
Quando si tratta di misurare il tempo con esattezza e nel rispetto della natura, sembrerà strano ma bisogna ancora affidarsi al nostro caro, vecchio, e da molti ritenuto superato orologio meccanico.
Ma quale? Ad uno speciale.
Un orologio con equazione del tempo è in grado di mostrare la differenza tra l’ora civile, il tempo convenzionale in cui si è stabilito che ogni giorno dura 24 ore, e il tempo solare, quello reale che causa l’orbita ellittica della Terra intorno al Sole varia nell’anno sempre di alcuni secondi al giorno.
Praticità e limiti dell’ora civile
Per comodità è stato deciso che ciascuno dei 365 giorni dell’anno duri sempre 24 ore, e che il minuto che scocca dopo questo intervallo serva sempre a marcare un nuovo giorno. Tutto ciò appartiene al cosiddetto tempo civile o convenzionale.
In realtà un giorno è l’intervallo di tempo che trascorre tra due passaggi consecutivi del Sole sull’orizzonte, e come ben sai per la traiettoria ellittica che il pianeta traccia intorno alla stella, e per l’inclinazione del suo asse di 23 gradi rispetto all’orbita, questo periodo corrisponde a esattamente 24 ore solo 4 volte l’anno: il 15 aprile, il 13 giugno, il 1° settembre e il 25 dicembre.
La misura del giorno secondo il tempo solare
Il concetto di equazione del tempo è abbastanza semplice: significa rilevare il tempo solare, cioè l’intervallo cui mi riferivo sopra. Le differenze rispetto a quanto segnato da qualsiasi strumento chiamato orologio sono ben note e non trascurabili: esse vanno da -16 a +16 secondi al giorno che nel corso di un anno diventano per la precisione -16 minuti e 23 secondi e +16 minuti e 22 secondi al giorno a seconda del momento in cui ci troviamo.
Affascinante complicazione astronomica da oltre duecento anni l’equazione del tempo viene calcolata con disinvoltura sempre dai nostri amati orologi meccanici e, proprio per il numero di componenti coinvolti e per la loro sofisticazione, è arrivata al polso solo in tempi relativamente recenti. Una ulteriore evoluzione è rappresentata dall”equazione del tempo marciante che confronta ora legale con ora solare.
Oltre ai quattro giorni dell’anno in cui tempo solare e tempo legale coincidono vi sono dei giorni che segnano le cuspidi in positivo o in negativo. Il 12 febbraio ad esempio è il giorno in cui il giorno solare è lungo oltre 14 minuti rispetto a quello civile.
Queste date, però, non sono fisse, ma possono variare leggermente di anno in anno. Le variazioni sono minime, si parla di qualche secondo e non di più. Ecco perché chi costruisce meridiane non si pone il problema della validità negli anni dell’equazione del tempo che traccia sul muro. (da L’Equazione del tempo di Claudio Elidoro)
Infatti l’equazione del tempo marciante brevettata nel 1999 da Patek Philippe essendo collegata a un calendario perpetuo non richiede di aprire l’orologio per modificare la camma anno per anno.
Dalla teoria alla pratica
Il Royal Oak Equazione del Tempo di Audemars Piguet rappresenta a mio avviso una tra le interpretazioni più straordinarie di questa rara complicazione.
La Maison di Le Brassus ha affrontato il calcolo del tempo reale in maniera classica, restituendo cioè il valore di differenza giornaliero tra le due unità di misura temporali, ma aggiungendo anche importanti informazioni.
Una sottile lancetta centrale marca sul rehaut del quadrante a Grand Tapisserie la differenza da -15 a +15 minuti dell’ora solare rispetto all’ora civile. Inoltre, su un valore di longitudine fornito da colui che ne diventerà presto il fortunato possessore, questo Royal Oak è in grado di fornire anche l’ora esatta del mezzogiorno solare, i tempi di alba e tramonto come se si avesse sempre allacciati al polso una meridiana, e che funziona persino quando il Sole è tramontato o è coperto dalle nuvole!
Tutto questo è possibile perché gli orologiai della manifattura tarano camme, ruotismi e tutti gli elementi che nel Calibro 2120/2808 Audemars Piguet sono coinvolti nel calcolo delle indicazioni astronomiche a un preciso punto sulla Terra.
Completano questo capolavoro le altrettante poetiche indicazioni delle fasi lunari e un calendario perpetuo, complicazione che in un orologio con equazione del tempo non può mancare visto che per iniziare a fare i suoi calcoli deve riconoscere l’esatta lunghezza di ciascun mese dell’anno. A proposito di questo Royal Oak leggi un articolo in profondità che scrissi nel 2010.
Che sia da tavolo, da tasca o da polso, un orologio indica questa funzione sempre come un valore in più o in meno, ma al salone di Baselworld 2004 Blancpain cambiò le carte in tavola. La Maison presentò il primo orologio da polso al mondo che grazie a un’apposita lancetta supplementare a serpentina azzurrata era in grado di marcare anche l’effettivo tempo solare e in tempo reale.
A differenza del precedente l’orologio Equation du Temps Marchante o equazione del tempo marciante non possiede indicazioni astrali supplementari ma si concentra maggiormente a risolvere la sola equazione del tempo, e la mostra come nessun altro.
A un primo sguardo l’orologio appartenente alla collezione Villeret non sembra avere nulla di così particolare; anzi, osservando il tipico quadrante smaltato grand feu ciò che più salta agli occhi sono le indicazioni del calendario perpetuo (le fasi lunari a ore 11 sono marcate in modo assai discreto).
Il Calibro di manifattura nasconde al suo interno una camma ellissoidale che ricama la forma dell’analemma, ovvero la curva a forma di otto che descrive la posizione del Sole nei diversi giorni dell’anno e alla stessa ora. Come la stella tale camma compie una rotazione completa in un anno: il meccanismo permette a questo Blancpain di calcolare l’equazione del tempo così come fanno da sempre tutti gli orologi meccanici. Ora arriva la parte tosta.
La camma elissoidale deve pilotare sia l’indicazione +/- sul quadrante a ore 1 sia la lancetta dei minuti solari: per ottenere ciò l’unica era assemblare alla sua estremità un differenziale cui micro satelliti si possono muovere sia in avanti sia indietro senza interferire sul treno del tempo, quindi con la lancetta dei minuti convenzionali. Ecco svelata l’equazione del tempo marciante che conferma in tempo reale e con chiarezza le variazioni rispetto all’ora convenzionale.
Conclusioni
Siamo in piena zona rossa: la complicazione meccanica di questi segnatempo tocca livelli di guardia tanto che una tra le firme più virtuose dell’Alta Orologeria come il calendario perpetuo, presente per lo più di serie se si vuole calcolare con praticità l’equazione del tempo marciante, sembra quasi una sciocchezza.
Ultimi e futuri sviluppi futuri a parte, questo clima ci riporta indietro nei secoli ai tempi quando l’orologio meccanico era come oggi è un sistema operativo per un computer e le sue complicazioni programmi sviluppati al servizio dell’utilizzatore.
Ma l’equazione del tempo è molto di più; essa ha anche un fascino spirituale: quello di raccontare della parte più profonda e immutabile del tempo stesso.
Cari signori il tempo e una realtà che il nostro DNA a già registrato e captaTo e definito della nostra misera esistenza planetaria cari amici sono un dottore di astrofisica questo è in nostro cancro detto tempo ho di quello che ci rimane del tempo che non ne abbiamo piu il nostro tempo verrà confinato nel cimitero cosmico siderale così detto tempo siderale
Grazie per il tuo commento!