Se vuoi spiegare come funziona un calendario perpetuo a ridosso del 29 febbraio, questo è l’unico articolo che puoi scrivere solo una volta ogni 4 anni, poiché tanto è il tempo che deve passare prima che si verifichi un altro anno di 366 giorni. E così ho fatto. La prima volta è stato nel 2020, oggi ho deciso di aggiornarlo con nuove immagini e approfondimenti.
Tra poche ore sarà un giorno speciale ma il tuo orologio non lo sa. Per lui il 29 febbraio è un giorno come un altro, e se alla fine della giornata non imposti il 1 marzo, il suo datario continuerà a segnare 30, 31. Orrore! Non rivolto all’orologio naturalmente, ma a tutti coloro che non regolano mai il datario.
Così come la maggior parte degli orologi non sa che il 29 febbraio capita una volta ogni 4 anni, non conosce neppure la lunghezza dei mesi di aprile, giugno, settembre e novembre, tutte situazioni in cui lo devi aiutare correggendolo manualmente.
Indice Contenuti
ToggleCalendario Completo
Un calendario completo è invece un orologio che possiede una pratica complicazione che mostra giorno della settimana, data, mese e talvolta le fasi lunari. A differenza del calendario perpetuo, che si aggiusta automaticamente, necessita di una regolazione manuale per i mesi con meno di 31 giorni.
Questo significa che deve essere regolato cinque volte l’anno, per assicurarsi che le sue indicazioni rimangano accurate. È una soluzione elegante per chi cerca di avere un quadro completo del tempo, mantenendo allo stesso tempo un certo livello di interazione con il proprio orologio, e soprattutto senza doversi svenare.
Calendario Annuale
Le cose si complicano notevolmente con un calendario annuale che conoscendo la lunghezza di tutti i mesi che sono fissi ha bisogno di essere regolato solo una volta l’anno ossia il 1 di marzo.
Come funziona?
Un calendario annuale è un orologio che è già un bell’esempio di memoria meccanica. I suoi meccanismi sanno riconoscere i mesi di 30 giorni da quelli di 31 perché i ruotismi sono stati programmati per agire in questa sequenza: X Y X Y X Y X X Y X Y X dove “X” sono i mesi da 31 giorni e “Y” i mesi da 30 giorni. Nota che per un calendario annuale tutto fa sempre riferimento solo a due lunghezze (31 e 30) quindi anche il mese di febbraio lui lo considera di 30 giorni.
È curioso come i calendari completi e perpetui vengano realizzati da tempo immemore e da non pochi marchi, mentre il primo calendario annuale da polso della storia – la Ref. 5035 di Patek Philippe – é apparso solo nel 1996.
Come Funziona un Calendario Perpetuo
Il calendario perpetuo rappresenta una delle massime complicazioni orologiere, una vera e propria tesi di laurea per un orologiaio. Il suo movimento, che meccanicamente simula una memoria, segna un sigillo inconfutabile di Alta Orologeria, testimoniando maestria e precisione senza tempo. Avviciniamoci per grado al suo geniale funzionamento.
Il Computo Gregoriano
Prima di affrontare come funziona un calendario perpetuo, ossia un orologio che riesca a riconoscere la lunghezza di tutti i mesi dell’anno compreso il mese di febbraio, e così per 100 anni di fila, ripassiamo la regola secondo cui tutta la sua meravigliosa meccanica è stata programmata.
Il calendario gregoriano è stato introdotto nel 1582, e successivo al calendario giuliano in voga da 1500 anni, recuperò gli errori di quest’ultimo facendo durare quell’anno ben 10 giorni in meno.
Ad esempio l’anno 2000 è stato bisestile ma nel 2100, che sarà la prima eccezione che un orologio con calendario perpetuo incontrerà, la seconda nel 2200, e così via nel 2300, questa complicazione meccanica che pur portandone il nome sfiora solo l’eternità – ma perché segue un calcolo che a sua volta non la raggiunge – dovrà essere aiutata con regolazioni manuali.
Per realizzare nell’immediato la bontà del computo Gregoriano basti pensare che mentre il calendario giuliano accumula un errore di circa un giorno ogni 128 anni, il calendario gregoriano richiede circa 3.030 anni per segnare un errore di un giorno, rendendolo notevolmente più preciso.
Come si comporta un orologio calendario perpetuo?
Prima di tutto è giusto ricordare che il calendario perpetuo fu inventato dall’orologiaio inglese Thomas Mudge nel 1762, che tra l’altro fu sempre lui a firmare altri meccanismi che hanno rappresentato svolte per l’orologeria come lo scappamento ad ancora.
Come funziona?
Per conoscere la lunghezza di tutti i mesi dell’anno incluso quello di febbraio un calendario perpetuo deve compiere un bello sforzo: la sua memoria meccanica deve passare da 365 giorni, che è quella di un calendario completo, a 1.461. Tanti sono i giorni che si contano in 4 anni, i quali costituiscono la durata di un ciclo bisestile compreso quel famoso giorno – il 29 febbraio – che in questo lungo intervallo di tempo viene aggiunto solo una volta.
Perciò la data e tutte le altre funzioni correlate come il giorno e il mese (NB le fasi lunari che in calendario perpetuo sono sempre presenti no perché seguono altri calcoli) si devono tutte affidare alla speciale ruota degli anni bisestili che compie una rivoluzione intera in quattro anni.
Per tre anni essa selezionerà una configurazione di ruote che assegnerà a febbraio sempre una lunghezza di 28 giorni e dopodiché farà saltare la data al 1 marzo. Quando quella ruota raggiungerà l’anno bisestile, riconosciuto il mese di febbraio ordinerà di aggiungere il 29° giorno e alla mezzanotte di saltare al primo giorno del mese successivo.
Ti sembra poco?
Ho voluto spiegare questa complicazione senza entrare in dettagli super tecnici perché credimi degli oltre 200 elementi che di solito la costituiscono nessuno se ne sta con le mani in mano.
Tutto questo si deve integrare in uno spazio di un cerchio (calibro) che in media misura poco più di 30 mm, e insieme a tutto il resto della meccanica.
In questo breve video potrai farti un’idea di come camme, ruote e leve si danno da fare sotto il quadrante.
Il “problema” in un calendario perpetuo è regolarlo, operazione che se non tralasci le fasi lunari non è per nulla immediata, ma per un vero appassionato è anche un’occasione per apprezzare da molto vicino il suo amato.
È in casi come questi che torna particolarmente utile un rotore di carica: quando non lo indossi nel frattempo è lui a tenere tutto sufficientemente “sveglio” per non doverci mettere di nuovo le mani.
In un calendario perpetuo vi sono molti modi di rappresentare data, giorno, mese, anno bisestile: con lancette e quadrantini nella classica raffigurazione a finestrelle, mista, e ne vedremo anche una decisamente atipica.
Esempi di Speciali Calendari Perpetui
Patek Philippe nel 1925 realizzò il primo orologio da polso con calendario perpetuo. Nonostante non si trattava di un calibro previsto per un orologio da polso quel pezzo ha una storia interessante.
Il movimento che riportava il numero 97975 fu incassato nel 1898 in un orologio pendente da donna ma rimase invenduto sinché nel 1925 la Maison decise di montarlo in una cassa da polso che è quella che vedi. L’archivio Patek Philippe riporta che fu finalmente venduto il 13 ottobre 1927.
Già all’epoca quel calendario perpetuo prevedeva lo scatto istantaneo di tutte le indicazioni, caratteristica che diventò in seguito uno dei segni distintivi dei segnatempo con questa complicazione firmati doppia P.
Proseguendo a individuare alcuni tra i calendari perpetui più validi e fantasiosi come si fa a non nominare ochs und junior? Il marchio di un simpatico team di appassionati di Lucerna che ho visitato anni fa di ritorno da Baselworld (ora sono tornati a La Chaux-de-Fonds) fa capo al geniale orologiaio e professore di matematica di origini italiane Ludwig Oechslin noto per il suo incredibile approccio meccanico minimalista.
Se Oechslin ha creato un calendario annuale con appena 3 elementi e un fasi lunari con 5, secondo te poteva non raccogliere la sfida di minimizzare anche un calendario perpetuo?
ochs und junior perpetual calendar ha infatti 9 elementi + 3 modificati.
Chiudiamo con un esempio unico quanto assurdo per la testardaggine tipicamente tedesca di aver voluto a tutti i costi aggiungere a questo calendario una complicazione capace di mischiare le carte, tanto da dover affrontare un vero rebus meccanico.
Parlo del Glashütte Original Grande Cosmopolite Tourbillon del 2012.
Non starò qui a sottolineare che è anche un meraviglioso tourbillon volante, perché ci sono altri segnatempo che ad uno dei più precisi calendari associano altre signore complicazioni come il cronografo e la ripetizione minuti ma nessuno oltre la manifattura tedesca ha mai provato ad attaccarci le ore del mondo con 37 fusi orari e con in più la variante dell’ora standard e legale.
Quando sarà il 29 febbraio se uno tra i pochi fortunati che possiedono un Grande Cosmopolite Tourbillon si divertisse a selezionare tutte le 37 località, comprese quelle con un fuso orario di 30 minuti o 45 minuti, vedrebbe la data, il giorno, il mese, l’anno saltare avanti e indietro ma contemporaneamente anche l’ora verso Est o verso Ovest.
In questo Glashütte Original la memoria di 1.461 giorni deve fare i conti anche con quella delle ore del mondo che cambiando i 37 fusi, per via che qui le ore del mondo tengono in considerazione anche l’ora legale che non scatta mai lo stesso giorno in tutto il pianeta, ci si può attendere ben 97 possibili diverse indicazioni.
Domande Frequenti
1. Cosa c’era prima del calendario gregoriano?
Prima del calendario gregoriano, era in uso il calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C. Questo sistema basava l’anno su 365 giorni con un anno bisestile ogni quattro anni per compensare l’aggiunta di un giorno extra. Tuttavia, a causa di un calcolo leggermente inaccurato della durata dell’anno solare, il calendario giuliano accumulava un errore di circa 11 minuti all’anno, portando a un disallineamento significativo con le stagioni nel corso dei secoli. Per correggere questa discrepanza, il calendario gregoriano fu introdotto da Papa Gregorio XIII nel 1582, con un sistema più accurato di anni bisestili.
2. Come funziona un calendario perpetuo?
Il calendario perpetuo funziona attraverso una serie di ingranaggi e leve che formano un programma meccanico. Questo programma tiene conto delle variazioni del calendario gregoriano, grazie a un meccanismo che sa quanti giorni ci sono in ogni mese e che si aggiusta per gli anni bisestili. Il cuore di questo sistema è un ingranaggio di 48 mesi che completa un giro ogni quattro anni, con una marcatura per il 29 febbraio.
3. Un orologio con calendario perpetuo necessita di regolazioni?
Si, un calendario perpetuo richiede un aggiustamento ma solo quando incontra un anno secolare che non è bisestile, come il 2100, in base alle regole del calendario gregoriano che escludono come bisestili tre anni secolari ogni 400 anni. Se l’orologio rimanesse in funzione, questo avverrebbe il 1° marzo 2100. Al di fuori di questo, potrebbe necessitare di regolazioni solo se si ferma o viene impostato in modo errato.
4. È possibile impostare manualmente un orologio con calendario perpetuo?
Sì, è possibile impostare manualmente un orologio con calendario perpetuo, ma occorre procedere con cautela. È consigliabile riferirsi al manuale di istruzioni specifico dell’orologio, poiché una regolazione impropria – specialmente in alcuni calendari perpetui del passato – potrebbe danneggiare il meccanismo interno.
5. Qual è la differenza tra un calendario annuale e un calendario perpetuo?
Il calendario annuale può distinguere tra mesi da 30 e 31 giorni, ma non tiene conto del mese di febbraio o degli anni bisestili. Ciò significa che necessita di una regolazione manuale una volta all’anno, alla fine di febbraio. Il calendario perpetuo, d’altra parte, gestisce automaticamente queste variazioni, inclusi gli anni bisestili, senza bisogno di regolazioni fino al 2100.
6. Gli orologi con calendario perpetuo sono precisi per gli anni bisestili?
Sì, gli orologi con calendario perpetuo sono progettati per essere precisi anche negli anni bisestili, aggiungendo automaticamente il 29 febbraio al calendario senza alcuna necessità di intervento manuale. Questa precisione si mantiene fino al 2100, quando il calendario gregoriano omette un anno bisestile che normalmente sarebbe previsto.
7. Un orologio con calendario perpetuo può durare per sempre?
Mentre il meccanismo di un orologio con calendario perpetuo è progettato per rimanere accurato per secoli, la durata effettiva dell’orologio dipende dalla manutenzione e dalla cura. Con una manutenzione regolare e attenta, un orologio con calendario perpetuo può effettivamente durare per generazioni, diventando un prezioso pezzo da collezione e un’eredità familiare.
Conclusione
Buon compleanno calendario perpetuo. Dopo centinaia d’anni sei così in forma perché “festeggi” il plus che i tuoi meccanismi danno una sola volta ogni quattro anni? Non credo. In questo momento da qualche parte del mondo c’è un orologiaio di una manifattura, o indipendente, che fa un salto sullo sgabello perché ha messo a punto la sua personale e unica interpretazione del calendario perpetuo, una complicazione che sfiora l’eternità.
E ora la parola va a te per un commento.
Commenti
Ciao Massimo, questo che hai proposto è un bellisimo “giro turistico” tra gli orologi che preferisco: i perpetuali.
Un insieme di ruote, ingranaggi e altre parti meccaniche che sembrano “pensare”.
Il tempo corre veloce e non ricordo con precisione quando fu ma facesti un articolo di un Patek perpetuale che non aveva l’indicazione dell’anno. Averlo in mano oggi domani darebbe la risposta su cosa indica. Come ho già scritto in un altro articolo sul mio radar c’è un perpetuale che “non vedo l’ora” di indossare!!!
Grazie per il commento Riccardo! 🙂 Già, ricordo quell’articolo. Quando “quel giorno” arriverà torna qui a lasciare un altro commento e a farci tutti partecipi della tua gioia…
Buongiorno Massimo
Ormai sono molti anni che ci scriviamo sul sito, giusto?
E come ben sai, il calendario perpetuo è la complicazione che più adoro.
E’ sempre una magia leggere, vedere foto e i video su questa meravigliosa complicazione e sugli infiniti modi che studiano le varie manifatture per rappresentarla.
Grazie
Già! Un vero appassionato come te non può non essere innamorato del calendario perpetuo. Oggi “onorarlo” era un oblligo.