Ma che domande. Se per Ludwig Oechslin un calendario annuale ha 3 elementi uno perpetuo non può averne 9? E uno da muro? Ah ok quello ne ha 12 ma sono di carta e ogni anno cambiano.
Quando c’è di mezzo “il professore” è facile fare confusione. Comunque le cose stanno proprio così: come tutti i calendari perpetui ochs und junior perpetual calendar dovrà essere regolato solo nel 2100 perché, nonostante si tratti di un anno divisibile per quattro, in accordo con il computo Gregoriano esso rappresenta un’eccezione.
Di origini italiane (classe 1952 nato a Gabicce Mare), ma stabilitosi sin da piccolo in quei di Lucerna, laureato in archeologia, storia antica, astronomia, dottore in filosofia, professore di matematica, maestro orologiaio, restauratore di antichi orologi tra cui il nostro complicatissimo orologio Farnese (Città del Vaticano), ex curatore del museo MIH di La Chaux-de-Fonds, e soprattutto uomo visionario, Ludwig Oechslin ci ha abituato a segnatempo che anche con pochissimi pezzi fanno i conti sempre bene.
Miniaturizzare a tali livelli questa complicazione è uno dei tanti, ma tutto meno che scontati, volti dell’alta orologeria meccanica.
ochs und junior perpetual calendar: 9 elementi (+3 modificati)
Ecco l’elenco del meccanismo del calendario perpetuo di ochs und junior. I primi tre con l’asterisco sono i pezzi aggiuntivi elaborati da Oechslin.
- Quadrante*
- Ruota d’arresto delle 12 ore*
- Disco della data*
- Platina principale per l’alloggiamento del meccanismo del calendario perpetuo
- Ruota d’arresto del datario
- Ponte
- Ruota d’arresto del mese
- Ulteriore ponte
- Ruota di collegamento
- Disco del mese
- Ruota d’arreso dei quattro anni
- Dente aggiuntivo
Vuoi vederli assemblare in un video?
Quando non concepito – sin dalla nascita – in un Calibro dedicato (movimento integrato), normalmente un perpetual calendar viene ottenuto con un modulo aggiuntivo che consta di una sua platina studiata per essere assemblata con il movimento base. I motivi di questa scelta sono solitamente legati all’economia di produzione.
Il numero di elementi cui necessita un modulo a calendario perpetuo va da circa una settantina a, per esempio, anche più del doppio come i 182 del Patek Philippe Ref. 5204.
Qui parliamo di 9, o per essere pignoli 9 + 3.
Il movimento base è un Calibro UN-118 di Ulysse Nardin Maison per cui Ludwig Oechslin collabora da tempo.
L’Orologio
Si tratta dell’ennesima esecuzione, anche esternamente, pulita alla “less is more” di ochs und junior.
La cassa che misura 42 mm è in leggerissimo titanio e la scura tonalità del quadrante è rappresentata da una patina ottenuta con antichi metodi artigianali manuali, solitamente utilizzati nel restauro di segnatempo d’epoca.
Le lancette sono in platino, gli indici rodiati con i punti indicatori color arancio.
Prezzo: 20.240 CHF + IVA svizzera del 8%
Di perpetual calendar ne verranno costruiti solo 20 esemplari l’anno. Come dichiara lo stesso piccolo brand, la cassa è realizzata a Hinwil da Peter Cantieni (ex tecnico alla Sauber F1); il treno del tempo, il quadrante, la fibbia e la corona di carica a Alpnach.
Il tutto viene assemblato e regolato a mano da Sandra Flück nell’atelier di Lucerna. Più 100% Swiss Made di così è impossibile.
Due sono gli altri aspetti che fanno un orologio ochs un junior un’esperienza assai particolare:
- Primo: le possibilità pressoché infinite di personalizzazione
- Secondo: andare a ritirarlo all’ ochsloft che, se ti trovi nelle vicinanze di Lucerna, a prescindere da comprare o meno questo orologio ti consiglio assolutamente di andare a visitare.
Scopri altre curiosità visitando il sito https://www.ochsundjunior.swiss.
Commenti
Complimenti per l’articolo.
Ho visto che di solito usano usano i guanti (penso per non lasciare tracce di sudore sulle componenti interne), come mai nel montaggio di questo orologio non vengono usati?
Grazie per il commento Daniel! Si hai ragione e ne io ne nessun altro credo se ne sia mai accorto… Tuttavia, non posso pensare che il motivo per cui l’orologiaio-donna non avesse i guanti fosse per mostrare le sue mani e invitare a focalizzare sugli esigui e minuscoli pezzi che caratterizza la meccanica di tutti gli ochs und junior. Tuttavia appena ci sarà l’occasione lo farò presente al simpatico Beat Weinmann co-fondatore del brand, che conosco bene e che ho visitato più volte: leggi a questo link un’intervista recensione.
Complimenti per l’occhio e o torma presto a commentare! 😉