Quest’anno a Basilea Arnold & Son occupava un posto di tutto rispetto nello spazio chiamato “Les Ateliers”, dove orologi diventati ormai leggendari si affiancavano a complicazioni spettacolari (da vedere e conoscere) di piccoli orologiai che in questo contesto avevano la possibilità di mostrare al pubblico la propria arte.
Arnold & Son fondeva queste cose, proponendoci come novità 2017 delle edizioni commemorative di segnatempo storici costruiti da John Arnold e il figlio, ma anche delle novità, come il primo tourbillon certificato C.O.S.C. della casa.
Una parola fa da filo conduttore per i nuovi modelli: simmetria.
Il primo modello ad essere presentato, parte della Instrument Collection, è il nuovo DBG Skeleton, rivisitazione del precedente DBG, acronimo di “Dual Balance GMT”, che riprende i cronografi realizzati da John Arnold e suo figlio.
Dotato del calibro A&S 1309 totalmete prodotto in-house, questo segatempo mette in mostra tutta la sua raffinatezza e complicatezza grazie alla riduzione di parti metalliche non necessarie al funzionamento dell’orologio, rivelando squisiti dettagli come le viti blu o la finitura satinata dei ponti e dei bordi del quadrante.
Ci si stagliano dinanzi due differenti time-zones, ognuna mossa da un proprio movimento indipendente reso visibile dalla scheletratura.
Questo rende possibile la selezione indipendente dei due fusi, regolati da due corone, una ad ore tre e una ad ore nove, con la possibilità di scegliere anche frazioni di ore per fusi che differiscono da quelli di Greenwich.
Ad ore 12 un piccolo quadrante mostra le 24 ore, utile per la visualizzazione del giorno o della notte nel secondo fuso orario.
La sinuosa lancetta dei secondi, condivisa da entrambi i quadranti dell’ora, è mossa dal movimento manuale realizzato in modo da lavorare separatamente per ogni time-zone, con due bariletti e due scappamenti, in modo da non interferire l’uno con l’altro.
Tributo ai primi cronografi costruiti nella seconda metà del ‘700 da John Arnold e suo figlio, questo segnatempo trae ispirazione dal cronografo da tasca No. 1/36 che compirà 240 anni nel 2018 e che vanta il primato di essere il primo tourbillon certificato C.O.S.C. della casa.
Seguendo i dettami classici dei movimenti di manifattura Inglese, il Tourbillon Chronometer No. 36 ha ogni elemento girevole montato sui propri ponti i quali, la maggior parte scheletrati, danno una sensazione di tridimensionalità all’orologio.
Il tourbillon da un minuto, parte principale del movimento, è retto da un ponte scheletrato posizionato ad ore 4, ed è visibile, come anche il retro dei piccoli secondi posizionati ad ore 7, da un’apertura sul fondo.
I due bariletti finemente decorati, posti simmetricamente nella parte superiore del quadrante, garantiscono al calibro A&S8600 una riserva di carica di 90 ore quando completamente carico.
Ultimo ma non ultimo, il nuovo DSTB, acronimo di “Dial Side True Beat”, che fonde innovazione e storia in un orologio meraviglioso sia sul piano estetico che su quello tecnico.
Parte della Instrument Collection, questo segnatempo rende omaggio ai cronografi realizzati per scopi marittimi, per esempio per la determinazione della longitudine, da John Arnold nella seconda metà della sua carriera.
Il nuovo movimento automatico A&S6003 presente in questo orologio mette in mostra l’intera complicazione dei secondi morti dove lancette, ruote e ponti sono visibili sul quadrante ad ore 11. La leva dei secondi, a forma d’ancora, rende omaggio alle storiche realizzazioni marittime della casa.
Ad ore 4, quasi in secondo piano per non togliere visibilità al maestoso disco zaffiro dei secondi, un sottoquadrante leggermente bombato e laccato di bianco, indica l’ora e i minuti.
Entrambi i lati dell’orologio, chiusi da vetro zaffiro con trattamento anti-riflesso, espongono le nuove peculiarità e le superbe capacità tecniche di Arnold & Son: nel quadrante i secondi morti, sul retro il meraviglioso movimento e la massa rotante scheletrata.
Completa questo viaggio visitando il sito web ufficiale Arnold & Son.
Articolo a cura di Giulio Minetto.
Commenti
Ciao,complimenti per l’articolo,trovo tra i tre orologi che hai mostrato lo Skeleton davvero molto affascinante.
Mille grazie, concordo con lei, le assicuro che dal vivo sono ancora più interessanti.
Giulio