Ogni manifattura che si rispetti possiede la sua macchina del tempo e sempre ben oliata. Quella di Zenith punta spesso al 1969, anno per lei magico poichè segnò l’introduzione del mitico El Primero, primo movimento automatico con cronografo integrato ad alta frequenza al mondo.
Ma in quella data c’era dell’altro.
Il 1969 fu anche l’anno d’introduzione della collezione Defy, altro simbolo della Maison, inconsapevole della bomba chiamata quarzo, che di lì a poco esplodendo avrebbe messo a serio rischio addirittura la sopravvivenza di tutta la nazione elvetica. Con un nostalgico remake a inizio 2022 il Defy è di nuovo protagonista.
Si chiama Zenith Defy Revival A3642 ed è la riedizione del primo modello.
Indice Contenuti
ToggleZenith Defy: Un Design Sbalorditivo
Il Defy era nato con la voglia di trasmettere emozioni molto forti. Quando uscì il modello A3642 venne subito soprannominato coffre-fort, che in francese significa cassaforte o cassetta di sicurezza.
Mettendo un attimo da parte questo orologio revival e Zenith, è bene sapere che gli anni Sessanta rappresentarono una delle più grandi svolte per l’orologeria, ma ora non sto pensando al quarzo.
I precedenti decenni avevano portato nel settore una larga industrializzazione. Fino a quel momento la cassa di un orologio, salvo per i modelli di lusso in oro, era d’abitudine costruita con metalli come l’ottone, più economico e più facile da lavorare ma anche meno duraturo. Una volta finito per renderlo più accattivante bastava solo dorarlo.
Gli anni ‘60 segnano l’inizio della dominante presenza dell’acciaio. Ma che c’entra tutto questo? C’entra con l’arrivo di casse dalle linee più audaci come quella del Defy A3642, il modello originale.
Quella massiccia e insolitamente squadrata cassa ottagonale completata da una lunetta a quattordici lati era una prova evidente che il vento stava cambiando.
Il modello originale Defy A3642 non passava inosservato anche per essere abbinato con il bracciale in acciaio “effetto scala” disegnato e prodotto dalla celebre fabbrica Gay Frères.
Il Defy va ricordato anche per il suo irriverente “sconfinamento” delle sicure linee tracciate dalla destinazione d’uso di un orologio, aspetto che ai tempi aveva una grande importanza.
Di lì a poco – grazie a illustri designer come Gerald Gènta la nicchia degli orologi sportivi in acciaio avrebbe iniziato a delineare uno dei profili orologieri oggi più amati in assoluto.
Anche da queste riflessioni si capisce che il Defy non è un orologio qualunque. Quando passo il tempo a fare zapping di orologi vintage su eBay, i primi modelli di quella collezione Zenith sono tra quelli che guardo con più interesse.
Defy Revival A3642
Riproposto con tutti i suoi codici ben a mente, come si può comprendere dal nome il Defy Revival A3642 è un remake e bisogna dire molto fedele. Difatti anche la cassa da 37 mm di diametro evoca tempi oramai molto lontani. Oggi è impermeabile sino a 300 metri.
Il quadrante grigio mostra l’effetto fumé così in voga alla fine degli anni sessanta quanto lo è ritornato oggi. Zenith, come testimoniano le riedizioni dei cronografi vintage uscite ultimamente, lo utilizzò in molti suoi orologi proprio a partire dal 1969.
Come i crono A387 gli indici applicati delle ore hanno una forma quadrata.
Le lancette a spada sono riempite con sostanza SuperLuminova di una una tonalità che riprende la tinta titanio del quadrante originale, e ben si abbinano con la lancetta dei secondi dotata di un quadrato. Zenith ci tiene a precisare che le uniche differenze estetiche tra A3642 Revival e l’originale sono il vetro zaffiro, il fondello trasparente e gli elementi luminescenti.
Ma la vera differenza pulsa al suo interno. Al posto del fondello caratterizzato da una stella a quattro punte, diventata il logo del brand, Defy Revival A3642 ha un fondello in vetro zaffiro che mostra il movimento Elite 670, un onesto e rifinito movimento Zenith automatico che pulsa a una frequenza di 4 Hz (28.800 A/ora) e offre una riserva di carica sino a 50 ore.
Prezzo
Zenith Defy Revival A3642 costa 6.800 Euro. Sarà realizzato in edizione limitata numerata di 250 pezzi.
Prime Opinioni
Con Zenith Defy Revival A3642 il brand si è allontanato dalle solite edizioni Revival dedicate a omaggiare il cronografo El Primero ma per qualcosa che ugualmente identifica molto i suoi ultimi cinquant’anni.
A furia di nominare e lasciarsi andare al termine vintage forse è passato in secondo piano che questo orologio è un nuovo competitor nella gettonatissima nicchia di orologi sportivi che iniziano a puntare alla fascia premium.
Qual è la tua opinione?
Lasciala qui in un commento.
Commenti
Buongiorno Gentile Massimo
Woow…posseggo l’originale ereditato da mio Zio materno, come sempre Monsieur Scalese scova chicche insuperabili…
Ho sempre privilegiato il lato non prettamente economico riconnesso ai magnifici segnatempo che tanto ci appassionano, al fine di valorizzare anzitutto emozioni ( senza minimamente mettere in discussione chi veda in essi principalmente un investimento o ne apprezzi in quanto estimatore tecnico la progettazione e la realizzazione ).
Questo riedizione di un modello iconico non fa che gratificarmi…Anche perché stasera un “giretto” con al polso l’originale mi pare proprio una buona idea.
Saluti
Alex
Grande Alex! Devo dire che un po’ te lo invidio.. 🙂 Complimenti!
U’r Welcome Sir…
😉
Buongiorno, Gentile Massimo,
come può vedersi dalle locandine pubblicitarie che nel 1969 lanciarono il modello, se ne sottolineava la particolare robustezza tanto da definirlo una cassaforte…”Coffre-fort” en Français.
Il termine inglese ” DEFY” cioè “SFIDA” che ben rimarca la destinazione d’uso del modello è uno dei molti francesismi che si possono trovare nella lingua d’oltre Manica, conseguenti alla vittoria del 1066 nella battaglia di Hastings del Duca Normanno Guglielmo detto appunto “Il Conquistatore” che si insedierà quale nuovo Re d’Inghilterra .
A riguardo dal verbo francese défier-sfidare deriva il sostantivo défi-sfida , tradotto in inglese con Defy ; scusa l’ excursus etimologico ma come sempre dietro ogni scelta soprattutto a livello di nomi e sigle vi è un perché.
Bye
Alex
Buongiorno Alex, perdona per il ritardo nel risponderti. Al solito molto interessanti le tue appendici storiche, con richiami a termini e vicende esterne che hanno influenzato l’adozioni di nomi o termini in orologeria. Grazie! 😉
Gentile Massimo,
come sempre grazie a Te che con il tuo wonderful blog mantieni ad alto profilo e costantemente aggiornata la nostra passione per magnifici segnatempo.
Bye
🙂
Gentile Massimo,
Davvero un articolo interessante, soprattutto nella parte in cui si evidenzia il passaggio al materiale acciaio e la fonte d’ispirazione per i futuri designer tra cui Genta, la cui eredità, ritengo, condizioni troppo, in negativo, ogni orologio “simile” come se l’orologio sportivo moderno abbia come data 0 il Royal Oak. Ancora un grazie
Grazie a te Antonio per l’interesse! 🙂 (rispondo per conto di Massimo che oggi è assente)
Buonasera Sig. Massimo, leggo sempre con piacere i suoi commenti, devo dire che il Defy e’ splendido, vorrei sapere se secondo lei si puo’ definire come un integrato cassa-bracciale.
Ringrazio e saluto.
Alberto
Grazie per il commento Alberto! Bella osservazione la tua…Beh, direi ni. Nel senso che sarebbe un “bracciale integrato” perché se fai caso anche dalle altre foto che offre il sito ufficiale Zenith, la cassa per tutto il suo perimetro offre acciaio con continuità anche in corrispondenza delle anse. Tuttavia se guardi l’ultima immagine dell’articolo, dove si intravede il movimento, in realtà c’è un piccolo stacco con uno spazio tra le ultime vere maglie e il sistema di sgancio del bracciale, che lo fa più simil cinturino. Comunque questo è il famoso bracciale Gay Freres che ha anche le caratteristiche maglie con spazi vuoti a scalare. In sostanza il primo Defi è proprio unico! O ti piace oppure… no. 🙂
Buonasera, ho letto questo articolo per caso, posseggo la prima edizione di questo modello e mi chiedo, quanto potrebbe valere oggi? È solo una curiosità non ho intenzione di cederlo.
Grazie per la domanda Michele e soprattuto complimenti se possiedi il primo Defy! Noi siamo solo un blog e almeno per ora non effettuiamo valutazioni per conto terzi tanto meno a distanza, ma anni fa ho scritto una semplice guida su come vendere un orologio e scoprire quanto vale, eccola: https://www.orologidiclasse.com/come-vendere-un-orologio-usato-breve-guida/ Consiglio di leggere anche i commenti.
Buonasera Massimo, ho letto il suo articolo che trovo molto interrante ed istruttivo. Possiedo uno di questi gioielli regalato da mia madre a mio padre nei primissimi anni Settanta. Desidero porle un quesito: il mio ha il quadrante azzurro, e mi piacerebbe sapere se c’è differenza con quello con il quadrante fumè e se sì, quale. E inoltre: conviene cambiare il quadrante (conservando ovviamente l’originale) visto che la gradazione fumè mi piace di più? Grazie mille
Grazie per il commento Francesco! Purtroppo non so risponderti se c’è una differenza tra quello come il tuo con quadrante azzurro o fumè; Zenith non ha fornito alcuna informazione sul modello vintage di riferimento perciò per essere certi bisognerebbe chiederlo a lei che conserva uno storico di tutte le referenze, e quindi è l’unica che saprebbe risponderti con sicurezza se ci sono state più versioni e se le eventuali modifiche abbiano interessato o meno i quadranti. Temo che trovare oggi un quadrante di ricambio originale, quindi come se fosse nuovo, sia difficile come fare un 6 al Superenalotto però puoi sempre tentare. Se trovi un orologio come il tuo malandato con il quadrante sfumato come vuoi tu puoi sempre farlo restaurare, ma è una delle operazioni che si noterebbe di più e non saprei se ne vale la pena. Comunque tutto si può fare.