Uno Dei Più Famosi Orologi Sportivi di Lusso Cambia Look

Il Girard-Perregaux da polso più conosciuto al mondo si aggiorna con un nuovo quadrante verde magicamente decorato.

di Massimo Scalese 3 MIN LETTURA

 

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Girard-Perregaux Laureato 42 mm Green

Nel 2018 fu Glashütte Original la prima a credere nel boom degli orologi con quadranti verdi con i Sixties Annual Edition, e molti altri orologi di questa tinta arrivarono molto prima del boom.

A distanza di quasi due anni il verde sembra non voler mollare. Girard-Perregaux ha presentato in questi giorni il Laureato 42 mm Green, l’iconico orologio della firma di La Chaux-de-Fonds visto giustamente da molti come un’alternativa al Royal Oak.

La Vincente Storia del Girard-Perregaux Laureato

Lanciato nel 1975 come orologio al quarzo è una delle creazioni più importanti della Maison, e sicuramente l’orologio da polso Girard-Perregaux più riconoscibile. Nato come cronometro con movimento al quarzo, per vedere le prime versioni meccaniche del Laureato mosse dal calibro GP 3100 bisognò attendere sino al 1995 .

E nel 2016 è stato completamente rivisto ispirandosi proprio al primo Laureato meccanico.

É un fatto curioso ma dietro questo famoso orologio sportivo di lusso in acciaio c’è una leggenda.

Questa narra che fu il Signor Sutti, all’epoca distributore italiano Girard-Perregaux, a suggerire di adottare il nome “Laureato” prendendolo naturalmente in prestito dal celebre film che vedeva Dustin Hoffman come interprete principale.

Girard-Perregaux Laureato 42 mm Green

Il tempo passa ma tra gli orologi sportivi di lusso in acciaio il Laureato è sempre uno dei più amati.

Girard-Perregaux Laureato 42 mm Green fronte

Il nuovo Laureato 42mm Green con cassa in acciaio inox è un modello rigorosamente tradizionale: cassa in acciaio con superfici lucide e satinate. Molto confortevole al polso è spessa solo 10,68 mm.

Il bracciale in acciaio abbinato con una larga maglia centrale è un esempio di design di riferimento, oltre a risultare molto confortevole al polso di chi lo indossa.

Uno dei tratti più caratteristici del Laureato è la famosa lunetta ottagonale poggiata su una base circolare che a sua volta fa parte della cassa di forma tonneau angolare.

Quadrante Verde

Come dicevo prima il verde oggi in orologeria lo troviamo dappertutto, ed è di quella cromia anche l’ultimo Nautilus oramai uscito di produzione.

Protetto da una ciambella di acciaio il Laureato 42 mm Green si distingue per un quadrante si verde ma tutto meno che scontato.

Girard-Perregaux Laureato 42 mm Green quadrante verde

Il colore è abbinato a un motivo a Clous de Paris, cui mette in risalto la ricchezza delle diverse sfumature di verde che vengono rivelate a seconda dell’illuminazione ambientale.

La texture del quadrante, caratterizzata da una superficie a trama intricata, è molto attraente.

Sebbene gli elementi estetici che hai di fronte siano famigliari a chi conosce da tempo il Laureato, e questo per quanto rivisto di dimensioni rispetta nelle forme il modello del 1975, c’è una novità di cui non tutti se ne saranno accorti.

Per la prima volta su un Laureato a tre lancette, queste nuovo modello affianca un rehaut nero al colore principale del quadrante, in questo caso il verde.

Movimento

Ad animarlo è il calibro GP01800 automatico. Osservando questo movimento si possono cogliere molti elementi e stili classici di Alta Orologeria.

La superficie della platina è decorata a perlage, mentre alcuni componenti presentano smussatura, lucidatura a specchio, finitura satinata, decorazione a chiocciola, decorazione soleil e varie incisioni.

Girard-Perregaux Laureato 42 mm Green movimento

I ponti sono decorati con il motivo Cotes de Genève lineare, mentre la massa oscillante rodiata è anch’essa impreziosita dal motivo Cotes de Genève circolare. La riserva di carica è di 54 ore.

Prezzo

Girard-Perregaux Laureato 42 mm Green costa 14.400 Euro.

Opinioni

Come si fa a trovare qualcosa da obiettare su un Laureato? Non sarà l’orologio sportivo di lusso in acciaio con bracciale integrato più richiesto ma, dopo Nautilus e Royal Oak, in questo genere c’è lui. E di listino costa la metà dei competitors che lo precedono, pur essendo anche lui un orologio di riferimento in questa categoria.

A trovare il pelo nell’uovo, a qualcuno con 42 mm potrebbe polsare troppo largo, ma non mi sento di sgridare Girard-Perregaux: La Maison ha pensato a chi ha un polso piccolo, o alle donne, che possono orientarsi sulle versioni da 34 mm.

Io ho finito.

Che ne pensi?

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Commenti

  1. Ottima alternativa al Royal Oak e al Nautilus con un prezzo molto migliore. Non male anche questo nuovo quadrante verde anche se non è la prima volta che il Laureato mostra questa tinta. Ma se dovessi scegliere blu tutta la vita…

  2. Buongiorno Massimo
    La mia opinione:
    Onestamente pensavo che avrebbero fatto una nuova edizione, non solo il colore…
    Partendo dalle misure, avrei visto meglio un 40 mm, ma anche la scelta di mantenere il 42 (come la versione blu) non è male; da provare la polso.
    Ottimo il costamento del dial verde con gli indici e le sfere in nero.
    Per il resto è un GP “l’inventore” dei 3 ponti, quindi massimo rispetto 😉

    Però Massimo….. non so se sei d’accordo con me…. ma hai notato che ultimamente un pò tutte le case si rincorrono?
    Mi spiego: Una casa propone un dial di un colore esempio l’azzurro Tiffany e nei mesi successivi, tutti a fare il modello con quella tonalità.
    Una casa propone il dial verde e tutti nel giro di 2-3 mesi escono con quel colore….
    Una casa si sposta ad una particolare misura (38 – 40 – 41 – 42 mm) e guarda caso, dopo un pò anche le altre si adeguano…

    Ultimamente mi sembra che il mondo dell’orologeria manchi un pò di fantasia e coraggio di innovare…

    Devo dire che ultimamente chi sta osando (in modo spettacolare) è Seiko e soprattutto Grand Seiko.
    Gli altri…. bo… sembra che si inseguano un pò tutti.
    (mia opinione)
    Grazie

    1. Purtroppo Massimo hai ragione.
      Purtroppo perchè è verissimo, l’industria orologiera meccanica sembra abbia timore di innovarsi. Questo forse perchè, se l’innovazione non piace al “popolo” che poi deve acquistarla, tutti gli investimenti fatti (e parliamo di milioni di euro) vanno in parte persi.
      Per vedere qualcosa di “diverso” dobbiamo guardare gli artigiani indipendenti, che creano chicche meravigliose.
      Ma queste meraviglie, essendo fatte in quantità che spesso non superano i 10-20 pz/anno, le devono costruire praticamente quasi tutte manualmente, quindi non esigono investimenti in macchinari specifici ecc… per cui l’investimento necessario è relativamente contenuto.

      Il Calasys dovrebbe essere davvero un innovazione ecclatante.
      Ma ho paura che per renderla anche questa un innovazione su larga scala, servono investimenti a parecchie cifre.
      Che sia proprio questo il motivo per cui sta ritardando la sua uscita?

      Nel mondo del digitale invece le innovazioni ci sono, ma anche questo (secondo me) è dovuto ai costi che sono molto più contenuti.

      Speriamo che le grandi case osino di più.
      Chi lo farà sarà anche premiato nelle vendite?
      Hai posteri l’ardua sentenza

  3. Ciao Lorenz, interessanti le tue considerazioni. Dirò una cosa scontata ma sono anche molti gli exploit di singoli marchi che non vengono seguiti. Quando la community adotta in massa qualcosa di nuovo e lo fa diventare un trend, è perchè conosce già la reazione del mercato. Perche Glashütte Original a partire dal 2018 ha sfornato diversi orologi con quadranti verdi ma i brand hanno iniziato a proporre anche loro quadranti di quella tinta a tutto spiano solo dal 2020 inoltrato? Perchè prima, come fanno solitamente i marchi tra di loro, hanno ignorato questa azione. Poi, vista la risposta ci si sono buttati tutti. Hai ragione, ai nostri giorni in orologeria tutti si inseguono. È la prova che sono oltre 10 anni che non vengono fuori innovazioni eclatanti. Una per me delle ultime, lo scappamento in silicio, cui meriti di chi l’ha sviluppato per primo vanno a Ulysse Nardin, per esempio Rolex – che ce l’ha da tempo – non lo monta nei suoi sportivi che sono in assoluto i più desiderati, ma lo fa per motivi di marketing. A parità di livello di marchio e di audience, oramai da anni Omega è molto più tecnicamente avanzata di Rolex. La mia opinione è che, per quanto riguarda l’orologeria meccanica, sinchè non verrà fuori una novità come un nuovo scappamento eclatatante (sarà il Calasys di Vincent Calabrese? Speriamo!), circa le innovazioni continueremo a vivere tempi bui, e saremo circondati solo da nuovi colori di casse e quadranti. Ma questo non è forse un po’ anche lo spirito dell’orologeria, almeno meccanica? Tradizione e ripetitività.

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