Se frequenti da un po’ l’ambiente avrai sentito senz’altro parlare di Grönefeld ma se sei un habitué di saloni ed esposizioni avrai per forza conosciuto di persona Tim e Bart Grönefeld, altrimenti chiamati gli “Horological Brothers”. Loro sono la terza generazione di orologiai di Oldenzaal, paesino in Olanda, ma anche dei simpaticissimi guasconi con cui è facilissimo fare amicizia.
La loro ultimissima creazione Grönefeld 1969 DeltaWorks lanciata in concomitanza al Geneva Watch Days 2022 si ispira alle “Delta Works” dighe, argini, chiuse, e una barriera contro le mareggiate per proteggere la regione olandese dello Zeeland.
Il 1969 DeltaWorks non è un complicato orologio con secondi morti ma un modello artigianale personalizzabile in ogni dettaglio che si tuffa nella ricca mischia degli orologi sportivi di lusso.
Recensione Grönefeld 1969 DeltaWorks
Il nome DeltaWorks 1969 si riferisce all’anno di nascita di Bart Grönefeld.
Il quadrante mostra gli elementi essenziali del tempo, ovvero ore, minuti e secondi. Qui non c’è nulla di superfluo. Pur essendo molto pratico, il quadrante è arricchito da numerosi dettagli.
Ad esempio, il percorso che compie le ore si trova su un piano più alto rispetto alla zona centrale del quadrante e all’indicazione dei piccoli secondi. Le lancette delle ore e dei minuti offrono un’altissima leggibilità e al loro fulcro mostrano cavità rifinite con la preziosa lucidatura nera.
L’indicazione dei piccoli secondi è caratterizzata dal numero “60”, presentato in una tonalità arancione, un doveroso cenno alla patria dei due fratelli.
Il DeltaWorks 1969 si presenta con una generosa cassa di 45 mm ma con i suoi 12,5mm tutto sommato è piuttosto sottile. Come vuole ogni genuino orologio sportivo di lusso la cassa è dotata di un cinturino integrato che oltre ad offrire un elevato comfort la fa sembrare più piccola di quanto le dimensioni dichiarate lascerebbero supporre.
Due inserti sono integrati in ogni cinturino, saldamente fissati al corpo principale della cassa. Gli inserti sono disponibili in due formati: in acciaio inossidabile, in tinta con il materiale della cassa, o in titanio rivestito di caucciù FKM colorato, progettato per abbinarsi alla tonalità del cinturino.
La corona è avvitata ed è dotata di un ingegnoso sistema di protezione. Quando il logo Grönefeld sulla corona è perpendicolare al quadrante e rivolto verso l’alto, la corona a tripla guarnizione avvitata offre la massima protezione. Grazie a questi dettagli, l’orologio è impermeabile fino a 100 metri e può quindi rimanere sempre allacciato al polso.
Il DeltaWorks 1969 è proposto con una serie di cinturini in caucciù di diversi colori.
Movimento
Quando hanno concepito il DeltaWorks 1969, Bart e Tim hanno voluto garantire che l’orologio fosse adatto all’uso quotidiano e compatibile con uno stile di vita attivo, ma il calibro G-06, un movimento utilizzato la prima volta nei 1941 Principia Automatic 1941, è pura Alta Orologeria e senza alcun compromesso.
Ad esempio, una caratteristica peculiare di questo modello è l’inconfondibile massa oscillante. L’architettura traforata è caratterizzata da quattro bracci in acciaio inossidabile, presentati con un design a doppie razze. Questi bracci sono collegati a una massa in oro 18 carati ornata da un motivo a onde. Ciascuno dei quattro bracci è posizionato sotto la massa d’oro e sporge al di là di essa, sopra una sporgenza circolare. Se l’orologio dovesse subire un urto improvviso, i bracci allungati impediranno alla massa oscillante di toccare l’interno del vetro zaffiro o di colpire i ponti sottostanti.
Il DeltaWorks 1969 sarà pure un orologio sportivo ma è per i più esigenti collezionisti.
Il rotore è completamente rifinito a mano e ruota su cuscinetti a sfera in ceramica, evitando l’usura e la necessità di lubrificazione. I ponti in acciaio inossidabile riproducono le facciate delle tradizionali case olandesi.
Ogni ponte presenta una sezione centrale microbigliata, incorniciata da un bordo lucido smussato a mano. Alcuni ponti presentano anche un’incisione a rilievo. Ogni movimento è dotato di una placca con inciso “ΔW” (che significa DeltaWorks) e il suo numero di movimento univoco.
I castoni in oro sono un altra prova di un movimento sviluppato senza compromessi. Inoltre, le viti lucidate a specchio presentano cerchi e scanalature smussate. Numerose superfici brillano grazie alla lucidatura a specchio eseguita pazientemente da mani che hanno lavorato nel tempo.
L’elenco delle diverse decorazioni comprende superfici a chiocciola, a grana e smerigliate, che soddisfano i puristi più esigenti.
Il DeltaWorks 1969 è disponibile con 3 diversi disegni/colori del quadrante, 5 diverse opzioni di cinturino e, infine, una scelta di inserti in acciaio inossidabile o inserti rivestiti in gomma FKM in tinta.
Prezzo
Grönefeld 1969 DeltaWorks costa 49.800 escluse le tasse.
Opinioni
Che i Grönefeld si siano anche loro lanciati nella ricca nicchia degli orologi sportivi di lusso non deve far intendere che il 1969 DeltaWorks sia uno dei tanti.
Ok, è disponibile in varie configurazioni e personalizzazioni ma Tim e Bart hanno subito messo in chiaro che a causa di una pianificazione molto impegnativa, non potranno produrre più di 20 esemplari del DeltaWorks 1969 all’anno per i prossimi 5 anni. Per dare a tutti gli interessati la possibilità di ordinare, dopo il lancio gli orologi saranno assegnati nel modo più equo possibile.
In definitiva è un pezzo per chi non ha paura di spendere una cifra importante per allacciarsi al polso un orologio che non sarà riconoscibile come un Royal Oak o un Nautilus ma di classe – per chi se ne intende – ne ha da regalare.
Cosa ti sembra? Conosci di persona gli esplosivi Horological Brothers?
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Commenti
Ciao Massimo
per prima cosa mi allaccio alla tua ultima frase:
“allacciarsi al polso un orologio che non sarà riconoscibile come un Royal Oak o un Nautilus ma di classe – per chi se ne intende – ne ha da regalare”
Non sono d’accordo con te, sono stra-d’accordo con te, al 100%.
Signori… per prima cosa non siamo di fronte a marchi blasonati, ma pur sempre “semi-industriali” che sfornano migliaia di pezzi all’anno, come appunto Audemars e Patek.
Qua siamo di fronte ad orologi fatti completamente a mano, dal movimento, alle finiture.
Movimento bellissimo, sia dal punto di vista estetico: difficile se non impossibile trovarne una parte non lavorata, sia dal punto di vista della robustezza: interessante lo studio e la scelta di allungare i bracci sotto la massa d’oro sporgendo al di là di essa per impedire in caso di urto di fare danni, poi l’utilizzo di cuscinetti in ceramica (praticamente di durata infinita per non parlare della scorrevolezza).
Probabilmente l’unico componente non fatto rigorosamente a mano è il cinturino in caucciù (per ovvie ragioni).
Certo, penso che saranno in pochi ad usare questo orologio come anche altri orologi detti “sportivi di lusso” per andare in bici o fare un trekking, ma a poterselo permettere, te lo puoi dimenticare al polso e affrontare senza troppi patemi una normale giornata di vita.
L’unico appunto è la misura della cassa… 45 mm non sono pochi, ma per scoprirlo ci vorrebbe una prova al polso (non sai quanto darei per poterlo allacciare al polso anche solo per un giorno….)
Grazie dell’articolo
Grazie Lorenz.. SI 45 mm sono un po’ tanti, ma la dicono lunga sul fatto che il target di 1969 Deltaworks sia prevalentemente extra-europeo. Bart e Tim oltre ad essere simpatici e bravi non sono stupidi… Al di fuori dell’EU chi ha 45k eur + tasse da spendere è più “pronto” ad impegnarsi in orologi che non sono di status, vedi chi compra MB&F e Urwerk. E ti dico con oltre 12 anni di trascorso da blogger di orologi che la cosa si riflette anche sui commenti: non sono molti quelli che colgono questo modo di fare orologeria.
Ammazza che orologio anche se di spropositate dimensioni. In alcune cose mi ricorda il Langematik, come le lancette, il numero 12, i piccoli secondi su un diverso piano, la qualità del movimento con i castoni d’oro, etc… é come se fosse una versione abarthizzata del Lange con linee più sportive e WR di 100mt. Il rotore é stupendo e non saprei se preferirlo al microrotore del Lange, ma lo zero reset sui secondi ha quella particolarità che lo rende un pò più speciale per i miei gusti anche se il DeltaWorks 1969 ha tantissime qualità che apprezzo moltissimo. Veramente un peccato per noi europei che le dimensioni siano dedicate ad altri gusti e alquanto improponibili.
Grazie per il commento Lorenzo! Si è vero: ha una certa somiglianza con il Langematik ma in realtà se vuoi vedere il suo DNA dovresti dare un occhio al loro 1941 Principia Automatic che ho linkato dentro l’articolo ma che per comodità riporto anche qui https://www.orologidiclasse.com/gronefeld-1941-principia-automatic/. Il quadrante su due piani poi è una caratteristica comune. Come accennava anche Lorenz è un peccato che il DeltaWorks 1969 misuri 45 mm ma che sia un fatto voluto lo dimostra anche che il Principia è 39,5 mm, quindi lo sportivo di Grönefeld è stato proprio previsto maxi.