SECONDI MORTI: brutto a dirsi ma bello a vedersi

I "secondi morti" sono una finezza tecnica che ci consente di catturare il tempo, trattenerlo, per vedere l'esatto momento in cui scatta 1 secondo!

di Michele Tonon 5 MIN LETTURA

 

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di Michele Tonon 5 MIN LETTURA

 

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Non una delle complicazioni più celebri!! Non una delle più blasonate tant’è che spesso, quando si nominano i Secondi Morti la prima cosa che si nota nel nostro interlocutore sono gli occhi sgranati e subito dopo ci viene rivolta questa domanda: “ E cosa sarebbero i secondi morti..???”
C’era.. e dico c’era… la possibilità fino a qualche anno fa di usare un trucco per sapere fin dal primo colpo d’occhio se un orologio da polso fosse meccanico o al quarzo. Vi ricordo che usare il fondello in vetro zaffiro trasparente per sbirciare il movimento è un’usanza piuttosto recente; Non rimaneva altro che osservare la lancetta dei secondi… (vi parlo al passato e sul perché ci arriverò alla fine). Se la sfera dei secondi ruotava a scatti precisi di un secondo quindi rimando immobile nel tempo intermedio fra un secondo e l’altro, morta appunto, allora ci si trovava di fronte ad un Quarzo. Viceversa se la sfera dei secondi avanzava con un moto continuo e regolare senza apparenti scatti potevamo dire di aver di fronte un orologio meccanico!

SECONDI MORTI: brutto a dirsi ma bello a vedersi – Chronoswiss C.70

Appena viene data questa spiegazione la maggior parte delle persone pensa immediatamente che quella dei secondi morti non sia una gran bella complicazione, il motivo è molto semplice: Perché avere un orologio meccanico che assomiglia ad un quarzo?? Vi posso assicurare che questa è una considerazione troppo superficiale per quanto naturale e comprensibile sia ..ma non dobbiamo mai fermarci solo alle apparenze. I secondi morti, oppure definiti anche secondi saltanti esattamente, ( a mio parere molto più bello a dirsi) sono una complicazione impegnativa meccanicamente parlando e ha solide fondamenta nella storia dell’orologeria.

Ben pochi sanno che i secondi morti nascono prima del quarzo (quindi, casomai sono i movimenti al quarzo che imitano l’orologeria meccanica) e nascono prima degli orologi da polso e anche prima degli orologi da tasca, infatti fanno la loro comparsa già nel XVII secolo quando i Pendoli cominciavano a diventare molto precisi tanto da “meritare” l’aggiunta della lancetta dei secondi e considerando che l’oscillazione di un pendolo aveva una durata di un secondo la meccanica si prestava benissimo per la soluzione dei secondi morti.
Anche sui cronometri da marina si poteva ritrovare questa complicazione, importante per favorire la sincronizzazione fra il cronometro stesso ed un regolatore a pendolo di riferimento e poi, una volta sincronizzato, l’utilità dei secondi morti era preziosa per i calcoli di coordinate e rotta. Non vanno dimenticati neppure i grandi regolatori monumentali nelle stazioni ferroviarie, anch’essi con secondi saltanti, che all’epoca erano sinonimo di puntualità.

Cronometro da marina Glashütte – Sincronizzazione orologi

Poi questa bella e utile complicazione finì per scomparire quasi definitivamente con l’avvento degli orologi da tasca e quelli da polso ove si prestava meglio la soluzione dei secondi continui per motivi tecnici dovuti alla differente meccanica e all’aumento della frequenza e alternanze/ora. Va precisato che nei secondi continui, la lancetta dei secondi, in realtà effettua movimenti di 1/5 di secondo, così brevi e veloci da sembrare continui.

Dunque i secondi morti scomparirono quasi completamente con l’avvento dell’orologeria tascabile o portatile come gli orologi da polso e quando fecero la loro comparsa i primi movimenti al quarzo quel trucco di osservare la lancetta dei secondi era l’unica vera distinzione visiva immediata.
Parlavo al passato prima, perché da qualche anno a questa parte non è più cosa scontata osservare la sfera secondi per capire nell’immediato se abbiamo di fronte a noi un quarzo o un meccanico. Questo almeno vale per l’alta orologeria dove possiamo ammirare svariate interpretazioni moderne.
In realtà anche nel ‘900 ci sono stati alcuni tentativi per dare questa particolare sincronia alla marcia dei secondi, fra i più noti ci provarono marchi come Rolex e Omega per poi rimuovere o ritirare dal mercato i loro prodotti in quanto erano numerosi i problemi riscontrati. E’ proprio per questa particolare difficoltà realizzativa che i secondi saltanti esattamente meritano tutto il rispetto di un appassionato. Riuscire ad avere un orologio che ci permette di osservare con una cadenza esatta lo scoccare di ogni singolo secondo è sinonimo di precisione e la precisione è la prima funzione di un orologio.

FP Journe Tourbillon Souverain

Ai giorni nostri, in questa bella complicazione, ci si cimentano con successo grandi orologiai e grandi marchi che danno, fortunatamente, una certa notorietà a questa complicazione. Fra i contemporanei più apprezzati troviamo il Tourbillon Souverain con remontoir d’égalité creato da François Paul Journe. Oppure marchi come Audemars Piguet con il Calibro 2905 della serie Millenary, piu’ recentemente IWC con il modello Portuguese Sidèrale Scafusia, per arrivare ad altri ancora.. ricorderei Chronoswiss con i calibri Sauterelle o marchi di nicchia come De Bethune ed il suo DB25T tourbillon regulator ma anche il DB28 ST. Poi c’è DeWitt con il Twenty 8 oppure Arnold & Son con il TB88.. Continuerei con Habring2 o Grönefeld e altri meno noti! Fra l’altro, proprio il “One Hertz” di Grönefeld mette in evidenza sul quadrante una grande secondiera che quasi ruba la scena al contatore Ore-Minuti.

Esistono anche i secondi morti indipendenti, tipologia ancor più raffinata che permette di fermare la sfera secondi senza arrestare il bilancere e quindi senza fermare il normale funzionamento del meccanismo e dell’orologio stesso (una sorta di precursore del cronografo).

Guarda l’affascinante lancetta dei secondi morti indipendenti del One Hertz muoversi in questo VIDEO. (courtesy Bart & Tim Grönefeld www.gronefeld.nl)

Puoi leggere la recensione di questo incredibile segnatempo a questo link.

…Se tanti problemi hanno creato i secondi saltanti nelle meccaniche di orologi da tasca o da polso in passato bisogna riflettere sul fatto che ad oggi è motivo di pregio possedere questa complicazione ben funzionante su un orologio da polso! Il passaggio senza sosta dei comuni secondi continui non ci permette di effettuare, per esempio, un countdown efficace o una sincronizzazione perfetta fra due orologi come veniva fatto in passato… potrebbe sembrare banale oggi tutto questo ma chi ama l’orologeria di alta gamma ha passione anche per queste finezze!!
Non dobbiamo pensare o associare i secondi saltanti esattamente ad una simulazione di meccanismi al quarzo, non è così..
I secondi saltanti, negli orologi meccanici, sono un sofisticato risultato tecnico per catturare il tempo, trattenerlo e darci la possibilità di percepire e vedere l’esatto momento in cui scatta un secondo! Assolutamente bello a vedersi..

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Commenti

  1. Bellissimo, argomento e articolo. In realtà come hai scritto tu il “comportamento” dei secondi morti è solo superficialmente uguale a quello di un movimento al quarzo. Guardando il video basta far caso quando viene mostrato per due volte il treno del tempo supplementare del One Hertz , dedicato ai secondi morti con le due ruote dei secondi…!

    E se ci fate caso quella a sinistra visto che è collegata al treno primario ha un andamento continuo dato che ill movimento oscilla a un ritmo di 21.600 alternanze/ora che sono 3 Hertz, mentre quella a destra dei secondi morti indipendenti viaggia appunto a 1 Hz. (un oscillazione completa in un secondo).

  2. Bellissimo anche il tuo commento Roberto e ti ringrazio per aver trovato interessante l’argomento…
    Come dici tu, dalla tua acuta osservazione, risalta molto in questo bel video la meccanica dei Secondi Saltanti e si riesce ad apprezzare e a comprendere quanto questa funzione sia una vera e propria complicazione di alta orologeria.

    1. Versola fine degli anni 90, mi trovai ad una fiera dell’orologeria a Singapore, dove Citizen presentava un nuovo modello avveniristico. Curiosai e mi accorsi che la lancetta dei secondi non scorreva come noi la conoscevamo. Mi diedero una spiegazione che si avvicinava molto a i secondi morti. Aveva diverse complicazioni, ma sempre al quarzo era. Comunque intrigante perchè se tu impostavi la tua data di nascita, automaticamente ti dava che giorno era. Siamo un pò malati eh??????

      1. Grazie per questo aneddoto Nello … fa sempre piacere quando ce li raccontate .. Sì, siamo malati ma più che altro direi che siamo appassionati 😉

  3. Complimenti Michele. Come sempre i tuoi articoli sono molto interessanti, ho ritenuto opportuno segnalarlo nel forum di orologiando

    1. Grazie Antonio, mi lusinga la tua segnalazione nel Forum perchè da molti anni partecipo attivamente a molti Forum e so’ che questo genere di argomenti piace molto o per lo meno rendono attive le discussioni. Andro’ a leggermi i vari commenti…

  4. Ciao vorrei inserire nella tua lista dei segnatempo con secondi morti anche la versione limitata zenith con la lancetta dei secondi rossa

    1. Ciao Manu, credo tu ti riferisca alla versione Striking del calibro el Primero ma personalmente non credo che questo calibro adotti i secondi morti. Dovro’ verificare e faro’ i dovuti accertamenti

    2. Sempre in riferimento alla segnalazione di Manu e alla quale avevo risposto che me ne sarei accertato posso nuovamente confermare la mia prima impressione: Il calibro Striking non possiede la complicazione dei Secondi Morti, è un movimento che grazie alle sue 36000 alternanze riesce a misurare 1/10 di secondo.
      Nello specifico potrai trovare interessante questo articolo: https://www.orologidiclasse.com/2010/orologio-cronografo-zenith-el-primero-striking-10th/

  5. Innanzitutto complimenti per la proposta di un argomento che solo pochi trattano!
    Questa é una complicazione che puó essere snobbata tranquillamente sia dal lato come dici tu che puó essere scambiato per un quarzo o per non essere notato per nulla.
    Ovvio un chronografo é mille volte piú appariscente o altre complicazioni tipo salterello ecc. La “mamma” rolex ci ha provato col modello tru-beat ma il flop era dietro l’angolo 1: scarsissima affidabilità 2: alla gente in quel periodo poco interessava di questo modello. Una cassa di 34mm figuriamoci il calibro come era piccolo per una complicazione del genere!! Il risultato era una modifica eliminando la complicazione e rendendolo un orologio comune. Oggi un vintage di questa versione viene venduta a 15000 euro e un milgauss a 60000, questo fa capire che é ancora secondo un mio punto di vista una complicazione di nicchia.
    Mille volte meglio cosí, di nicchia, per pochi e poco appariscente.
    Grazie Miche, complicazioni per palati fini….

    1. Grazie tourbillo2 per aver contribuito con qualche informazione sulla parentesi riguardante Rolex ed il suo tentativo di applicare questa complicazione..

  6. è vero che la patek philippe negli anni 40 faceva orologi senza la lancetta dei secondi grazie

    1. Verissimo Giuseppe, e non ha mai smesso. Degli anni ’40 potrebbe essere stato benissimo già un Calatrava oppure un altro modello di forma.

  7. Come sempre articolo spiegato bene, in modo chiaro, e con parole che trasmettono la tua grande passione per l’orologeria.
    I complimenti sono dovuti.

    1. Grazie Angelo … Quando ciò che si scrive arriva anche ad altri c’è sempre grande soddisfazione .. ma nel momento in cui voi vi fermate a leggere un articolo, dimostrate altrettanta grande passione ..

  8. Grazie mille … fa veramente piacere essere utili in questi casi .. e fa veramente piacere anche quando ce lo fate sapere con un commento..

  9. considerato l’interesse per l’argomento proposto mi permetto considerata la passione che mi lega al mondo dell’orologeria di fare una modestissima considerazione, prego MASSIMO di correggere dei mie probabilissimi errori:
    La lancetta dei secondi ha un valore estrememente importante negli orologi, sopratutto in quelli automatici, perche’ segnala visivamente lo scorrere continuo del tempo, e manifesta il funzionamento del meccanismo.

    Negli orologi meccanici, la posizione (naturale) della lancetta dei secondi è quantomai decentrata, poiché posizionata in corrispondenza della ruota dei secondi nel ruotismo dell’orologio. Con una leggera modifica di questo ruotismo, tale da renderlo più complicato, la lancetta dei secondi può essere portata al centro, per questo motivo, in presenza della lancetta dei secondi al centro, si parla di complicazione aggiuntiva al calibro.

    La lancetta dei secondi è generalmente una lancetta à seconde trotteuse: cioe’, compie un piccolo scatto in corrispondenza di ogni alternanza “una semi-oscillazione”del bilanciere. DI solito la velocità più comune di oscillazione è di 3Hz, pari a 21.600 alternanze/ora, una situazione nella quale la lancetta dei secondi compie 6 movimenti al secondo “uno ogni 1/6 di secondo”. Tanti piccoli scattini, compiuti dalla lancetta dei secondi, vengono percepiti otticamente quasi come un lento scorrimento continuo.con questa mia umile considerazione spero di aver reso l’idea, c’è una domanda(congettura) che attanaglia fisici(quantistici) e non solo : IL TEMPO SCORRE IN MODO CONTINUO OPPURE A SCATTI?

    1. Roberto, tecnicamente parlando non c’è nulla da aggiungere alla tua dettagliata spiegazione se non forse che oramai da tempo la frequenza standard di oscillazione per un movimento meccanico è di 4 Hz pari a 28.800 alternanze/ora che a loro volta corrispondono a 8 alternanze al secondo pari – sempre nello stesso periodo di tempo – a 16 semi oscillazioni. Ok? (Un’alternanza è lo spostamento di un pendolo, di un bilanciere, o di altro corpo oscillante da un’estremità all’altra della sua corsa -quindi 2 semi oscillazioni)

      Come ha spiegato alla perfezione Michele in questo articolo i “secondi morti” solitamente scaturiscono da un meccanismo aggiuntivo “indipendente” (altro nome per chiamarli) invece che dal passo del meccanismo regolatore: di qui il loro scatto secondo per secondo nonostante le altre velocità della ruota del bilanciere.
      Ora tornando ai secondi standard, e ai loro quasi impercettibili scatti che hai fatto osservare tu, questo accade perché è nella natura di qualsiasi misurazione eseguita con una oscillazione, sia essa meccanica, al quarzo, o tramite qualsiasi altro fattore di controllo.
      Per rispondere alla tua domanda finale non ho abbastanza conoscenza della fisica.
      Sono però quasi certo che lo scorrere del tempo sia scevro da colli di bottiglia, almeno di quelli che ho citato, che però almeno nel caso della misurazione meccanica fa di questa tecnica un mondo ancora oggi incantato. Ancora grazie per aver sollevato questa interessante discussione nella discussione…
      Aspetto naturalmente il parere del padrone di questo articolo, Michele.

    2. Chiamato in causa dal buon Massimo non posso che ringraziare Roberto per il bel intervento e l’analisi molto pertinente … Avete già detto molto o tutto, anch’io come Massimo ho solo esperienza scolastica in materia fisica quindi mi limito nel dare un mio parere alla domanda di Roberto .. Aggiungo al tutto solo una cosa: mi affascina cercar di ragionare sulla questione degli “step” in meccanica e in orologeria ritengo sia molto importante considerare la questione ottica come punto di confine proprio perché noi chiamiamo “continuo” ciò che in realtà (in materia di fisica) non lo sarebbe .. Spero di far cosa gradita a Roberto se gli segnalo questo articolo, dove si cerca di fare proprio delle considerazioni in merito chiamando in causa la differenza fra digitale e analogico, ecco qui: https://www.orologidiclasse.com/differenza-analogico-e-digitale-non-datela-per-scontata/

  10. ringrazio MICHELE (QUI PADRONE) di casa e MASSIMO, siete sempre cosi’ competenti nei vostri interventi dai quali abbiamo tutti da imparare , io piu’ di tutti, è sempre un piacere apprendere da voi , ringrazio ulteriormente MICHELE nel segnalarmi l’articolo (differenza-analogico- digitale- non datela per scontata…)
    un sincero SALUTO a
    MICHELE e MASSIMO
    dall’apprendista stregone ROBERTO

    1. Caro Roberto sono i commenti come i tuoi che ci fanno “andare avanti” e ci regalano la piacevole sensazione di essere letti con interesse e curiosità.. proprio di quest’ultima (la curiosità) devi andar fiero.. è grazie a lei se hai fatto il tuo bel intervento ed è grazie a lei se noi tutti continuiamo ad apprendere e imparare nel fantastico mondo dell’orologeria .. ciao

  11. volevo chiedere a michele cosa ne pansa dell’evoluzione dei (segnatempo) orologi, forse la tecnica stravolgendo il mondo degli orologi? ho questa sensazione , se solo pensiamo che ;i moderni orologi che sfruttano l’oscillazione degli atomi di Cesio si pensa di di sostituirli del tutto con quelli i cui atomi saranno quelli dello Stronzio, oggi siamo arrivati a una precisione pressoché assoluta, pensiamo solo che se avessimo attivato un orologio atomico nel momento in cui ebbe origine l’esplosione del Big-Ben, oltre 13 miliardi di anni fa’ , oggi segnerebbe l’ora esatta con uno scarto inferiore al secondo! sinceramente ho le idee confuse , (segnatempo) a parte, per me l’orologeria è quella degli albori , con le prime meraviglie del diciottesimo secolo…
    un sincero grazie
    roberto i.

    1. Roberto provo ad essere breve non certo per mancarti di rispetto ma perché l’argomento che hai introdotto rischierebbe di essere infiniti.. Dal mio punto di vista credo che l’orologeria atomica sia “solo” scienza… mentre l’orologeria meccanica, fin dai suoi albori, ha usato la scienza come pretesto per poter esprimere, invece, arte …

  12. grazie davvero MICHELE è quello che volevo e speravo sentir dire da te grande eperto quale sei ,la penso esattamente come te , la scienza attraverso la conoscenza e procedimenti metodici rigorosissmi puo’ descriverci la fenomologia dell’arte dell’orologeria ma di certo NON LA SUA ANIMA
    grazie ancora
    roberto i.

  13. Magari in ritardo (ma il tempo è sempre relativo) porto la mia riflessione. Avendo già commentato l’articolo dello stimatissimo e caro amico Massimo sullo JlC geophysic true second posso dire che avendo al polso questo pezzo veramente pregiato ne rimango sempre più affascinato. Il tuo articolo Michele oltre ad essere esaustivo, tecnicamente è storicamente, mette in evidenza come la vera passione per l’orologeria (quella lontana da stereotipi condizionanti per quanto apprezzabili e desiderati) richieda proprio ciò che caratterizza l’orologio stesso: pazienza studio osservazione calma. Anch’io non mi tolgo da chi è rimasto affascinato per molto tempo da brand famosi ma avere al polso un orologio è altra cosa. One hertz dei Gronefeld o Remontoire d’egalité di Journe sono sogni ma sto imparando a capire a apprezzare il cal. 770 di jaeger e lo trovo una gran bella espressione meccanica. Inoltre trovo l’orologio nel suo insieme onestamente molto bello e pulito. Complimenti ancora per l’articolo.

  14. Ciao Marco, come hai ben scritto, il tempo è relativo, quindi non importa se inizialmente ci si lascia trasportare, in questa passione, più dal fascino di un brand a scapito di altri contenuti magari anche superiori ma meno noti.. Il tempo è relativo e l’importante è il percorso che hai fatto e che stai facendo per arrivare a comprendere e apprezzare ancor di più l’orologeria. Complimenti per questo tuo approccio.

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