Sinora chi ha visto l’estate? E tra una decina di giorni o poco più (purtroppo) molti dovranno tornare in città ai propri posti di combattimento. Perché nel tempo che resta non provare a convincere la famiglia a passare qualche giorno nel cantone di Neuchâtel? A loro passeggiate e shopping, a voi malati di polso un tuffo in uno dei più potenti e attivi vulcani orologieri di sempre.
Io lo feci la prima volta nel 2007. A questo link il racconto di una giornata-tipo.
La Chaux-de-Fonds e Le Locle patrimonio dell’UNESCO
Il 27 giugno scorso le cittadine di La Chaux-de-Fonds e Le Locle sono state incluse nel patrimonio dell’UNESCO. Perché? Per via dell’architettura e dell’ordine che regna in queste due località? Non credo proprio. Perché è in questa regione che nacquero e che ancora oggi si contano tra le prime industrie orologiere del mondo.
Già nel 17° Secolo i contadini, durante le lunghe pause invernali segnate da abbondanti nevicate, realizzavano segnatempo per viaggiatori e clienti del mondo intero. E’ a Les Bressels, minuscolo borgo nelle vicinanze di Le Locle, che ebbe origine la leggenda di Daniel Jean Richard – soprannominato “dit Bressels” – la quale narra che il contadino a 15 anni, dopo aver visto per la prima volta un orologio appartenente ad un commerciante inglese che era di passaggio, senza averne mai visto uno prima, lo riparò e ne realizzò addirittura una copia costruendolo con le sue mani.
Per lui come in seguito per tanti altri questo fu solo l’inizio: lontani dalla già allora strutturata città di artigiani di Ginevra, i famosi cabinotiers, alle pendici delle montagne dello Jurà bisognava costruirsi tutto da soli, utensili compresi. È in questi luoghi che si costituì il genuino termine di manifattura orologiera.
Mille cose da vedere
Negli anni scorsi gli uffici del turismo locali si sono dati parecchio da fare per organizzare dettagliati itinerari e non solo a base di orologi. Ecco il video istituzionale.
Pays de Neuchâtel – Au coeur du Temps from Tourisme neuchâtelois on Vimeo.
Da non perdere
Musée d’art e d’Histoire – Neuchâtel
Visitato per la seconda volta a fondo due anni fa in occasione dell’evento Jaquet Droz Automates & Merveilles, vede proprio negli automi realizzati da Pierre-Jaquet Droz, dal figlio Henri-Louis e dal socio Jean-Frédéric Leschot i più grandi capolavori rappresentativi dell’Epoca dei lumi. Lo Scrittore, La Musicista e Il Disegnatore – dopo quasi trecento anni sono in perfetta forma e, ad orari programmati, le loro complicate camme non perdono un colpo.
Musée international d’horlogerie – La Chaux-de-Fonds
Sino a poco tempo fa diretto dal Professor Ludwig Ochs, custodisce migliaia di preziosi pezzi unici, orologi astronomici, carillon e altre opere di Alta Orologeria sia della regione neuchatellese sia provenienti da altre scuole. Ospita di continuo esposizioni tematiche come l’attuale “Time sweet Time 40 ans 40 témoins“, che celebra l’attività scientifica del museo che negli ultimi quarant’anni ha permesso di recuperare e restituire alle condizioni originali oltre 5.000 oggetti storici.
Musée d’horlogerie du Locle, Château des Monts
Meraviglia delle meraviglie, il museo è sviluppato in un’antica e affascinante villa d’epoca cui sale, che riflettono come vivevano i Signori di una volta, sono zeppe di rarissime pendole, cronometri da marina e scatole sonore.
Per arrivare con un minimo di organizzazione contattate il Tourisme neuchâtelois – Montagnes.
Indirizzo
Espacité 1 | CH-2302 La Chaux-de-Fonds
T. +41 (0)32 889 42 14 | F. +41 (0)32 889 62 96
www.timExplorer.ch
Ovviamente, la zona è anche la sede storica e attuale di alcuni tra i più grandi marchi.
Buon viaggio nel cuore dell’orologeria svizzera!
Tornate qui a raccontare com’è andata…
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