Come ci si trova spesso a vedere un bel film più di una volta, così riscrivere due righe su un Patek Philippe, mi sembra cosa buona e giusta anche a 7 anni dalla sua comparsa (ndr questo post è stato scritto il 26 maggio 2008).
Sky Moon Tourbillon, con questa creazione così chiamata la casa ginevrina mostra metaforicamente due volti, entrambi complicati ed affascinanti: uno sul lato quadrante, con indicazione del tempo solare medio e calendario perpetuo; l’altro sul lato fondocassa, con carta del cielo notturno, movimento angolare della luna, fasi lunari e ora siderale.
Nel 2001 questo orologio rappresentava uno dei top di gamma per una delle poche manifatture orologiere a potersi fregiare, dell’arduo da conseguirsi, Punzone di Ginevra.
La cassa era disponibile sia in oro 18k che in platino. Il quadrante standard in oro rivestito d’argento opalescente con lancette a “foglia” d’acciaio azzurrato e lancette a “pera” d’oro e d’acciaio, il quadrante lato fondello invece con l’elemento cielo rappresentato da un disco di vetro zaffiro con lancette a “pera” bianche dipinte. Solo a descrivere i materiali senti scorrere le endorfine come quando sorseggi un Rhum invecchiato accompagnato da un buon sigaro e da un pezzo di cioccolato…
Ore, minuti, secondi, calendario perpetuo con data “retrograda”, giorno, mese, ciclo degli anni bisestili, età della luna, ripetizione minuti, tourbillon, carta celeste, ora siderale, movimento angolare della luna e fasi lunari, bastano 12 complicazioni a rendere l’idea?
Non si tratta soltanto di uno degli orologi da polso più complicati dell’attuale produzione di Patek Philippe, ma anche del primo orologio da polso double face in tutta la storia della storia di questo marchio. Il modulo meccanico delle indicazioni astronomiche indicate dal quadrante sul lato cielo è coperto da un brevetto svizzero.
E’ tardi e ho finito da tempo l’ultimo pezzo di cioccolato. www.patek.com
Aggiornamento maggio 2019
Ecco un recente video ufficiale di uno Sky Moon Tourbillon referenza 6002G