Un paio di mesi fa fui invitato per una visita ochs und junior a Lucerna da Beat Weinmann, co-fondatore e matrice di tutte le attività di quel minuscolo ma brillante marchio di orologeria anticonvenzionale – cui opere fanno capo a Ludwig Oechslin – geniale orologiaio e nel contempo abile professore di matematica e archeologo. Insomma: un background comune a qualunque odierno e provetto artigiano del tempo…
ochsloft “the place to be”
Scherzi a parte fissato l’appuntamento per il 2 maggio scorso, ultimo giorno di Baselworld 2013, ero molto curioso ansioso di visitare il loro loft a due passi dal Lago – se è legittimo esserlo nei confronti di orologi minimalisti dentro e fuori che con appena 5 singoli elementi sono ad esempio in grado di fornire le fasi lunari con una precisione che arriva a perdere 1 giorno ogni 3.487 anni. Prima che Beat finisse di mostrarmi il pensiero di Ludwig – “spalmato” in un numero di ingranaggi che a volte si contano in meno delle dita di una mano – pensavo distrattamente tra me e me: “ci sono tanti posti che un appassionato dovrebbe visitare, tanti che non riesce neppure a immaginare; questo è uno!” Se ti capiterà di passare da quelle parti vale davvero la pena andarli a trovare e, credimi, non te ne pentirai!
Varcando la porta di vetro del loft in Zürichstrasse 49 troverai sempre veri entusiasti (siano essi parte del team, o amici-clienti-amici – ti prego guarda la foto del Freak Diavolo Rolf 75 più in basso!) che portano avanti la loro insolita visione come un circolo di appassionati.. A riceverti (ndr. essendo direttore del MIH normalmente Ludwig Oechslin è di base a La Chaux-de-Fonds) troverai molto probabilmente Beat Weinmann o Cail Peace (che si occupa anche di realizzare tutti i support media – foto escluse – del brand), e preparati a gustare un caffè eccezionale, di quelli che così buoni è difficile trovare persino da noi in Italia. In verità anche merito di un oggetto di culto – quale in altri modi non si può certo definire una macchina del caffè della Gaggia del 1966 rossa e cromata…
Intervista a Beat Weinmann
Ecco Beat rispondere a tutte le mie domande.
1) contaminuti | Siete partiti con “more” e ora siete i Re del “less”: dov’è – se esiste – il collegamento tra questi due mondi così diversi?
Beat Weinmann | Tutto inizia dalle esperienze passate di Ludwig Oechslin. Quando tra il 1978 e il 1982 restaurò l’Orologio Farnese nello Stato Vaticano venne a contatto con una filosofia orologiera meccanica completamente diversa che utilizza ingranaggi al posto di leve e ruote. Egli riscontrò che quel grande movimento era realizzato principalmente da ingranaggi e ingranaggi epicicloidali (ndr. nel Selene cui fasi lunari sono ottenute con soli 5 elementi c’è tra essi un ingranaggio epicicloidale).
Questa fondamentale esperienza della sua carriera ha forgiato la sua mentalità. Ogni orologio che Ludwig realizza oggi è basato su ingranaggi e, nonostante ciò suoni strano, il suo obiettivo principale non è la semplicità ma un’alta affidabilità, e questa si ottiene solo semplificando al massimo un meccanismo.
2) cm | Ma l’orologeria meccanica e il mondo che vi ruota intorno lascia intendere che un meccanismo sia più pregevole quando è maggiormente complicato.
BW | L’industria orologiera e del lusso spinge nella direzione che l’handmade sia tra tutti l’elemento più di valore. Questo è il concetto classico di orologeria che si esprime attraverso micro-meccanismi super affascinanti e il miracolo diventa nel poter vantare il maggior numero di elementi costruiti a mano a regola d’arte.
Ludwig la pensa all’opposto. E’ ovvio che anch’egli necessiti di creare un orologio che sia in generale esteticamente piacevole, costruito con una una certa dose di intellettualità e manualità. La visione di Ludwig da comunque il massimo nella fase progettuale perché egli si sforza di arrivare a un risultato che è il più semplice possibile. I suoi orologi sono così “genialmente semplici” che alla fine richiedono meno tempo per essere costruiti, ma ovviamente questo approccio richiede uno sforzo intellettuale molto maggiore e, più di ogni altra cosa, un maggior talento.
Tu potrai incontrare orologiai eccellenti, ma raramente persone con un tale background in matematica, in archeologia, e in tutte le fondamenta della cultura di Ludwig Oechslin.
3) cm | Oggi in molti aspetti, e anche per quanto riguarda la progettazione in orologeria, i computer sono molto d’aiuto; anche per ottenere il “less”?
BW | Molte complicazioni meccaniche hanno un numero prefissato di componenti e sono disponibili diversi libri con disegni che le illustrano: nella maggior parte dei casi si tratta di integrarle con altre complicazioni o miniaturizzarle. Per questo il computer e i programmi di disegno dedicati sono molto utili. Ludwig Oechslin ha un approccio completamente diverso: come dicevo prima volendo minimizzare al massimo i componenti, utilizzare per la stessa funzione ingranaggi al posto dei sistemi tradizionali, egli deve ogni volta partire da zero e inventare.
Quando la fase intellettuale del progetto è terminata nella mente e negli appunti di Ludwig, allora possiamo incominciare a utilizzare il computer sia per fare i disegni, sia per pilotare la macchina CNC per incominciare a ricavare gli elementi necessari.
4) cm | 3 elementi per ottenere un calendario annuale: è impossibile fare meglio.
BW | La risposta è più che altro che non possiamo fare “less”… Noi pensiamo che così sia meglio perché abbiamo meno parti da controllare e questo significa che possiamo dare una garanzia a vita su meccanismi come il calendario annuale e le fasi lunari che progettiamo e realizziamo autonomamente. Nel 2013, la nostra esperienza ci dice che sicuramente non possiamo adoperare meno pezzi, che – al momento – non possiamo fare meglio, ma non possiamo sapere come sarà in futuro.
5) cm | A parte l’Orologio Farnese esiste invece un orologiaio che abbia in particolare ispirato Ludwig Oechslin?
BW | Ludwig è certamente ispirato da Philipp Matthäus Hahn che fu un prete-orologiaio esperto in astronomia. Sai, nel passato chi esercitava questa professione era più uno scienziato e Ludwig è affascinato da qualsiasi tema abbia a che fare con l’astronomia. Tra l’altro, essendo egli anche il Direttore del Musée International d’Horlogerie MIH, possiede conoscenze approfondite in materia ed è coinvolto direttamente ad aiutare a fornire informazioni a ricercatori e orologiai sulla scienza delle stelle.
Per quanto riguarda i suoi colleghi orologiai, pur conoscendoli bene e rispettando rigorosamente il loro lavoro, Ludwig non è particolarmente ispirato dalle loro opere; lui pensa a fare le cose a modo suo e ad andare avanti per la sua strada.
La stessa cosa è per il nostro marchio ochs und junior: noi tutti conosciamo l’orologeria del passato, le strategie di mercato, ma per diffondere i nostri prodotti e come li costruiamo non abbiamo neanche nessun termine di paragone; non ci sono altri brand che portano avanti una filosofia come la nostra quindi non possiamo neanche ispirarci, tanto meno copiare.
6) cm | Quale sarà la prossima “preda meccanica” del Less is More di ochs und junior? State pensando a un calendario perpetuo?
BW | Può essere! (pausa con sorriso…) E se accadrà sarà qualcosa di ovviamente molto interessante! Qualunque novità lo stile sarà quello del nostro percorso; per inseguire la nostra mission di affidabilità abbiamo bisogno di ridurre sempre al minimo i componenti.
7) cm | Meccanica con un punto di vista originale, ma appartenendovi è pur sempre una forma di tradizione. C’è un motivo per cui i vostri orologi sono esternamente così moderni come design?
BW | Certo che c’è una ragione. Se dai uno sguardo a quanto offre oggi l’orologeria possiamo dire si tratti quasi ovunque di retro-design – con aspetti tradizionali – o qualcosa che assomiglia a una macchina, un gioco.. uno è simile a un giocattolo, l’altro a una macchina, un altro ancora ad un aereo, ma non c’è nulla di moderno che sia anche funzionale.
Oggi l’orologio ha perso in qualche modo il significato di strumento in grado di dirti l’ora, l’orientamento, e anche di farti sentire libero restituendoti ad uno sguardo il tempo con affidabilità. Questi sono per me alcuni degli aspetti più importanti di un orologio, ma non si riscontrano quasi più: esso è diventato più che altro un “accessorio meccanico”. Per noi è importante realizzare macchine funzionali, piccole macchine al polso cui puoi leggere il tempo e un orizzonte del tempo: servono a darti un orientamento.
Ma noi viviamo OGGI, non tra vent’anni, né vent’anni fa, e ci piacerebbe avere qualcosa che impersonifichi il tempo che stiamo vivendo, deve renderci la vita più facile e non più complicata. Così, rispetto agli altri segnatempo i nostri sono moderni.
Scegliere un movimento a carica automatica per i nostri orologi è un aspetto legato alla tradizione. Rispecchia il motto di Ludwig Oeschlin “Intelligenza, Innovazione, Tradizione” che significa che per essere davvero innovativi devi sempre conoscere bene la storia.
8) cm | Chi è il cliente-tipo ochs und junior?
BW | E’ il tipico afficionado. Possiede una grande condizione d’indipendenza circa i suoi gusti orologieri. Il più delle volte ha una grande conoscenza tecnica del campo, e lui – o lei che sia – possiede forse anche una passione per l’architettura; sono curiosi e vogliono essere parti di un nuovo “business model” – di qualcuno che insomma sta provando a fare qualcosa per conto suo e in maniera totalmente diversa.
Sicuramente chi trova interesse nei nostri prodotti non è particolarmente bisognoso di portare al polso uno status o un marchio.
(The End)
contaminuti
Per saperne di più
ochs und junior
Zürichstrasse 49
CH-6004 Luzern
Orario di apertura ochsloft
Da Martedì sino a Venerdì: mattina 10:00 – 12:00 pomeriggio 14:00 – 18:00
Sabato: dalle 9:00 – 16:00 oppure su appuntamento.
Altre informazioni: www.ochsundjunior.ch