di stampo classico.

Daniel Roth Papillon
Daniel Roth Papillon

La cassa iconica a doppia elisse è di 35mm x 38mm con uno spessore di 9,8mm, la base tempo utilizzata e rifinita è un GP3000 a carica automatica.Il quadrante è in argento/rutenio (Daniel Roth è stato uno dei pionieri nell’utilizzo del rutenio) finemente decorato con due diversi tipi di guillochè. Le varie cornici sono in argento satinato ribordate splendidamente dalla godronatura, i numeri sono arabi sia nell’affissione delle ore che in quella dei minuti. Le lancette sono bluite alla fiamma.

Gruppo Bulgari

A cavallo dell’anno ’94 e ’95 il gruppo THG acquista le quote di maggioranza della Daniel Roth con l’idea di rilanciare nel mercato un prodotto completamente stravolto dall’idea iniziale, rendendolo più accessibile e sportivamente ammiccante, proponendo nella maggior parte dei casi segnatempo forzati e concepiti senza una vera e propria identità. La formula è confusionaria ed il mercato non risponde positivamente, il gruppo THG è costretto a vendere il marchio dichiarando fallimento.

Il gruppo che acquista la Daniel Roth è Bulgari (acquisirà anche il marchio Gerald Genta) che però nella trattativa impone la vendita di tutte le quote associative, comprese quelle del Maestro.

Daniel Roth si ritrova così completamente escluso dall’azienda creata da lui stesso, è il 2000 ed il panorama orologiero è in piena mutazione, grandi gruppi acquistano ed accorpano piccole e storiche realtà stravolgendo le logiche di produzione e mercato viste fino ad allora.

La filosofia Bulgari

A differenza del gruppo THG la nuova proprietà decide di dare un nuovo impulso al marchio appena acquisito. Sono molti i segnatempo prodotti ed alcuni, pur non seguendo i principi fondanti, sono degni di nota.
Ripetizione minuti, tourbillon, calendario perpetuo e gran data sono solo alcune delle complicazioni che il gruppo dedica ai segnatempo Daniel Roth. La cassa aumenta nelle dimensioni e viene leggermente modificata nei piccoli dettagli (come la corona di carica che viene parzialmente incastonata nella carrure). I quadranti vedono novità importanti come gli smalti (ad esempio nel modello Athis III) e lavorazioni di primordine (si passa dal tornio rose alle macchine a controllo numerico) con diversi tipi di guillochè, le scheletrature sono di buon livello ed i materiali usati in alcuni casi ritornano ad esser nobili.

Daniel Roth Athis III
Athis III

Il movimento principale utilizzato (avendo ottime caratteristiche di affidabilità e possibilità d’ospitare moduli aggiuntivi per le complicazioni) è il GP3000 a carica automatica, tuttavia vengono utilizzati movimenti (forniti da terzisti) estremamente complicati ed ottimamente rifiniti per alcuni modelli.

Referenza 307 ripetizione minuti

Rispetto alla prima ripetizione minuti creata dal Maestro, questa referenza differisce per dimensioni e spessore (39mm x 36mm ed uno spessore di 7,5mm), la cassa è in oro (rosa,bianco) o platino, inoltre è presente la secondina. Il quadrante è in oro con finitura rutenio lavorato con due tramature di guillochè. Il movimento che anima il tutto è il Calibro 13000 Gèrald Genta.

Referenza 197 tourbillon

Anche il tourbillon cambia aspetto, la cassa in oro (rosa,bianco) aumenta a 43mm x 40mm ed uno spessore di 12,9mm, introducendo la possibilità di aprirsi dal lato fondello per mostrare il secondo quadrante con data e riserva di carica.

Il movimento utilizzato è Lemania ottimamente rifinito, il quadrante presenta una lavorazione a clous de Paris piuttosto grossolana rispetto ai modelli della prima serie ed è in oro massiccio con finitura argentè.

Cambiano forma anche le cornici a ridosso del tourbillon (sempre in argento satinato) che a sua volta cambia la forma del ponte che lo sostiene. Il decoupè non è più completamente satinato ma è rifinito a cotes de Geneve. Le lancette sono azzurrate alla fiamma.

Referenza 208 datomax

Questa referenza viene presentata poco dopo l’acquisizione da parte del gruppo Bulgari ai danni del gruppo di Singapore THG. Segnatempo assolutamente gradevole con cassa in oro 18kt (giallo,rosa,bianco) dalle dimensione di 35mm x 38 mm ed uno spessore di 8,6mm. Incassa un movimento GP 3100 opportunamente rifinito e decorato.

Il quadrante è in oro massiccio argentè con lavorazione lignè o clous de Paris. Le cornici in argento satinato ospitano numeri romani di dimensioni generose. La complicazione di questa referenza è data dalla gran data composta da due dischi in vetro zaffiro. Le sfere sono bluite alla fiamma.

Referenza 310.Z.60.110.CB.BD ‘Il giocatore Veneziano’

Daniel Roth
da “I Bari” del Caravaggio – Il giocatore veneziano

‘Il giocatore Veneziano’ è uno degli esempi più lampanti della filosofia Bulgari, nonostante il concetto iniziale del Maestro sia completamente abbandonato, l’esclusività unita alla complessità di realizzazione rende questo segnatempo un notevole esempio di cosa sia in grado di fare la nuova proprietà.

Daniel Roth Giocatore Veneziano
Giocatore Veneziano

Dopo 3 anni di studi, avvalendosi dei servigi prestati da Francois Junod nasce un raffinatissimo automa da polso con in più la complicazione della ripetizione minuti. La cassa in oro bianco è di 46mm x 43mm, incassa il movimento denominato DR7300, il

quadrante è uno smalto fatto a mano perciò ogni pezzo è unico, ritrae la tela ‘I Bari’ di Caravaggio.

Azionando la ripetizione (può suonare in modo dipendente o indipendente dall’azionamento dell’ automa in base alla scelta soggettiva di chi aziona il tutto) l’automa scopre il risultato del banco alzando le braccia,mostrando così ogni volta un risultato diverso. Le lancette sono bluite e dalla solita forma a freccia utilizzata da Daniel Roth fin dalla prima serie.

Curiosità

  • Dopo l’acquisizione delle quote di maggioranza da parte del gruppo THG viene introdotto in alcune referenze il calibro Zenith El Primero p400
  • Dal 1995 la scatola del corredo passa dalla forma rettangolare alla forma doppia elisse riprendendo il disegno della cassa
  • Dopo l’acquisizione del gruppo Bulgari ai danni del gruppo THG, Daniel Roth non potrà più utilizzare il proprio nome per firmare alcun segnatempo

A breve la quarta e ultima parte.

 

Una risposta

  1. complimenti per gli articoli su Daniel Roth .Le prime serie furono proposte in anteprima mondiale dalle sorelle Pisa e da Fabio Bertini,in quegli anni gli italiani erano ancora il punto di riferimento delle tendenze del mercato e la cultura orologiera era l’aspetto preponderante per produrre un nuovo orologio.
    Il disastro combinato da hour glass con i Daniel roth è solo uno dei numerosi esempi della “cinesizzazione “del mercato, operatori con i soldi, ma privi della vera cultura del lusso.
    Ci aspettiamo altre storie di marchi “cometa”, complimenti cf

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