De Bethune Orologi: 7 innovazioni che sfidano le leggi fisiche

De Bethune - fondata 2002 - è una Manifattura dagli standard elevatissimi. In questo articolo 7 innovazioni ci parlano del suo alto livello tecnico.

di Massimo Scalese 4 MIN LETTURA

 

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Proprio così. Chi decide di passare per la porta dell’Alta Orologeria sente la sfida con le leggi fisiche in ogni particolare del movimento del proprio orologio.

Oggi vi parlo di una Maison orologiera che naque pochi anni fa – nel 2002 – a La Chaux l’Auberson chiamata De Bethune, per opera di David Zanetta e Denis Flageollet.

Il primo è nato a Novara e da oltre trent’anni è in mezzo ad attività che coinvolgono gli orologi: consulente e profondo conoscitore dei pezzi più ambiti dai collezionisti, esperto ingaggiato da numerose case d’asta, chiamato per costituire e procurare alcune delle più importanti raccolte di orologeria.

Denis Flageollet di origini francesi, da due generazioni appartenente ad una famiglia dedita all’orologeria, ex-docente alla Scuola Orologiera di Le Locle è da sempre impegnato nel realizzare le più difficili complicazioni. Egli si è formato alla corte di Breguet e ha lavorato con altri Maestri Orologiai come Michel Parmigiani, François Pascal Journe e ancora per case come Cartier, Piaget, Audemars Piguet e altre ancora.

Cosa può fare un orologiaio in grado di reinventare le “macchine che misurano il tempo”, affiancato da chi, munito di una profonda cultura orologiera, ha visto e trattato gli orologi di mezzo mondo? La stessa cosa: continuare a inventare, ma nella direzione che pochi o nessuno hanno mai deciso di prendere prima.

Quest’anno De Bethune al SIHH 2009 ha fatto “il punto orologiero” ricordando le 7 innovazioni (o  7 meraviglie?) più importanti della sua produzione, frutto di altrettanti brevetti. Particolare attenzione è andata alla ricerca esasperata della diminuzione degli attriti, alla riduzione dell’inerzia delle parti in movimento, al maggior equilibrio delle forze che permettono addirittura la possibilità di regolare l’orologio secondo i propri stili di vita, inteso come attività fisica. Vediamole tutte insieme:

Bilanciere titanio/platino

Il titanio è stato impiegato per ottenere il minor peso possibile, il platino invece è in grado di diminuire l’influenza delle frizioni viscose dell’aria. Leggerezza e scorrevolezza sono ambedue fondamentali in quella minuscola parte di un orologio che ne rappresenta però il cuore.

Spirale con curva terminale piana

Se il bilanciere è “il cuore”, la spirale rappresenta invece “l’anima”. Essa migliora l’isocronismo e limita le deformazioni dovute agli urti: in pratica consente al bilanciere di oscillare regolarmente. De Bethune creò nel 2004 la curva terminale piatta: essa permette di meglio compensare le imperfezioni e di eliminare con il suo brevetto tutte le complicate fasi di regolazione della stessa.

Sistema triplo pare-chute

Se ci soffermiamo a guardare da vicino un orologio pulsare, proprio ci sembra impossibile riuscire a credere come esso possa mantenere una precisione pensando agli urti a cui, nel normale utilizzo, lo sottoponiamo. Con il triplo pare-chute, De Bethune ha perfezionato un ponte in titanio, fissato ad ogni lato da un sistema di molle che sono appoggiate su rubini inseriti su alberi che fungono da colonne. Il risultato è una protezione infallibile che riduce al minimo le variazioni e protegge i pivot.

Ammortizzatore centrale della massa oscillante

Con l’obiettivo di concentrarsi su tutte le cause esterne che possono inficiare sul funzionamento e la precisione di un orologio, sempre Flageollet ed i suoi collaboratori, hanno ideato un sistema centrale anti-urto composto da quattro piccole lamelle a molla e da 12 rubini per attutire gli urti e le deformazioni laterali provenienti dalla massa oscillante che è in titanio/platino.

Bariletto con lame in rubino

Le prestazioni per De Bethune passano sempre attraverso un sapiente equilibrio delle forze di lavoro. La Maìson ha pensato di inserire 6 lame tra il bariletto ed il suo coperchio per ridurre tutti gli attriti superflui e permettere ai due bariletti di essere in equilibrio costante per fornire correttamente il massimo dell’energia disponibile.

Sistema di regolazione della velocità

De Bethune ha avuto un’idea unica unica: cercare una soluzione ai diversi stili di vita di ogni diverso acquirente dei suoi orologi. Una leva azionata attraverso la corona permette di regolare il rapporto di ricarica degli orologi automatici, adattandolo al livello di attività di chi lo porta al polso.

Fasi lunari

Il calcolo delle fasi lunari, complicazione con il fascino del corpo celeste più vicino a noi, viene interpretato da una sfera che gira intorno ad un asse mimando il reale movimento. Questa luna è composta da due semisfere: una in acciaio, l’altra in platino che vengono assemblate e poi azzurrate alla fiamma. Il meccanismo fa ruotare la sfera con una tale precisione che si avrà lo scarto di un giorno solo dopo 122 anni.

De Bethune è costituita da circa 50 persone in tutto il mondo che costruiscono più di 500 orologi all’anno: come avrete letto, se siete arrivati fino in fondo a questo lungo articolo, dentro quella carina casetta nella neve, a La Chaux l’Auberson, ci si dà un gran da fare. Per approfondimenti visitate www.debethune.ch.

 

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